lunedì 30 dicembre 2019

Rien ne va plus sulla ciclabile di Airasca


Torino - Moncalieri - Gorra - Carignano - Virle Piemonte - Vigone - Cercenasco - Scalenghe - Airasca - None - Stupinigi - Torino (Km 77)


Ultimo atto della stagione in un sabato mite e soleggiato nel novembre più piovoso da una ventina di anni a questa parte. Scartata subito l'ipotesi di salire in collina, l'obiettivo del giorno diventa percorrere buona parte della bella pista ciclabile ricavata sul tracciato della vecchia linea ferroviaria Saluzzo - Airasca. Nel mio caso, si tratterà di raggiungere Vigone e da qui proseguire fino ad Airasca, da dove rientrerò in città attraverso il parco di Stupinigi.

Quella che dovrebbe essere una tranquilla e rilassante sgambata autunnale inizia però sotto i peggiori auspici: la pista ciclabile cittadina a lato di corso Moncalieri, priva da sempre della minima manutenzione, è infatti interamente coperta da scivolose foglie di platano che impediscono di valutare gli innumerevoli sbalzi che a causa delle radici affioranti degli alberi costellano il breve tratto tra i ponti Umberto I e Isabella; il risultato è che, malgrado un'andatura più che moderata, mi basta voltarmi per qualche istante verso il fiume per centrare in pieno un brutto salto, perdere per una frazione di secondo il controllo della bici e non poter più evitare una caduta sul gomito e l'anca destri. La strisciata a terra fortunatamente è attutita dalle foglie, ma la botta è stata abbastanza dura e sento il bruciore di un'escoriazione; mi assicuro di non avere riportato danni peggiori e decido comunque di proseguire riguadagnando in fretta l'asfalto dei corsi cittadini: quando si verifica sulla propria pelle che una pista ciclabile maltenuta può nascondere più insidie di una strada ad alta densità di traffico.
Dopo l'inconveniente, il giro riprende comunque come l'avevo progettato, attraversando il centro abitato di Moncalieri e proseguendo poi verso Villastellone fino al bivio per Gorra, che imbocco sulla destra. Da qui a Vigone, passando per Carignano e Virle, il traffico diminuisce sensibilmente e la pedalata diventa più piacevole, non fosse per il fondo molto rugoso tra Viale e Vigone; attraversato il bel centro del paese, raggiungo poi la ciclabile, rettilinea e scorrevole, mirabile quanto raro esempio di come andrebbero realizzate queste infrastrutture per renderle attrazioni per le famiglie, piuttosto che trappole per biciclette.
Ad Airasca, ritorno poi sulla strada, abbastanza trafficata fino a None, poi di nuovo tranquilla fino all'IRCC di Candiolo, dove imbocco il lungo rettilineo di tre chilometri all'interno del parco di Stupinigi: è la chiusura del sipario di un'annata che mi ha consegnato il traguardo più esaltante, col contorno della solita serie di avventure più o meno nobili, ma tutte necessarie a costruire una storia che vale un bel pezzo di vita.

il meglio del giro

Le ultime pedalate dell'anno, impreziosite dal tratto lungo una delle migliori piste ciclabili piemontesi.

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