lunedì 2 maggio 2011

L'anello di Cella Monte



Masio - Felizzano - Fubine - Cuccaro M.to - Lu - Mirabello M.to - Occimiano - S. Maurizio - Cella Monte - Sala M.to - Ottiglio - Casorzo - Altavilla M.to - Viarigi - Quattordio - Masio (Km 84,5)



Giro molto lungo e discretamente movimentato, risparmiato dal cattivo tempo che aveva caratterizzato le giornate precedenti. Torno in Monferrato dopo circa un mese e mezzo e la prima constatazione, apprezzabile lungo tutto il percorso, è che la natura ha fatto grossi passi in avanti: i tralci scheletriti di marzo si sono allungati e ricoperti di foglie, e in generale tutte le alture sono verdi e rigogliose. A parte questo, molto bello il passaggio nel centro di Cella Monte, soltanto sfiorata in un giro dell'anno scorso, e da ricordare una dolorosa puntura di vespa alla coscia sinistra, che tuttavia inizia a farmi penare solo a giro concluso.
Primi 15 chilometri fino a Fubine pianeggianti, ma battuti da un fastidioso vento contrario che li rende sgradevolmente faticosi. In questi casi, non vedo l'ora che arrivi la prima salita per scalare il rapporto e impostare un ritmo più regolare, cosa che avviene puntualmente quando lascio la provinciale per svoltare a destra verso Cuccaro. Da Fubine a Cuccaro sono quattro chilometri esatti, ma non è tutta salita. Anzi, dopo un primo chilometro discretamente all'insù, il secondo è in discesa e si perde buona parte della quota raggiunta, prima di recuperarla con gli interessi nel terzo e più impegnativo chilometro. L'ultima parte che precede l'entrata in paese è infine pedalabile e consente di riprendere fiato ancor prima di iniziare una discesa di un paio di chilometri bella e filante.
Al bivio di fondovalle, svolta a sinistra e inizio della seconda salita di giornata, un paio di chilometri che portano a Lu dal versante di Quargnento, decisamente più facile di quello di Conzano. Anche in questo caso, arrivo allo scollinamento senza alcuna difficoltà. A questo punto, dovrei iniziare la discesa per Mirabello, ma un cartello indica che la strada è interrotta di lì a un chilometro. Decido di non fidarmi dell'indicazione e di provare a passare lo stesso, anche perché il primo tratto di discesa è uno dei più panoramici dell'intero percorso e onn volgio rinunciarci troppo facilmente. Alla fine, la decisione sarà quella giusta, perché l'interruzione si limita in realtà a un tratto di strada in rifacimento da percorrere a passo d'uomo, ma un volta superato non c'è più nessun problema a raggiungere Mirabello. Sono ormai a terzo del giro e prendo qui le uniche sparute gocce di pioggia del pomeriggio, quando imbocco la statale per Casale che percorrerò per circa tre chilometri di rettilineo fino a Occimiano, dove lascio la strada principale deviando per Conzano.
Poco davanti a me pedalano un paio di ciclisti più o meno alla mia andatura e sto pensando di forzare leggermente per raggiungerli quando una vespa centra in pieno il mio caschetto per poi precipitarmi sulla coscia dove pensa bene di compiere il suo dovere: puntura dolorosissima, forte bruciore e per qualche chilometro fitte ogni volta che forzo l'andatura. malgrado questo, quando la strada sale lievemente entrando in S. Maurizio, raggiungo i due ciclisti che mi precedevano, ma una volta entrati in paese le nostre strade si dividono e con esse la mia speranza di accodarmi per qualche chilometro.
Ridisceso a Roncaglia, imbocco la provinciale per lasciarla meno di un chilometro dopo, quando giro a destra per la frazioncina di Stevani: tipica stradetta di campagna, tranquilla e silenziosa che termina con una breve salitella e successiva discesa a una strada di fondovalle che percorro per poche centinaia di metri, prima di svoltare a sinistra per Cella Monte.
Sono a metà strada e inizia qui il tratto anche tecnicamente più interessante che mi proporrà in succesisone due salite di circa tre chilometri l'una, che rappresentano le maggiori difficoltà del giorno. In realtà, le pendenze non saranno mai particolarmente impegnative, se non nelle poche centinaia di metri che precedono l'entrata in Cella Monte, caratteristico paese monferrino con pregevole centro storico con case in tufo, punteggiato di scorci davvero suggestivi. Dopo Cella Monte, la salita prosegue per un altro paio di chilometri con pendenze regolari in mezzo a una fitta boscaglia, poi discesa e immissione nella strada per Sala, immersa in un mare di vigneti con sullo sfondo il cucuzzolo del sacro monte di Crea.
La successiva salita, che attraversa Sala e prosegue in direzione di Ottiglio, è forse la più facile del giorno, con pendenze che a malapena raggiungono il 5%. Sta di fatto che quando arrivo ad Ottiglio ho già circa 55 chilometri alle spalle, ho superato le maggiori asperità e le gambe girano ancora che è un piacere.
Anche le due brevi salitelle che mi portano a Casorzo e a Viarigi con l'intermezzo del passaggio ad Altavilla non riservano brutte sorprese, e quando raggiungo il centro del piccolo paese dell'astigiano posso prepararmi ad affrontare i 15 chilometri conclusivi spingendo il rapportone, forte di una leggera inclinazione in discesa della strada e di un vento finalmente a favore.
In pochi minuti raggiungo Quattordio e proseguo velocemente per Masio, dove chiudo l'anello appena in tempo per anticipare la fine della benzina. Bel giro e bella soddisfazione anche fisica, soprattutto considerando la fatica con cui avevo chiuso i giri over 80 dell'anno scorso. L'avvicinamento allo spauracchio Finestre continua, manca ormai meno di un mese per affinare la preparazione.

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