lunedì 30 dicembre 2019

Rien ne va plus sulla ciclabile di Airasca


Torino - Moncalieri - Gorra - Carignano - Virle Piemonte - Vigone - Cercenasco - Scalenghe - Airasca - None - Stupinigi - Torino (Km 77)


Ultimo atto della stagione in un sabato mite e soleggiato nel novembre più piovoso da una ventina di anni a questa parte. Scartata subito l'ipotesi di salire in collina, l'obiettivo del giorno diventa percorrere buona parte della bella pista ciclabile ricavata sul tracciato della vecchia linea ferroviaria Saluzzo - Airasca. Nel mio caso, si tratterà di raggiungere Vigone e da qui proseguire fino ad Airasca, da dove rientrerò in città attraverso il parco di Stupinigi.

domenica 22 dicembre 2019

Le colline tra Biella e Oropa


Biella - Mongrando - Donato - Ceresito - Netro - Graglia - Muzzano - Sordevolo - Pollone - Favaro - Biella - Zumaglia - Ronco Biellese - Biella (Km 60)


Ottobre agli sgoccioli e ultima opportunità di progettare un giro serio, seppur a quote collinari. Per una volta scarto le Langhe e decido di tornare nel biellese, andando a disegnare un percorso molto vallonato che nel suo sviluppo geografico risulterà una sorta di cornice interna rispetto a quello della strada del Tracciolino che in marzo mi aveva portato a Oropa. In questo caso, condizione fisica un po' al ribasso e climatica da autunno inoltrato mi tengono a quote più basse, ma quello che ne uscirà, sarà comunque un giro molto interessante, con parecchi spunti degni di nota.

sabato 14 dicembre 2019

Nebbia e pioggia in collina


Torino - Eremo - Pino T.se - Torino (Km 16)


Arriva l'autunno a Torino e anche una semplice sgambata in collina diventa un'avventura piena di variabili. Le previsioni danno pioggia certa nel pomeriggio, ma per il mattino dovrebbe tenere, e così pianifico due orette di allenamento con le scalate all'eremo e a Superga, che quest'anno mi manca ancora. Il meteo ci metterà poco a dettare la sua legge.

mercoledì 11 dicembre 2019

Arrivederci, Langhe

Bastia Mondovì - Briaglia - Niella Tanaro - Marsaglia - Murazzano - Passo della Bossola - Bonvicino - Lovera - Murazzano - Surie - Bastia Mondovì (Km 64)


Comincia male la terza e ultima uscita langarola dell'anno: sono quasi a destinazione quando mi accorgo di aver dimenticato a casa il telefono, e questo significa, oltre a non poter scattare nessuna fotografia a ricordo della giornata, che dovrò ridurre al minimo il tempo dell'irreperibilità, con inevitabile ripercussione sul chilometraggio del giro, che tuttavia cercherò di non tradire nel suo significato originario. Rispetto ai giri precedenti, mi sposto leggermente a ovest disegnando un percorso articolato prevalentemente tra le alte colline intorno a Murazzano.

martedì 3 dicembre 2019

Tra Langa cebana e valle Bormida savonese


Priero - Montezemolo - Roccavignale - Millesimo - Cengio - Rocchetta di Cengio - Cairo Montenotte - Carretto - Colle Buzurou - Valle - Gottasecca - Gabutti - Camerana - Sale delle Langhe - Sale San Giovanni - Luschetti - Priero (Km 69)


Ideale prosecuzione del giro precedente con spostamento del baricentro a sud, affronto un percorso che risulterà più e meno equamente diviso tra Piemonte e Liguria nel chilometraggio, ma non nella qualità, dal momento che il settore ligure mi riserverà un'inaspettata delusione, soprattutto se confrontato con l'usato sicuro dei paesaggi ormai autunnali dell'Alta Langa. Notevole il contenuto tecnico, col rapido susseguirsi di sei salite, tutte abbastanza brevi e con caratteristiche raramente in grado di impensierire, ma che sommate comporteranno un dislivello e un impegno di tutto rispetto.

lunedì 18 novembre 2019

Alta Langa, un anno dopo


Cortemilia - Torre B.da - Cravanzana - Feisoglio - Niella Belbo - Mombarcaro - Noceto - Monesiglio - Prunetto - Castelletto Uzzone - Pezzolo Valle Uzzone - Todocco - Piansoave - Cortemilia (Km 81)


Arriva addirittura a metà settembre il primo giro in Langa dell'anno, più precisamente nell'Alta Langa delle nocciole, ma quello studiato è un percorso ambizioso, dal chilometraggio importante e costellato di salite, magari non impossibili, ma tutte insieme alla lunga estenuanti; il contraltare di una probabile sgobbata è comunque il ritorno su strade e luoghi che più di qualunque altro hanno segnato la mia storia ciclistica e che hanno lo strano potere di riappacificarmi con me stesso e col mondo. Pazienza quindi se stanchezza e fretta mi indurranno a un piccolo ma significativo taglio nel finale, quando entro in questo luogo dell'anima, ne esco sempre con la certezza di avere ben speso una giornata e di portare a casa un bel carico di ricordi da conservare a futura memoria.

mercoledì 30 ottobre 2019

Il riposo dello scalatore


Masio - Oviglio - Bergamasco - Castelnuovo Bello - Incisa Scapaccino - Cortiglione - Vinchio - Belveglio - Castagnassa - Masio (Km 41)


Dopo tre giri consecutivi insolitamente lunghi e terminati abbastanza in sofferenza, arriva il momento di una giornata per riscoprire il piacere della bicicletta in compagnia. L'occasione mi è data da una rara trasferta nell'alessandrino, per la quale rispolvero alcune strade già percorse più volte in passato, disegnando un percorso privo di vere salite, ma contrassegnato da una serie di strappi che lo rendono non banale soprattutto nella parte centrale.

martedì 22 ottobre 2019

Da Torino ad Asti


Torino - Pino T.se - Chieri - Riva p. Chieri - Villanova d'Asti - Dusino San Michele - Villafranca d'Asti - Baldichieri - Bramairate - Asti - Serravalle - Chiusano d'Asti - Cortanze - Piea - Gallareto - Casalborgone - San Sebastiano da Po - San Raffaele Cimena - Gassino T.se - Castiglione T.se - San Mauro T.se - Torino (Km 122)


Nessuna idea per il primo giro settembrino dopo il ritorno in Piemonte, o meglio troppe idee confuse che spaziano dal semplice allenamento in collina all'escursione in altissima quota, così alla fine a prevalere è un percorso lungo e (apparentemente) innocuo, tagliato con l'accetta in tre parti seguendo le statali tra Torino, Asti e Chivasso, che tracciano una sorta di triangolo isoscele con vertice principale nella città del palio.

giovedì 10 ottobre 2019

La media valle Arroscia


Diano Marina - Imperia - Pontedassio - Chiusanico - Torria - Cesio - Colle San Bartolomeo - Cartari - Siglioli - Vessalico - Borghetto d'Arroscia - Gazzo - Gavenola - Leverone - Aquila d'Arroscia - Costa Bacelega - Onzo - Ortovero - Villanova d'Albenga - Bastia - Albenga - Alassio - Laigueglia - Capo Mele - Andora - Capo Cervo - Cervo - San Bartolomeo al Mare - Diano Marina (Km 109)


Secondo giro ligure di livello leggermente inferiore al primo, sotto tutti i punti di vista: chilometraggio un po' più breve, dislivello un po' meno impegnativo, quota un po' meno elevato, qualità un po' più ordinaria, il tutto comunque entro livelli ragguardevoli che in altri momenti mi avrebbero fatto classificare questo percorso tra quelli da ricordare orgogliosamente; le circostanze hanno invece voluto che la giornata mi lasciasse poco più della stanchezza accumulata in ore di faticosa pedalata sotto il sole.
Molti dubbi nei giorni precedenti sulla destinazione, poi tra il passo Teglia e un ultrapiatto fino al confine, la spunta uno strano ibrido nella media valle Arroscia che tra qualche buono spunto e alcuni passaggi al di sotto delle attese lascerà alla fine il bicchiere appena più vuoto che pieno.

martedì 1 ottobre 2019

Maratona sui monti imperiesi


Diano Marina - Imperia - Pontedassio - Chiusavecchia - Caravonica - Colle San Bartolomeo - Pieve di Teco - Acquetico - Mendatica - Cosio d'Arroscia - Pornassio - Acquetico - Pieve di Teco - Rezzo - San Bernardo di Conio - Colle d'Oggia - Pantasina - Pianavia - Vasia - Caramagna L.re - Imperia - Diano Marina (Km 124)


Se non si può andare più in alto e tantomeno più forte, tanto vale cercare di spingersi più in là, nel senso di aumentare per quanto possibile chilometraggio e dislivello. I due giri liguri agostani diventano quindi il terreno ideale per macinare chilometri e salita, e il primo in particolare risulterà infine uno dei più dispendiosi - se non il più dispendioso in assoluto - dell'anno, frutto di oltre 120 chilometri e 2000 metri di dislivello totale. Obiettivi di giornata sono un inedito colle di San Bartolomeo, un'incursione in valle Arroscia tra Mendatica e Cosio, e infine la scalata al colle d'Oggia dal versante di Rezzo, lungo ma impegnativo solo nel finale, che rappresenterà la Cima Coppi del giro.

domenica 15 settembre 2019

Il lago di Malciaussia


Viù - Lemie - Usseglio - Margone - Lago di Malciaussia - Margone - Usseglio - Lemie - Viù (Km 52)


Dura tornare sulla terra dopo aver toccato il cielo. Qualunque percorso avessi messo sul piatto, avrebbe sortito l'effetto di un brusco ridimensionamento, in più le batterie dopo lo Stelvio sono abbastanza scariche, nella testa prima che nelle gambe. Con poche idee e ancor meno voglia di sobbarcarmi una lunga trasferta, la scelta cade infine sulle valli di Lanzo, col ballottaggio tra val d'Ala e valle di Viù vinto da quest'ultima. I chilometri finali della lunga ascesa al lago di Malciaussia gode peraltro di una fama piuttosto sinistra che a fine giornata non posso che confermare: un paio di tornanti e un drittone appena prima dell'arrivo al lago presentano pendenze superiori al 15% che ribaltano il giudizio tecnico su una salita altrimenti poco significativa.

giovedì 5 settembre 2019

Lo Stelvio


Gomagoi - Trafoi - Passo dello Stelvio - Trafoi - Gomagoi (Km 37)


La Salita per definizione. La Cima Coppi italiana. La leggenda del ciclismo. 48 tornanti. Donegani e Francesco II. La strada perfetta. Il serpentone iconico. Le moto, le macchine, i pullman e le bici. Il traffico e la solitudine. La pineta e le rocce. La vertigine della salita e quella della discesa. Lo sforzo ascetico e l'esaltazione della conquista. Il ghiacciaio dell'Ortles e il suk in vetta. "Quella" foto.

venerdì 30 agosto 2019

Il passo Pennes


Rio Bianco - Pennes - Passo Pennes - Pennes - Rio Bianco (Km 27)


Sorte avversa per il passo Pennes, colosso di 2200 metri delle Alpi Retiche, relegato al ruolo di vaso di coccio circondato da altri di solidissimo metallo. In effetti, al di là della ragguardevole quota, il misterioso Pennes non ha molto per farsi ricordare: privo di storia ciclistica, tecnicamente serio ma non proibitivo, offre un tracciato monotono in un contesto ambientale senza squilli, col la parte iniziale potenzialmente più interessante, attraverso le gole tra Bolzano e Sarentino, impercorribile in bicicletta per via delle tante lunghe gallerie; perfino dal punto di vista geografico, questo valico appare ridondante, dal momento che unisce Bolzano a Vipiteno, parallelo alla fondovalle Isarco. Eppure, qualcosa non torna a parlare di delusione, se penso al destino analogo toccato al vicino Monte Giovo, scalato due anni fa prima del meraviglioso Rombo e da questo messo un po' all'angolo: evidentemente, nel giudizio finale hanno un peso i vicini ingombranti, e da questo punto di vista al Pennes non poteva davvero andare peggio.

mercoledì 21 agosto 2019

L'Alpe di Siusi


Siusi - Alpe di Siusi - Siusi (Km 29)


Un'idea nata quasi per caso, spulciando la cartina pochi giorni prima di partire. Scendendo da Chiusa a Bolzano, sulla sinistra si trova il grande altopiano dell'Alpe di Siusi, nel cuore delle Dolomiti altoatesine. È uno dei luoghi più scenografici delle regione e l'idea era di sfruttare un giorno di riposo per raggiungere la località in funivia, in navetta o a piedi, dal momento che la strada è interdetta alle auto. Una volta sul posto, però, mi ricordo di essere da queste parti per pedalare e decido di aggiungere un'ulteriore scalata in bicicletta, a costo di rischiare di pagare l'azzardo nei giorni successivi.

mercoledì 14 agosto 2019

Il passo delle Erbe


Chiusa - Bressanone - Sant'Andrea - Eores - Plancios - Passo Eores - Passo delle Erbe - Passo Eores - San Pietro - Chiusa (Km 71)


Torno in Alto Adige a due anni di distanza dalle scalate memorabili del Monte Giovo e del Rombo, questa volta per puntare ancora più in alto, in tutti i sensi; ne uscirà una quattro giorni straordinaria, oltre le migliori aspettative, che mi porterà in luoghi e su strade di una bellezza unica, una somma di ambientazioni da favola e di epica ciclistica che probabilmente rappresenta l'apice del mio ormai trentennale vagabondaggio su e giù per strade che hanno fatto la storia dello sport o più modestamente accompagnato il trascorrere della mia vita.

martedì 30 luglio 2019

Tra Ospedaletti e Sanremo


Diano Marina - Imperia - San Lorenzo al Mare - Santo Stefano al Mare - Riva L.re - Arma di Taggia - Sanremo - Ospedaletti - Coldirodi - San Romolo - Sanremo - Arma di Taggia - Riva L.re - Santo Stefano al Mare - San Lorenzo al Mare - Imperia - Diano Marina (Km 103)


Rotta a ponente per la seconda uscita ligure consecutiva, analoga alla precedente per il chilometraggio appena superiore ai cento e per il tanto lungomare goduto tra andata e ritorno, ma con la sostanziale differenza di una lunga salita nell'entroterra sanremese piazzata all'altezza del giro di boa. Non una scalata paragonabile a un colle alpino, ma il gran caldo e la quasi costante esposizione al sole la renderanno comunque probante quanto deve esserlo l'ultima rifinitura in vista del clou della stagione, se non della mia intera avventura sulle due ruote.

lunedì 29 luglio 2019

Il lungomare da Diano a Noli


Diano Marina - San Bartolomeo al Mare - Cervo - Andora - Capo Mele - Laigueglia - Alassio - Albenga - Ceriale - Borghetto S. Spirito - Loano - Pietra L.re - Finale L.re - Varigotti - Noli - Varigotti - Finale L.re - Pietra L.re - Loano - Borghetto S. Spirito - Ceriale - Albenga - Alassio - Laigueglia - Capo Mele - Andora - Cervo - San Bartolomeo al Mare - Diano Marina (Km 102)


Dopo l'infornata di percorsi in montagna, arriva il momento di scendere al livello del mare e di godersi una pedalata priva di contenuti tecnici che non siano i tanti chilometri macinati, che nelle mie intenzioni dovranno tornarmi utili per la fine di luglio. L'obiettivo è quindi di piazzare un centinaio di chilometri lungo l'Aurelia, e puntando il manubrio verso nord-est mi accorgo che il giro di boa si raggiunge esattamente a Noli, una delle più belle cittadine liguri, che da quel momento diventa la meta del mio giro mattutino; l'andamento non proprio piatto dell'Aurelia garantirà poi quel minimo di saliscendi che insieme alla compagnia del mare renderà meno noiosa l'uscita.

martedì 16 luglio 2019

Alla sorgente del Rodano: il Furka e il Grimsel


Gletsch - Passo Furka - Gletsch - Passo Grimsel - Gletsch (Km 33)


Uno dei luoghi più scenografici delle Alpi, oggi purtroppo simbolo del malessere delle montagne causato dal riscaldamento del pianeta. Il ghiacciaio del Rodano, da cui il grande fiume ha origine, si sta drammaticamente ritirando da decenni e le giornate di un caldo senza precedenti di questa fine giugno ne sono la spiegazione più evidente; le temperature in quota riscontrate nelle ore mattutine accreditano in effetti gli scenari più pessimistici, che prevedono la quasi totale sparizione entro il secolo in corso dei ghiacciai svizzeri e alpini in generale. Quello che esiste ad oggi e che mi convince a una lunga trasferta sono comunque due strade meravigliose che si diramano dalla base del vecchio alveo roccioso del ghiacciaio per formare uno dei più sensazionali tracciati montani nei quali mi sia mai imbattuto, con i due percorsi divergenti quasi sempre reciprocamente visibili nella loro interezza, uno spettacolo che supera di gran lunga la sommatoria delle due salite prese singolarmente, e che mette decisamente in secondo piano l'aspetto tecnico, dal momento che il Furka e il Grimsel, partendo dai 1750 metri di Gletsch, sono due ascese relativamente agevoli.

venerdì 28 giugno 2019

Il passo San Marco


Morbegno - Albaredo per San Marco - Passo San Marco - Albaredo per San Marco - Morbegno (Km 52)


10 metri al mito. Quali caratteristiche deve avere una salita per entrare nel gotha delle imperdibili? Deve avere un'adeguata storia ciclistica, deve essere lunga, con pendenze importanti, possibilmente attraversare e portare in bei posti; e poi, salvo rare e talvolta discutibili eccezioni, deve superare i 2000 metri. Non c'è niente da fare, salvo Ventoux ed Alpe d'Huez (faccio già fatica a inserire il Mortirolo) al di sotto di quella quota manca qualcosa, e quando i metri sono pochissimi (Maddalena, Roselend, Rolle, per non parlare dei 1999 metri del Sarenne) verrebbe quasi voglia di aggiungerli con un sotterfugio, come forse è stato effettivamente fatto in casi controversi come la Madeleine o l'Erbe. Sta di fatto che al passo San Marco, storico collegamento a 1992 metri di altitudine tra val Brembana e Valtellina, più lungo dello Stelvio e appena meno difficile del Gavia, sembra davvero che manchi un centesimo per fare la lira ed essere consacrato nel ristretto novero delle salite del mito a due ruote.

venerdì 21 giugno 2019

Il Verbano dal lago ai monti


Verbania - Ghiffa - Oggebbio - Cannero Riviera - Viggiona - Trarego - Cima Ologno - Alpe Colle - Piancavallo - Premeno - Bee - Verbania (Km 59)


Per caso o per progetto, è il periodo dei laghi. Dopo quelli di Como e di Serrù, torno il riva al Maggiore per un altro giro di notevole contenuto tecnico, di quelli che segnano una stagione anche senza le stimmate della grande impresa legata a un nome altisonante. Al contrario, in materia di toponimi, tra le alture del Verbano sembra regnare una certa anarchia: tra Ologno, Pian Bello, Colle, Piancavallo e Segletta, nell'accavallarsi di monti e valli mille metri sopra il livello del lago, non mi è mai chiaro dove mi trovi realmente e se esista una corrispondenza tra nomi e punti di scollinamento più o meno misteriosi. Quel che è certo è che di 60 chilometri in sella alla bici non resta quasi niente da buttare, e tanto basta per collocare questo percorso, baciato anche da una giornata finalmente calda e soleggiata, sul podio di questa prima metà dell'anno.

mercoledì 5 giugno 2019

Il Giro al lago Serrù


Frera - Noasca - Ceresole Reale - Lago Serrù - Ceresole Reale - Noasca - Frera (Km 52)


Tra la tappa torinese (Lys, Pian del Lupo e lago Serrù) e quella valdostana (Verrayes, Verrogne, Combes e San Carlo), è la prima a spuntarla, e la meta non può che essere la salita finale, primo 2000 dell'anno baciato da una giornata dal clima perfetto. La strada è quella che porta al colle del Nivolet, che in passato ho percorso un paio di volte, ma sempre partendo da Ceresole per evitare la lunghissima galleria di oltre tre chilometri che precede il paese; la novità è che in occasione del passaggio del Giro è stata finalmente risistemata la vecchia strada che correva esternamente al tunnel e che ora costituisce il fiore all'occhiello della (modesta) rete di strade ciclabili piemontesi.

venerdì 31 maggio 2019

La valle di Champorcher


Carema - Pont-Saint-Martin - Donnas - Bard - Hône - Pontboset - Champorcher - Pontboset - Hône - Bard - Donnas - Pont-Saint-Martin - Carema (Km 56)


Ancora segnali contraddittori dalle strade valdostane. Se l'uscita di Planaval si era risolta obiettivamente con un mezzo buco nell'acqua, questa volta la meta di giornata è raggiunta, ma quel che mi lascia perplesso è la gran fatica che faccio a superare i duri chilometri centrali di una salita lunga e stressante per dislivello e pendenze, ma tutto sommato non impossibile. Sono 19 i chilometri che dal fondovalle di fronte al castello di Bard risalgono il vallone laterale di Champorcher, uno dei primi che si incontrano una volta entrati in Val d'Aosta, non proprio tra i più spettacolari a causa delle quote ancora relativamente basse e di una giornata grigia che mi risparmierà la pioggia per una questione di minuti.

venerdì 17 maggio 2019

Dove volò l'Airone


Masio - Oviglio - Castellazzo B.da - Casal Cermelli - Bosco Marengo - Novi L.re - Pozzolo Formigaro - Villavernia - Paderna - Castellania - Carezzano - Villavernia - Pozzolo Formigaro - Bosco Marengo - Casal Cermelli - Alessandria - Oviglio - Masio (Km 109)


Un Primo Maggio destinato a restare impresso a lungo nella memoria, quello che dopo tanti anni di attesa mi porta a Castellania, paese oggi al limite dello spopolamento che vive del ricordo del suo figlio più illustre, il Campionissimo Fausto Coppi. Ogni casa, ogni muro, ogni pietra della piccola borgata adagiata sulle dolci colline tortonesi parla inequivocabilmente la lingua dell'Airone e di suo fratello Serse, anche lui prematuramente scomparso in seguito a una caduta davanti al velodromo di Torino. Quando poi si raggiunge il piazzale del sacrario, la sensazione è quella di un pellegrino che dopo un lungo andare arriva al cospetto della reliquia del santo a cui si è votato: una sorta di deferenza attonita di fronte a qualcosa di troppo grande per essere spiegato, che va piuttosto sentito, meglio se in compagnia di qualcuno che condivide lo stesso modo di vivere la passione per la bicicletta.

domenica 12 maggio 2019

Le valli monregalesi


San Michele M.vì - San Paolo - Monasterolo Casotto - Colla Bassa - Saint-Grée - Pamparato - Serra - San Giacomo di Roburent - Roburent - Montaldo di M.vì - Corsagliola - Vasco - Santuario di Vicoforte - Vicoforte - San Michele M.vì (Km 68)


Un aprile al di sotto delle aspettative si aggiusta all'ultima data utile grazie al giro che non ti aspetti. Le contingenze mi portano nel cuneese, e visto che è troppo presto per le grandi montagne e per la Langhe ci sarà tempo più avanti, tiro fuori dal cassetto un percorso incentrato sulle valli monregalesi, pensato anni fa ma mai messo in pratica, perché i posti non sono di quelli indimenticabili.

domenica 5 maggio 2019

Planaval, fu vera gloria?


Morgex - La Salle - Planaval - La Salle - Morgex (Km 25)


Difficile prendere una fregatura quando si pedala in Valle d'Aosta, e anche la salita da Morgex a Planaval si conferma di ottimo livello tecnico e qualitativo, non dissimile per esempio da quella di Vetan che un paio d'anni fa mi aveva entusiasmato. Eppure questa volta qualcosa non è andato per il verso giusto, e mentre rientro non posso fare a meno di pensare a un'occasione perduta, piuttosto che a un'ennesima, faticosamente meritata conquista. La sensazione di un bicchiere mezzo vuoto deriva esattamente dalla rinuncia preventiva di una seconda metà del percorso, che avrebbe dovuto portarmi a Courmayeur e in val Ferret, lungo la strada che il Giro d'Italia percorrerà nella tappa valdostana di fine maggio. Troppa stanchezza, forse per una volta troppo lunga la trasferta, troppa difficoltà a trovare il ritmo giusto lungo una salita comunque non facile da domare; se a tutto questo si aggiunge una temperatura decisamente inferiore alle mie previsioni, ecco che la voglia di completare il percorso iniziale svanisce un chilometro dopo l'altro.

mercoledì 1 maggio 2019

La collina mordi e fuggi


Torino - Pino T.se - San Felice - Pecetto T.se - Revigliasco - Colle della Maddalena - Eremo - Torino (Km 31)


Giornata fredda e coperta, pochissimo tempo a disposizione. Potrebbe bastare questo per descrivere un classico giro di ripiego, ideato senza troppa convinzione strada facendo, con l'unico scopo di mantenere le gambe allenate. Meta obbligata la collina attaccata alla città, si tratta come al solito di scegliere un paio di salite e di mettersi poco convintamente in sella.

domenica 28 aprile 2019

Neve all'Alpe Buri


Settimo Vittone - Cornaley - Trovinasse - Cornaley - Settimo Vittone (Km 24)


Non è mai piacevole mancare il traguardo che ci si è prefissati, ma questa volta la giustificazione è di quelle che lasciano poco spazio ai rimpianti. Il mese di aprile inizia all'insegna del clima freddo e instabile, il giorno prima del giro c'è stata anche una debole nevicata in montagna, ma decido di non modificare il programma che prevede la scalata della prima salita veramente impegnativa dell'anno, i 14 chilometri al 9% di pendenza media che da Settimo Vittone portano ai 1500 metri dell'Alpe Buri, poco prima del confine con la Valle d'Aosta.

lunedì 22 aprile 2019

Da Torino al Roero


Torino - Moncalieri - Trofarello - Cambiano - Santena - Poirino - Isolabella - Cellarengo - Valle del Morto - Mont‡ - Madonna delle Grazie - Santo Stefano Roero - Ternavasso - Casanova - Vallongo - Villastellone - Moncalieri - Torino (Km 99)


Dopo la spettacolare e impegnativa trasferta sul lago di Como, torno sulle strade di casa per un giro lungo ma sostanzialmente privo di difficoltà altimetriche. L'obiettivo è partire dalla città e raggiungere i primi contrafforti del Roero, percorrendo alcune strade intorno a Poirino in precedenza soltanto intraviste e concedendomi un minimo di saliscendi nella quindicina di chilometri centrali; non grandi ambizioni, ma siamo solo a fine marzo e ci sta un giro con queste caratteristiche.