domenica 5 maggio 2019

Planaval, fu vera gloria?


Morgex - La Salle - Planaval - La Salle - Morgex (Km 25)


Difficile prendere una fregatura quando si pedala in Valle d'Aosta, e anche la salita da Morgex a Planaval si conferma di ottimo livello tecnico e qualitativo, non dissimile per esempio da quella di Vetan che un paio d'anni fa mi aveva entusiasmato. Eppure questa volta qualcosa non è andato per il verso giusto, e mentre rientro non posso fare a meno di pensare a un'occasione perduta, piuttosto che a un'ennesima, faticosamente meritata conquista. La sensazione di un bicchiere mezzo vuoto deriva esattamente dalla rinuncia preventiva di una seconda metà del percorso, che avrebbe dovuto portarmi a Courmayeur e in val Ferret, lungo la strada che il Giro d'Italia percorrerà nella tappa valdostana di fine maggio. Troppa stanchezza, forse per una volta troppo lunga la trasferta, troppa difficoltà a trovare il ritmo giusto lungo una salita comunque non facile da domare; se a tutto questo si aggiunge una temperatura decisamente inferiore alle mie previsioni, ecco che la voglia di completare il percorso iniziale svanisce un chilometro dopo l'altro.

Quel che resta del giro non è comunque da buttare, perché i paesaggi valdostani sono sempre maestosi e la poca strada percorsa concede un po' di respiro solo nella parte iniziale fino a La Salle e nel falsopiano finale che giustifica la toponomastica della località da raggiungere.
Dopo un paio di chilometri pianeggianti, prima di La Salle un lungo rettilineo in buona salita rappresenta un'anticipazione di quello che sarà il prosieguo del giro, ma è solo quando si esce dal paese che cominciano nove chilometri di ascesa dura e costante tra l'8 e il 9%, con rari passaggi a doppia cifra, ma praticamente nessun tratto di riposo: numeri importanti, ma che tutto sommato si adatterebbero alle mie caratteristiche di scalatore diesel, invece al contrario di quanto mi era riuscito sulla più impegnativa Alpe Buri, stavolta faccio una gran fatica a trovare la cadenza giusta, segno che è proprio la gamba a non girare come vorrei, malgrado la giornata bellissima e le usuali, da queste parti, viste sulla fondovalle e sulle vette innevate del versante opposto.
Con pedalata più pesante rispetto alle mie abitudini, supero una serie di lunghe traverse e di borgatine, tra cui Cheverel e Morge, all'altezza delle quali si incontrano le rampe più ripide della salita. Mi tocca tener duro in un momento di discreta sofferenza, ma mancano ormai solo un paio di chilometri alla vetta e gli ultimi 500 metri sono praticamente in piano, fino a raggiungere la fine dell'asfalto nella bella borgata di Planaval, poco al di sotto dei 1800 metri di altitudine, massima quota raggiunta in questa prima parte di stagione.
Purtroppo, la temperatura è piuttosto bassa anche per la stagione, e la discesa che mi aspetta si rivela una delle più fredde degli ultimi tempi, motivo in più che mi convince, una volta tornato a Morgex, a non riprendere a salire, neppure limitandomi a Courmayeur. Tutto sommato, una buona occasione persa per un'uscita che avrebbe potuto avere un sapore ben diverso, ma anche un buon motivo per tornare in Valle senza lasciar trascorrere troppo tempo.

il meglio del giro

Una salita di qualità, ma forse non sufficiente per giustificare da sola una lunga trasferta.

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