venerdì 15 dicembre 2017

La Mandria di Chivasso


Torino - San mauro T.se - Castiglione T.se - Gassino T.se - Chivasso - Betlemme - Mandria di Chivasso - Carolina - Vallo - Montanaro - San Benigno C.se - Lombardore - Leinì - Mappano - Torino (Km 79)


Le ultime pedalate dell'anno per una volta ricordano le passarelle finali dei grandi Giri, percorso privo di difficoltà altimetriche, adatto (si dice) alle ruote veloci. Nel mio caso, nessuna ambizione di emulare Cipollini o Cavendish, ma mi spiaceva chiudere la stagione con un giro di 30 chilometri, e quindi eccomi a percorrere altri 80 chilometri sulle strade torinesi. Visto che non ho intenzione di spremere sudore in salita, devo dare un significato al giro scegliendo strade e destinazioni significative, cosa non sempre semplice quando si viaggia a bassa quota; scartabellando in giro, scelgo di puntare il chivassese, e in particolare la Mandria, la storica tenuta realizzata a fine Settecento per l'allevamento dei cavalli; nei dintorni, transiterò poi in località dai nomi curiosi come la frazione Betlemme e la cascina Carolina, prima di rientrare in città attraverso una breve puntata nella prima pianura canavesana.

lunedì 4 dicembre 2017

Autunno al Bric Puschera


Cortemilia - Perletto - San Giorgio Scarampi - Roccaverano - Bric Puschera - Cortemilia (Km 32)


Finale di stagione con un po' di stanchezza e scarsa motivazione, che finiscono per macchiare il tradizionale giro autunnale in Langa, con l'aggravante di aver sottovalutato il primo freddo dopo tanti mesi di temperature sopra le medie del periodo. Nuvole basse, umidità che entra nelle ossa e poca voglia di soffrire consegnano all'album dei ricordi una giornata in tono minore, con il percorso incentrato sulle colline di Roccaverano ridotto in corso d'opera al minimo sindacale, e tuttavia non privo del fascino tipico della stagione in declino.

martedì 14 novembre 2017

L'Alto Canavese


Lanzo T.se - March - Balangero - Vauda di Rocca - Barbania - Busano - Valperga - Cuorgnè - Prascorsano - Pratiglione - Forno C.se - Rivara - Levone - Rocca C.se - Corio - Cudine - Vietti - Castiglione - Monastero di Lanzo - Chiaves - Tortore - Lanzo T.se (Km 93)


Tutto quello che non aveva funzionato nel giro del saluzzese di qualche settimana fa, fila nel migliore dei modi nell'Alto Canavese, sulle alture sopra Lanzo e Cuorgnè dove si sviluppa uno dei percorsi più indovinati dell'anno, frutto di una ricerca certosina di strade, paesi e salite che vanno a formare un itinerario vario e impegnativo nel quale i chilometri privi di interesse si conteranno nelle dita di una mano. L'occasione è inoltre propizia per piazzare l'ultimo 1000 della stagione a Chiaves in chiusura di giornata, una salita non difficile, ma che posta dopo tanti saliscendi e 75 chilometri sulle gambe, accrescerà sensibilmente anche il contenuto tecnico del giro.

venerdì 20 ottobre 2017

L'anello di Pila


Gressan - Pila - Charvensod - Gressan (Km 38)


Visto che l'estate non vuol proprio saperne di andarsene, decido di piazzare la prima uscita di ottobre in alta quota, come mai avevo osato in questo periodo dell'anno. Il dubbio iniziale è tra la valle d'Aosta e una puntata oltre confine dalle parti del colle della Scala; alla fine la spunta la Vallée, con obiettivo fissato a Pila, la stazione sciistica sopra il capoluogo, già sede di vari arrivi di tappa al Giro. Per una volta, più che il percorso nella sua globalità o le caratteristiche della salita, ad attrarmi è il punto di arrivo, perché Pila gode di un punto di vista privilegiatissimo su tutto il versante settentrionale della valle centrale, con una visuale che spazia dal Monte Bianco al Monte Rosa, il tutto illuminato da una giornata perfetta anche climaticamente.

venerdì 13 ottobre 2017

Le collette del saluzzese


Saluzzo - Revello - Envie - Barge - Colletta di Barge - Paesana - Sanfront - Gambasca - Martiniana Po - Castellar - Pagno - Brondello - Colletta di Isasca - Isasca - Venasca - Piasco - Verzuolo - Manta - Saluzzo (Km 79)


Giro abbastanza deludente sulle strade del saluzzese. Per la prima uscita autunnale dell'anno, l'idea di base è molto semplice: altitudini e difficoltà ridotte, strade tranquille e un percorso misto con qualche puntata tra i boschi che dovrebbero già offrire i colori più belli dell'anno; dal canto suo, il saluzzese è la zona della provincia Granda che negli anni ho battuto di meno e che sembra rispondere alla perfezione a tutti i requisiti, e dunque preparo un percorso incentrato sulle scalate dei colletti di Barge e di Isasca. Quello che non avevo messo in preventivo erano le alte temperature di questa fine di settembre che mi faranno soffrire per buona parte del giro, oltre al fatto che anche dal punto di vista cicloturistico i pochi spunti interessanti risulteranno annegati tra lunghi chilometri piuttosto piatti.

venerdì 6 ottobre 2017

La Strada Valpiana

Torino - Strada Valpiana - Eremo - Colle della Maddalena - San Vito - Torino (Km 18)


Delle numerosissime strade che salgono verso il colle della Maddalena, se si esclude quella della Vetta, strada Valpiana è tra le più marginali, ma probabilmente la più dura; per essere più precisi, non vi si incontrano le pendenze da ribaltamento di strada della Vetta o della Viola, ma il chilometro e 200 metri che si sviluppa dall'imbocco della salita è per continuità e per progressività uno dei più ripidi di tutta la collina, da far impallidire anche la molto più famosa Sassi - Superga, dove il tratto più asfissiante si esaurisce nello spazio di una curva, e comunque la lunghezza dei muri non supera mai i 1000 metri.

venerdì 29 settembre 2017

Il passo dello Spluga


Gallivaggio - Campodolcino - Pianazzo - Montespluga - Passo dello Spluga - Montespluga - Isola - Campodolcino - Gallivaggio (Km 53)


Una strada mi può affascinare per la bellezza del territorio che attraversa, per i suoi connotati storici e geografici, per la sua epica ciclistica, per l'audacia e l'ingegnosità del suo tracciato, per la sua difficoltà tecnica, per la varietà dei panorami che offre; il passo dello Spluga, ultima grande impresa montana dell'anno, racchiude in sé buona parte di questi aspetti, e dunque vale la pena dedicargli una giornata di ferie. Storica via di comunicazione tra l'Italia e l'Europa centrale, col tempo lo Spluga ha seguito la sorte della maggior parte dei passi alpini, trasformandosi in attrazione turistica; geograficamente, il valico divide le Alpi Occidentali da quelle Orientali e si trova nel territorio di Madesimo, il comune italiano più distante dal mare; dal punto di vista tecnico, lo Spluga non è una salita difficilissima, ma è lunga e nella parte centrale piuttosto impegnativa, soprattutto nei 5/6 chilometri che scalano la parete rocciosa tra Campodolcino e Pianazzo in uno spettacolare susseguirsi di tornanti e brevi gallerie.

lunedì 18 settembre 2017

Ritorno in Monferrato


Masio - Quattordio - Viarigi - Altavilla M.to - Vignale M.to - Camagna M.to - Cuccaro M.to - Lu - Quargnento - Solero - Felizzano - Abbazia - Masio (Km 62)


Sono un paio d'anni che manco dal Monferrato, e non c'è destinazione migliore per un giro tranquillo nel quale godersi semplicemente il piacere di pedalare senza stancarsi e senza obiettivi particolari. Anche il percorso non necessita di studio o programmazione, mi basterà puntare quei quattro o cinque paesi che spuntano sui primi contrafforti collinari per ottenere il massimo risultato col minimo sforzo: ottimi panorami e quel tanto di saliscendi che basta per dare un senso all'uscita senza renderla troppo impegnativa né nel dislivello, né nel chilometraggio.

martedì 12 settembre 2017

Risveglio a Superga


Torino - Superga - Pino T.se - Torino (Km 25)


Ritorno in sella dopo quasi tre settimane di pausa, e lo faccio con un giro minimal che prevede la sola salita a Superga con successivo ritorno in città da Pino. Quello che rende però unica un'uscita del genere è l'orario del tutto inconsueto, dal momento che la piazzo prima di andare al lavoro e parto quando è ancora buio, con la città addormentata e le strade deserte: un'atmosfera irreale che mi ripaga della levataccia e mi regala un punto di vista molto particolare sul rapporto sempre complicato tra le strade torinesi e la bicicletta.

mercoledì 6 settembre 2017

Il col du Turini e il circuito dell'Authion


Sospel - Col Saint-Jean - Col de Braus - Col de l'Ablé - Col de l'Orme - Baisse de la Cabanette - Peira Cava - Col du Turini - Authion - Col du Turini - Moulinet - Sospel (Km 78)


2000 o non 2000, questo è il dilemma. Per l'ultimo giro agostano mi sposto appena oltreconfine, col doppio obiettivo del prestigioso col du Turini e del soprastante circuito dell'Authion, che secondo tutte le notizie reperite in rete culmina a 2025 metri, facendone - credo - il 2000 asfaltato più meridionale di tutto l'arco alpino. Un traguardo appetibile che merita una bella trasferta, non fosse che il cartello posto nel punto più elevato del circuito segna addirittura la quota di 1960, una differenza enorme che comunque non trova altri riscontri; nel dubbio, considero attendibili i 2025 metri, ma certo qualche perplessità rimane. A parte questo, l'Authion è in ogni caso un ottimo coronamento della scalata al Turini, aggiungendogli un valore tecnico che il colle da solo non avrebbe, mentre dal punto di vista paesaggistico i panorami sono molto aperti ma tutto sommato abbastanza ordinari, anche perché la giornata caldissima ha generato un po' di foschia che ha schermato la visuale verso il mare della Costa Azzurra.

giovedì 31 agosto 2017

Mare e monti tra Liguria e Piemonte


Diano Marina - Imperia - Pontedassio - Chiusavecchia - Cesio - Colle San Bartolomeo - Pieve di Teco - Acquetico - Pornassio - Colle di Nava - Ponte di Nava - Cantarana - Passo di Prale - Colle di Caprauna - Caprauna - Alto - Nasino - Martinetto - Cisano sul Neva - Albenga - Alassio - Laigueglia - Capo Mele - Andora - Capo Cervo - Cervo - San Bartolomeo al Mare - Diano Marina (Km 121)


Alpi Marittime ancora protagoniste per un giro che mette in fila lo scavalcamento di tre colli di difficoltà e altitudine crescenti, per uno sviluppo complessivo di oltre 120 chilometri. Lunghezze e pendenze delle salite non sono mai eccessive, ma messi tutti insieme San Bartolomeo, Nava e Caprauna totalizzano quasi 30 chilometri e 2000 metri di dislivello; se non siamo su livelli estremi, c'è comunque parecchio da sgobbare, tenuto conto anche del fatto che neppure i 20 chilometri finali saranno facilissimi, con l'incognita del vento e ancora i capi Mele e Cervo da scavalcare. Tralasciando l'aspetto tecnico, è curioso il continuo passaggio tra le province di Imperia, Cuneo e Savona, dovuto all'attraversamento dell'enclave piemontese dei comuni di Caprauna e Alto nell'alta valle Pennavaira.

venerdì 25 agosto 2017

L'entroterra di Sanremo

Diano Marina - Imperia - San Lorenzo al mare - Santo Stefano al Mare - Riva Ligure - Arma di Taggia - Sanremo -San Romolo - Passo Ghimbegna - Ceriana - Poggio - Arma di Taggia - Riva Ligure - Santo Stefano al Mare - San Lorenzo al mare - Imperia - Diano Marina (Km 106)


Secondo giro ligure un po' improvvisato, contrariamente alle mie abitudini, e dunque risultato abbastanza diverso rispetto alle aspettative di partenza. Scartato un'altra volta il Melogno, pianifico un giro lungo ma non troppo impegantivo in vista dei due che seguiranno, e decido all'ultimo di puntare a ponente per sfruttare la ciclabile fino a Sanremo, e poi salire a Bajardo dal versante di San Romolo, una strada che non ho mai percorso e neppure analizzato con troppa attenzione. Tutto quello che so è che dalla città dei fiori al passo Ghimbegna ci sono 22 chilometri per 850 metri di dislivello, per cui mi approccio mentalmente a una salita lunga ma molto facile: sulla strada, andrà diversamente.

mercoledì 23 agosto 2017

Il colle Sanson


Molini di Triora - Triora - Realdo - Colle Sanson - Realdo - Triora - Molini di Triora (Km 55)


Dall'Austria alla Francia, chiudo un luglio memorabile con la scalata a un valico di confine piuttosto virtuale, il colle Sanson che collega l'italiana valle Argentina con la francese Roja: virtuale in quanto il versante francese è una semplice mulattiera e perché anche quello italiano presenta l'ultimo chilometro e mezzo sterrato e assolutamente non ciclabile in bici da corsa, cosa che mi obbligherà a raggiungere il passo a piedi con una certa mestizia. A parte questo, l'alta valle Argentina è molto suggestiva e valeva la pena di esplorarla, e anche la salita, impegnativa solo a tratti ma molto lunga, alla fine si rivela tutt'altro che banale.

venerdì 28 luglio 2017

Il passo del Rombo


Moso in Passiria - Passo del Rombo - Moso in Passiria (Km 45)


Timmelsjoch. Forse è per la severa dizione tedesca del passo o più probabilmente per le recensioni lette qua e là, unanimemente concordi nel descriverlo come una delle salite più dure delle Alpi, fatto sta che non mi sono mai avvicinato a un giro con la soggezione che mi incute il Rombo, gigante di 2500 metri al confine tra Sudtirol italiano e Tirol austriaco, situato tra i molto più morbidi Resia e Brennero. Sono un paio di mesi che mi preparo scrupolosamente, sono salito a quote ancora più elevate, ho percorso itinerari molto più lunghi e scalato colli di analoga difficoltà, eppure non sono affatto sicuro di farcela; ce la metterò tutta perché non mi darò mai una seconda possibilità, ma la lunghezza della salita, le percentuali da capogiro nella prima e nell'ultima parte, l'altitudine, le 18 gallerie buie, i passaggi da brivido con lo strapiombo a mezzo metro senza protezione, il freddo che probabilmente patirò in quota e la fatica che sicuramente mi attanaglierà negli ultimi chilometri, tutto questo insieme forse sarà troppo anche per la mia voglia di conquistare l'ennesimo traguardo. Unica concessione ai miei timori, il taglio dei primi, facili e trafficati sei chilometri e mezzo di salita, con conseguente partenza da Moso invece che da San Leonardo, ma si tratta in realtà di un alleggerimento soltanto psicologico, perché è appunto da Moso che comincia la salita vera, che terminerà solo dopo 22 lunghissimi chilometri.

giovedì 27 luglio 2017

Il passo di Monte Giovo


San Leonardo in Passiria - Valtina - Passo di Monte Giovo - Valtina - San Leonardo in Passiria (Km 43)


Straordinaria trasferta in Alto Adige con obiettivo principale nella conquista del passo del Rombo, il valico italo-austriaco simbolo della Oetztaler-Radmarathon, la più dura corsa amatoriale del panorama internazionale. Non ho mai partecipato a una granfondo e avrei bisogno di tre giorni per portare a termine un percorso del genere, ma non rinuncio alla curiosità di provare strade e percorsi sempre nuovi, e il Rombo era da anni un'idea che mi frullava per la testa.

martedì 25 luglio 2017

L'entroterra di Albenga


Diano Marina - San Bartolomeo al Mare - Cervo - Capo Cervo - Andora - Capo Mele - Laigueglia - Alassio - Albenga - Cisano sul Neva - Zuccarello - Castelvecchio di Rocca Barbena - Colle di Scravaion - Bardineto - Giogo di Toirano - Toirano - Borghetto Santo Spirito - Ceriale - Albenga - Alassio - Laigueglia - Capo Mele - Andora - Capo Cervo - Cervo - San Bartolomeo al Mare - Diano Marina (Km 106)


Chiudo un intenso trittico ligure spostando le ruote verso nord-est, destinazione colle di Scravaion e Giogo di Toirano, nell'entroterra di Albenga; ne esce il giro più lungo dei tre, ma anche quello con lo sviluppo meno interessante, pur mantenendo quello standard qualitativo elevato, garantito dal mix di mare e montagna di ogni percorso in Liguria che si rispetti. Una variante un po' più impegnativa avrebbe potuto includere il vicino Melogno, ma la scelta finale del Giogo di Toirano mi ha permesso di scoprire una discesa altamente spettacolare da tenere in considerazione anche per il futuro, mentre la strada, troppo larga ed esposta al sole, non mi è sembrata adatta a essere percorsa in salita.

venerdì 21 luglio 2017

Il colle d'Oggia / 2


Diano Marina - Imperia - San Lorenzo al mare - Santo Stefano al Mare - Riva Ligure - Arma di Taggia - Taggia - Badalucco - Montalto Ligure - Carpasio - Colle d'Oggia - San Bernardo di Conio - Colle San Bartolomeo - Cesio - Passo del Ginestro - Testico - Stellanello - Andora - Capo cervo - Cervo - San Bartolomeo al Mare - Diano Marina (Km 98)


A distanza di una settimana, torno sul colle d'Oggia disegnando un percorso un po' più lungo e impegnativo del precedente, ma allo stesso tempo meno spettacolare, dal momento che il versante prescelto - quello della valle Argentina - è decisamente più uniforme di quello di Imperia, e soprattutto quasi interamente chiuso nel bosco. Come contraltare, aumentano i rilassanti chilometri lungo il mare, e l'inserimento del Ginestro aggiunge un po' di varietà rispetto alla classica e trafficata discesa della valle Impero.

giovedì 20 luglio 2017

Il colle d'Oggia


Diano Marina - Imperia - Dolcedo - Pantasina - Colle d'Oggia - San Bernardo di Conio - Colle San Bartolomeo - Cesio - Chiusavecchia - Pontedassio - Imperia - Diano Marina (Km 76)


Apro un mese di luglio che promette grandi cose con la scalata al colle d'Oggia dal versante di Imperia, una delle mie salite liguri preferite per la sua straordinaria varietà. Nella ventina di chilometri che portano da Dolcedo al colle, gli ambienti che si attraversano cambiano velocemente, a tal punto che pare di percorrere una mezza dozzina di strade differenti, con contesti paesaggistici che si trasformano nel giro di due curve, offrendo tutto il campionario di una regione in cui si passa dal mare alla montagna senza soluzione di continuità. Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, l'Oggia è una salita lunga ma non cattiva, le pendenze non raggiungono mai il 10% e solo gli ultimi due chilometri salgono con una certa continuità.

martedì 4 luglio 2017

Alta Langa, Africa


Mombarcaro - Niella Belbo - Robertiero - Gorzegno - Prunetto - Gottasecca - Mu - Saliceto - Monesiglio - Mombarcaro (Km 57)


Abituato ad associare le strade dell'Alta Langa alle temperature fresche, se non fredde, dell'autunno, fa un certo effetto spremere litri di sudore salendo a Mombarcaro da uno dei versanti meno complicati, ma questa è la conseguenza del giugno più torrido che io ricordi, capace di trasformare le alte colline ai confini con la Liguria in fornaci a cielo aperto, battute da un vento caldo che invece di dare ristoro aumenta l'effetto della disidratazione.

venerdì 23 giugno 2017

Il motodromo dell'Agnello


Pontechianale - Chianale - Colle dell'Agnello - Refuge Agnel - Colle dell'Agnello - Chianale - Pontechianale (Km 34)


Mi piacciono le moto e credo che presto o tardi, quando gambe, polmoni e cuore imploreranno pietà, farò il gran passo, aggiungendo un motore alle due ruote che da sempre mi accompagnano nel mio girovagare su e giù per le strade del Piemonte e dintorni. Il problema è che le moto sono il peggior nemico della bicicletta, soprattutto quando si trovano a condividere strade strette e tortuose; da anni ho rinunciato per questo motivo a percorrere le principali arterie delle Langhe nei fine settimana, e dopo l'esperienza di domenica scorsa eviterò anche i colli alpini più gettonati dai centauri: davvero troppo grande e ravvicinata la differenza dall'ambiente bucolico di pochi giorni prima sull'Esischie, per non lasciarmi un senso di delusione dopo aver scalato per l'ennesima volta il colle dell'Agnello, e sì che l'avevo scelto proprio per godermelo in solitaria, dopo che le ultime due volte avevo affrontato la salita in concomitanza coi passaggi del Tour e del Giro.

giovedì 15 giugno 2017

Metabolizzare Cardiff: il colle dei Morti


Dronero - Cartignano - San Damiano Macra - Macra - Stroppo - Ponte Marmora - Marmora - Colle d'Esischie - Colle Fauniera - San Giacomo - Trinità - Demonte - Moiola - Gaiola - Borgo San Dalmazzo - Vignolo - Cervasca - Caraglio - Pratavecchia - Dronero (Km 109)


Le sberle di CR7 e il disastro di piazza San Carlo sono ferite che bruciano ancora. In caso di esito diverso della serata di Cardiff e del suo contorno a Torino, avrei puntato le ruote verso il Monte Bianco per celebrare la tanto agognata ascesa al tetto d'Europa, invece tocca fare i conti con un'altra disfatta, e dunque quale meta più metaforicamente significativa del colle dei Morti, meglio noto con l'asettico pseudonimo di Fauniera?
Come un pellegrino in cerca di redenzione, predispongo un percorso irto di difficoltà che vivrà il suo momento catartico ed esaltante tra gli alti valloni di Marmora e dell'Arma, dove sole, neve, vento e silenzio premieranno perseveranza e fatica con una delle più memorabili giornate che abbia mai vissuto a cavallo della bicicletta, col solo pubblico delle numerose famiglie di pasciute marmotte che spuntano e scorrazzano ai bordi della strada.

giovedì 8 giugno 2017

Da Torino al saluzzese


Torino - Moncalieri - La Loggia - Carignano - Pancalieri - Faule - Moretta - Cardè - Cavour - Garzigliana - Macello - Buriasco - Cercenasco - Scalenghe - Castagnole P.te - Piobesi T.se - Vinovo - Stupinigi - Torino (Km 117)


Per chiudere il mese di maggio, tralascio l'idea di spingermi sulle valli di Lanzo ripiegando su un percorso dal lungo chilometraggio ma completamente privo di difficoltà altimetriche. In questi casi, il più è scegliere una località in cui fissare il giro di boa, poi si tratta solo di armarsi di pazienza e macinare chilometri uno dopo l'altro, consapevole che i frutti di un allenamento del genere si raccoglieranno più avanti, quando il fondo accumulato mi permetterà di portare a termine e di godermi giri di ben altro spessore.

giovedì 1 giugno 2017

La Valgrisenche


Saint-Pierre - Villeneuve - Introd - Valico di Les Combes - Arvier - Rochefort - Valgrisenche - Bonne - Valgrisenche - Rochefort - Arvier - Saint-Pierre (Km 58)


Saltata senza troppi rimpianti la trasferta al seguito del Giro a Oropa, torno in Valle d'Aosta alla scoperta della Valgrisenche, forse la più selvaggia delle valli che si diramano nel versante meridionale della regione. Per rendere il giro più vario e impegnativo, decido inoltre di inserire la salita preliminare di Les Combes, località rinomata per aver ospitato per anni le vacanze in montagna dei papi Wojtila e Ratzinger. Quel che ne esce è un percorso molto bello e altrettanto faticoso, reso a tratti ancora più duro dal primo caldo torrido dell'anno, oltre i 30 gradi a fondovalle e ben sopra i 20 in quota.

venerdì 26 maggio 2017

Pedalando sanza 'nfamia e sanza lodo

Torino - Eremo - Pecetto T.se - Trofarello - Cambiano - Santena - Avatanei - Villastellone - Carignano - Piobesi T.se - Candiolo - Stupinigi - Torino (Km 66)


Sono giri che definisco interlocutori, di raccordo tra altri più significativi, utili soltanto per staccare le gambe dal divano, ma che nella sostanza sono destinati a non lasciare traccia di sé. Spesso li comincio con buone intenzioni, ma quasi subito mi rendo conto che mancano forze ed ispirazione per portarle a termine e così, da un taglio a una deviazione, mi ritrovo a percorrere d'inerzia strade che non portano da nessuna parte e che non hanno più niente da raccontare se non il dato del chilometraggio finale.
In mattinata si è corsa la Stratorino e ho accompagnato il ragazzo alla prima 5km della sua vita, mentre la mamma faceva la 10: certo non uno sforzo epocale, ma corsa e bicicletta sono parenti abbastanza lontani, e nel pomeriggio la sollecitazione di muscoli e articolazioni 'dormienti' si farà sentire in fretta, inducendomi a miti consigli in barba all'idea iniziale di doppiare il giro impegnativo della settimana precedente.

venerdì 19 maggio 2017

La cappella del Rocciamelone


Torino - Cavoretto - Monte Calvo - Revigliasco - Moncalieri - Cappella del Rocciamelone - Cavoretto - Pian del Lot - Torino - Monte dei Cappuccini - Torino (Km 35)


Forse il più bel giro sulla collina torinese che abbia mai percorso: duro, vario e avvincente dal primo all'ultimo chilometro, con la chicca della scalata alla cappella del Rocciamelone, una strada sconosciuta anche alla maggioranza dei torinesi e che probabilmente neppure io avrei mai scoperto senza la preziosa dritta del compagno di strada che qualche settimana fa mi ha accompagnato sulla Panoramica Zegna; un sentito ringraziamento per avermi indicato questa strada a pochi chilometri da casa, e tuttavia talmente nascosta che sembra spuntare dal nulla nel fitto del bosco. Prima e dopo, le pendenze da capogiro in strada della Viola e quelle appena più umane della val Pattonera, per completare un giro che per una volta non mi lascia nessun rimpianto.

lunedì 15 maggio 2017

La collina alessandrina


Masio - Oviglio - Villa del Foro - Casalbagliano - Alessandria - Valle San Bartolomeo - Valmadonna - Valenza - Frescondino - San Salvatore M.to - Castelletto M.to - Quargnento - Solero - Felizzano - Masio (Km 71)


Per la chiusura di aprile sulle strade alessandrine non ho grandi idee, per cui mi affido volentieri al mio ormai tradizionale compagno di strada "mandrogno", con l'unica richiesta di percorrere un giro di media lunghezza e non troppo impegnativo; alla fine, e non c'erano dubbi, tutti i parametri vengono pienamente soddisfatti, e ne esce uno dei percorsi più vari e piacevoli di questa prima parte di stagione.
I primi 20 chilometri sono comunque pianeggianti, con i passaggi a Oviglio, Villa del Foro e Casalbagliano fino all'ingresso in Alessandria, dove attraverso per la prima volta il nuovo ponte della Cittadella, modernissimo e a misura di ciclisti, con la sua mezza carreggiata dedicata al traffico senza motore; un peccato il vecchio ponte abbattuto anni fa, ma nel comlesso direi che la città ne abbia guadagnato, e non è poco.

mercoledì 3 maggio 2017

La strada di Duccio


Cuneo - Borgo San Dalmazzo - Gaiola - Rittana - Gorrè - Chiot Rosa - Paraloup - Chiot Rosa - Gorrè - Rittana - Roccasparvera - Vignolo - Cuneo (Km 51)


E' il ponte del 25 aprile, e cerco di omaggiare la ricorrenza a modo mio, disegnando un percorso fortemente evocativo, con partenza da piazza Galimberti a Cuneo e meta finale a Paralouop, la borgata alpina situata sul crinale delle valli Stura e Grana, dove lo stesso Galimberti diede vita alla prima brigata partigiana di Giustizia e Libertà insieme a personaggi del calibro di Dante Livio Bianco e Nuto Revelli. Mi sarebbe piaciuto doppiare la salita con quella a Madonna del Colletto da Valdieri, ma come spesso capita non è stato possibile, e comunque l'aspetto tecnico in ogni caso sarebbe finito in secondo piano.

mercoledì 26 aprile 2017

La Panoramica Zegna

Cossato - Vallemosso - Crocemosso - Trivero - Bocchetta di Margosio - Bielmonte - Rosazza - Campiglia Cervo - Andorno Micca - Biella - Vigliano Biellese - Cossato (Km 67)


Ottima compagnia per il giro del Venerdì Santo che mi riporta nel biellese a sei mesi di distanza dal mezzo fallimento di un percorso pesantemente ridimensionato per le condizioni meteo avverse. Altra stagione e altro clima, stavolta la scalata alla Panoramica Zegna va brillantemente in porto e sarà semmai in discesa, ormai alle porte di Biella, che la cattiva sorte mi presenterà il conto con la seconda foratura in montagna consecutiva: inconveniente che tutto sommato nulla toglie a una giornata da ricordare, anche per una tenuta in salita all'altezza della situazione.
Non è mai immediato tararsi con un nuovo compagno di strada, il timore è quello di risultare una palla al piede o al contrario di tirargli il collo, ma in questo caso il collante è garantito da una naturale identità di vedute sulla bicicletta come strumento per esplorare e conoscere, prima ancora che per svagarsi, tenersi in forma e - perché no - darsi amichevolmente battaglia sulla strada. Bastano quindi quattro pedalate per trovare l'intesa che ci condurrà per tutto il percorso, inedito per entrambi.

martedì 18 aprile 2017

L'anello di Cinzano


Torino - Moncalieri - Trofarello - Cambiano - Chieri - Andezeno - Arignano - Moriondo T.se - Moncucco T.se - Cinzano - Rivalba - Gassino T.se - Castiglione T.se - San Mauro T.se - Torino (Km 70)


Il terzo appuntamento consecutivo con la collina torinese richiede una variazione sul tema, e così decido di allungare abbastanza sensibilmente il chilometraggio, riducendo peraltro al minimo sindacale il dislivello, inserendo un'unica, facile salita intorno a metà percorso. In sostanza, aggiro tutta la collina da sud-ovest, per poi scavalcarla all'altezza di Cinzano, dopo un breve sconfinamento nell'astigiano, e infine ridiscendere al livello del Po a Gassino: un'uscita senza particolari spunti tecnici, ma comunque gradevole nella ventina di chilometri collinari, e buona per fare un minimo di fondo in vista di giri più impegnativi a partire dalle prossime settimane.