martedì 10 maggio 2011

S. Stefano mon amour



Masio - Cortiglione - Incisa Scapaccino - Nizza M.to - Calamandrana - Canelli - S. Stefano Belbo - Marini - Castiglione Tinella - Costigliole d'Asti - Agliano Terme - Castelnuovo Calcea - Mombercelli - Belveglio - Masio (Km 75,9)



Nel primo fine settimana del Giro in Piemonte, non rinuncio alla mia uscita settimanale con ennesima puntata nella zona di S. Stefano che anche in questo caso mi regala una bella variazione sul tema grazie all'inedita e dura salita di Marini, unica vera difficoltà di giornata. Rispetto all'idea originaria, con salita a Mango, taglio leggermente il chilometraggio puntando direttamente a Castiglione Tinella, ma nel finale mi distraggo e prendo la direzione sbagliata a un bivio mal segnalato, con aggiunta di 3-4 chilometri e della salitina di Castelnuovo Calcea, brevissima ma duretta. Alla fine saranno 75 chilometri movimentati solo nella parte centrale, per il resto tanta pianura che per una volta non mi disturba, visto che il giro doveva essere comunque interlocutorio.
Primi 30 chilometri fino a S. Stefano piatti come un biliardo lungo le valli del Tiglione e del Belbo, a parte la solita salitella di Cortiglione che ormai supero col pilota automatico. I 15 km da Nizza a S. Stefano attraverso Canelli sono in genere abbastanza trafficati, ma stamattina c'è poca gente in giro e ne approfitto per buttare l'occhio su qualche stradina laterale da testare nelle prosSime uscite.
A S. Stefano mi concedo una breve pausa colazione prima di attaccare la salita, che mi aspetto dura nella prima parte, come molte di quelle che risalgono questo versante della valle Belbo. Dopo aver superato il torrente, imbocco la strada per Valdivilla e Mango, che tuttavia abbandono già alla prima curva per svoltare a destra in direzione di Marini. Le prime centinaia di metri sono in falsopiano, con la stradina che si insinua lungo una valletta secondaria molto chiusa. Poi, come immaginavo, nello spazio di poche decine di metri le pendenze si incattiviscono per un paio di chilometri proponendo una breve serie di tornantini nel fitto della boscaglia e quindi una serie di allunghi e semicurva con la panoramica che aprendosi diventa via via più ampia e spettacolare, se non fosse che la foschia la offusca nel raggio di pochi chilometri. È in questo settore che si copre buona parte del dislivello fino a raggiungere la borgata Marini e lo spartiacque con la valletta del Tinella, ma la salita prosegue addolcita per un altro paio di chilometri, superando in altitudine Castiglione e infine ricongiungendosi alla strada principale provemiente da Valdivilla.
Scendo velocemente a Castiglione e a questo punto l'idea sarebbe di puntare su Calosso, ma è una strada che ho percorso solo una volta un paio di anni fa e nel dubbio di mancarla preferisco tenere la provinciale e scendere a Boglietto, da cui raggiungerò Costigliole dopo circa due chilometri di facile salita. Sono al chilometro 46 e le difficoltà sono quasi interamente alle spalle quando giro ancora una volta a destra per Agliano. I cinque chilometri che seguono sono quasi interamente in discesa, salvo una brevissima contropendenza all'altezza di Pasquana, e mi regalano altri notevoli scorci sulle colline astigiane, più basse e morbide delle langhe, ma non meno suggestive.
Terminata la discesa ai piedi di Agliano, la strada torna a salire per raggiungere il centro del paese: salita di poco più di un chilometro con parte centrale discretamente impegnativa, ma in pochi minuti sono allo scollinamento e posso puntare alla stazione, da dove dovrò prendere a sinistra per Mombercelli. È a questo punto però che mi distraggo un momento e perdo la deviazione, ritrovandomi sulla strada per Castelnuovo Calcea, giusto a sinistra della statale.
Di tornare indietro non se ne parla e mi arrendo all'idea di allungare di qualche chilometro l'itinerario, aggiungendo un'ultima piccola asperità per raggiungere il centro del paese, da dove mancheranno ancora una quindicina di chilometri per chiudere il giro.
Supero di slancio prima Mombercelli e poi Belveglio, e poco dopo ho la fortuna di accodarmi a una ragazza che procede a buona andatura. Un paio di chilometri per rifiatare, poi ricambio il favore e vado a chiudere in gloria un buon giro di allenamento in vista di percorsi un po' più impegnativi nelle prossime due settimane.

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