venerdì 30 agosto 2019

Il passo Pennes


Rio Bianco - Pennes - Passo Pennes - Pennes - Rio Bianco (Km 27)


Sorte avversa per il passo Pennes, colosso di 2200 metri delle Alpi Retiche, relegato al ruolo di vaso di coccio circondato da altri di solidissimo metallo. In effetti, al di là della ragguardevole quota, il misterioso Pennes non ha molto per farsi ricordare: privo di storia ciclistica, tecnicamente serio ma non proibitivo, offre un tracciato monotono in un contesto ambientale senza squilli, col la parte iniziale potenzialmente più interessante, attraverso le gole tra Bolzano e Sarentino, impercorribile in bicicletta per via delle tante lunghe gallerie; perfino dal punto di vista geografico, questo valico appare ridondante, dal momento che unisce Bolzano a Vipiteno, parallelo alla fondovalle Isarco. Eppure, qualcosa non torna a parlare di delusione, se penso al destino analogo toccato al vicino Monte Giovo, scalato due anni fa prima del meraviglioso Rombo e da questo messo un po' all'angolo: evidentemente, nel giudizio finale hanno un peso i vicini ingombranti, e da questo punto di vista al Pennes non poteva davvero andare peggio.

mercoledì 21 agosto 2019

L'Alpe di Siusi


Siusi - Alpe di Siusi - Siusi (Km 29)


Un'idea nata quasi per caso, spulciando la cartina pochi giorni prima di partire. Scendendo da Chiusa a Bolzano, sulla sinistra si trova il grande altopiano dell'Alpe di Siusi, nel cuore delle Dolomiti altoatesine. È uno dei luoghi più scenografici delle regione e l'idea era di sfruttare un giorno di riposo per raggiungere la località in funivia, in navetta o a piedi, dal momento che la strada è interdetta alle auto. Una volta sul posto, però, mi ricordo di essere da queste parti per pedalare e decido di aggiungere un'ulteriore scalata in bicicletta, a costo di rischiare di pagare l'azzardo nei giorni successivi.

mercoledì 14 agosto 2019

Il passo delle Erbe


Chiusa - Bressanone - Sant'Andrea - Eores - Plancios - Passo Eores - Passo delle Erbe - Passo Eores - San Pietro - Chiusa (Km 71)


Torno in Alto Adige a due anni di distanza dalle scalate memorabili del Monte Giovo e del Rombo, questa volta per puntare ancora più in alto, in tutti i sensi; ne uscirà una quattro giorni straordinaria, oltre le migliori aspettative, che mi porterà in luoghi e su strade di una bellezza unica, una somma di ambientazioni da favola e di epica ciclistica che probabilmente rappresenta l'apice del mio ormai trentennale vagabondaggio su e giù per strade che hanno fatto la storia dello sport o più modestamente accompagnato il trascorrere della mia vita.