
Villaretto - Fenestrelle - Usseaux - Colle delle Finestre - Usseaux - Fenestrelle - Villaretto (Km 43,3)

La salita inizia di fatto in entrata a Fenestrelle, in corrispndenza dei due tornanti in pavé. Da questo punto al bivio per Usseaux, sono tre chilometri al 6,5% di media, con pendenza in crescita soprattuto nel terzo chilometro, dopo l'uscita da una lunga galleria. Il fiato è ancora corto e l'andatura un po' troppo sostenuta, con gruppetti di suiveurs raggiunti e lasciati alle spalle e pochi arditi che passano oltre a velocità doppia: è chiaro che i fenomeni delle due ruote oggi salgono da Susa, da questa parte c'è comunque tantissima gente, tra cui spicca una bella percentuale di donne.

Una volta ripartito, supero in scioltezza il chilometro che mi porta a Usseaux con pendenza regolare tra il 6 e il 7%, mentre i successivi tre fino a Balboutet rendono bene l'idea di quella che sarà la salita fino ai 1900 metri di Pian del Colle: tratti abbastanza continui con pendenze pedalabili alternati ad altri molto duri in cui si sale su pendenze a doppia cifra che diventano sempre più lunghi e frequenti man mano che si sale. Lo sforzo in questo settore intermedio è intenso ma tutto sommato gestibile senza troppi affanni, soprattutto quando la strada si infila in una pineta e al fresco dell'ombra la strada addirittura spiana per un centinaio di metri.

Altra buona notizia, in corrispondenza con la diramazione per l'Assietta, ha inizio il chilometro in piano in cui rifiatare, vera manna in attesa degli ultimi quattro chilometri, molto duri e continui. Quando la strada riprende a salire con decisione poco prima di incrociare l'altra sterrata proveniente da Pra Catinat, siamo ormai quasi ai 2000 metri e ha inizio la parte finale dell'ascesa: tre chilometri senza strappi estremi ma senza mollare un metro, con pendenza regolare intorno al 9%. È forse la situazione che riesco a gestire meglio, impostando la salita sulla cadenza, e la cosa mi fa pensare che forse non sarebbe stato infattibile neppure l'altro versante, ma tant'è: mi basta salire una pedalata dopo l'altra vincendo anche l'insidia dell'altitudine, con lo scollinamento ora sempre più vicino e a portata di mano, mentre in prossimità delle ultime centinaia di metri la affollamento di bici ed escursionisti a piedi diventa ingestibile. Poco male, è giusto l'ora di pranzo quando raggiungo lo striscione del GPM e proprio lì la mia postazione di attesa degli atleti.

La discesa mi pare bella e scorrevole, ma il traffico di bici e macchine è tale da indurmi a procedere con la consueta cautela. Tornato alla macchina, è già ora di pensare a fine luglio, appuntamento al colle dell'Agnello ad aspettare la maglia gialla.
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