venerdì 15 dicembre 2017

La Mandria di Chivasso


Torino - San mauro T.se - Castiglione T.se - Gassino T.se - Chivasso - Betlemme - Mandria di Chivasso - Carolina - Vallo - Montanaro - San Benigno C.se - Lombardore - Leinì - Mappano - Torino (Km 79)


Le ultime pedalate dell'anno per una volta ricordano le passarelle finali dei grandi Giri, percorso privo di difficoltà altimetriche, adatto (si dice) alle ruote veloci. Nel mio caso, nessuna ambizione di emulare Cipollini o Cavendish, ma mi spiaceva chiudere la stagione con un giro di 30 chilometri, e quindi eccomi a percorrere altri 80 chilometri sulle strade torinesi. Visto che non ho intenzione di spremere sudore in salita, devo dare un significato al giro scegliendo strade e destinazioni significative, cosa non sempre semplice quando si viaggia a bassa quota; scartabellando in giro, scelgo di puntare il chivassese, e in particolare la Mandria, la storica tenuta realizzata a fine Settecento per l'allevamento dei cavalli; nei dintorni, transiterò poi in località dai nomi curiosi come la frazione Betlemme e la cascina Carolina, prima di rientrare in città attraverso una breve puntata nella prima pianura canavesana.

I 25 chilometri iniziali fino a Chivasso seguono il morbido saliscendi lungo il corso del Po, attraverso i passaggi a San Mauro, Castiglione e Gassino. E' una strada di grande comunicazione, ma l'orario è favorevole e il traffico abbastanza modesto da consentire una pedalata tranquilla e non troppo venefica. Superato il fiume ed entrato in Chivasso, faccio un po' di fatica a individuare la strada per Mazzè, che poi seguo per una manciata di chilometri; è in questo tratto che attraverso l'abitato di Betlemme, frazioncina gemellata con l'omonima (ma leggermente più rinomata) località in Cisgiordania.
Riguadagnata la strada principale, svolto poi in direzione di Torrazza e dopo un chilometro imbocco a sinistra la stradina rettilinea che mi porta all'interno dell'imponente tenuta della Mandria, un complesso di edifici in muratura che racchiudono un'ampia e scenografica corte centrale: peccato che parte della tenuta versi in condizioni di abbandono, ma il passaggio valeva davvero la pena di incentrargli il giro finale della stagione.
I cinque chilometri successivi mi portano poi a raggiungere la statale per Aosta, non prima di aver attraversato le cascine Nuova e Carolina. Il tratto di statale da percorrere è di solo un chilometro e mezzo, ma stavolta il traffico è fastidioso e la sede stradale abbastanza stretta, per cui arrivo con sollievo al bivio a sinistra per Vallo, da dove proseguo poi per Montanaro lungo una veloce strada rettilinea. Aggirato il paese sulla circonvallazione verso Foglizzo, piego quasi subito a sinistra in direzione di San Benigno, che raggiungo al chilometro 50.
Altri cinque chilometri per arrivare a Lombardore, e in uscita dal paese ecco l'unico tratto in salita dell'intero percorso, circa 500 metri intorno al 5% presto compensati da un'identica discesa verso Leinì. Lungo rettilineo per superare ancora mappano e la tangenziale, e quindi rientro in città costeggiando la Falchera, poi Lungo Stura Lazio e corso Regio Parco per le ultime pedalate di un'annata lunga e ricca di soddisfazioni.

il meglio del giro

Il passaggio alla Mandria vale il giro, peccato sia molto complicato da inserire in percorsi tecnicamente più significativi.

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