Masio - Quattordio - Castagnole M.to - Scurzolengo - Portacomaro - Quarto d'Asti - Castello d'Annone - Quattordio - Masio (Km 54)
Giro nel medio astigiano improvvisato ma tutto sommato soddisfacente ed equilibrato per la terza uscita dell'anno: chilometraggio accresciuto poco oltre la soglia dei 50 chilometri, ma difficoltà altimetriche quasi inesistenti al di là di un paio di rampe dure quanto brevi, al punto di non lasciar traccia né durante né al termine della pedalata. L'obiettivo di giornata è una puntata a Portacomaro, ormai mitico paese d'origine del Pontefice, dopo un passaggio a Scurzolengo, e proprio il tratto in quota (si fa per dire, siamo poco al di sopra dei 200 metri) tra i due paesi rappresenta l'unico momento turisticamente rilevante di un percorso altrimenti piuttosto anonimo, soprattutto negli ultimi venti chilometri pianeggianti, di cui una buona dozzina su strada statale.
Quando parto, la temperatura è abbastanza mite ma da sud-est si stanno addensando parecchie nuvole, per cui punto deciso nella direzione opposta, dove il cielo è completamente azzurro. Supero Quattordio e quindi imbocco la strada per Viarigi fino al bivio per le borgate di Oggeri e S.Carlo, in tutto undici chilometri pianeggianti che scorrono via veloci. Una volta lasciata la provinciale, prima rasoiata al 10% per raggiungere la frazione Pelosi, poi si prosegue per poco più di un chilometro in saliscendi fino a S.Carlo, dove sbaglio strada e mi infilo in una via senza uscita, per fortuna abbastanza breve da non portarmi troppo fuori rotta.
Riguadagnato il punto di partenza, proseguo per Montemagno per un altro chilometro prima di raggiungere il vero bivio per Castagnole, per altro molto ben segnalato. Una breve e ripida discesa mi porta alla frazione Vespollaro, quattro case incassate in una minuscola valletta separata dalla provinciale per Castagnole da una gobba di terreno che viene tuttavia scavalcata da un paio di rampette velenosissime, in particolare la prima dove si toccano pendenze abbondantemente a doppia cifra: si tratta in ogni caso di poche centinaia di metri in tutto che non lasciano strascichi nel proseguimento del giro.
Giunto alla provinciale, percorro un paio di chilometri in piano fino ai piedi di Castagnole, che si raggiunge al termine di un chilometro di salita regolare al 5-6%. Dal centro del paese, nuova discesa di un paio di chilometri lungo la strada per Quarto d'Asti, quindi deviazione a destra per Scurzolengo, distante circa tre chilometri e mezzo in prevalente salita, salvo una breve contropendenza all'altezza della borgata Gioia. La salita vera e propria a Scurzolengo è lunga una paio di chilometri, tutta attorcigliata su se stessa in una serie di brevi e divertenti tornantini che portano direttamente all'ingresso in paese dove, per ricordarmi il periodo dell'anno, mi imbatto in una sfilata carnevalesca cui mi tocca accodarmi per qualche centinaio di metri.
Superato l'ostacolo, raggiungo in fretta la parte alta del paese, dove il panorama si apre improvvisamente su una bellissima quanto ampia vista sulle colline astigiane. I cinque chilometri che mi separano da Portacomaro sono di gran lunga i migliori del giorno, un rilassante susseguirsi di morbidi dossetti che accompagnano con leggerezza testa e gambe fino all'ingresso nel paese della famiglia di Papa Francesco.
Con la discesa alla parte bassa del centro abitato e la successiva deviazione verso Quarto, termina di fatto la parte più interessante e movimentata del percorso, ma rimangono da pedalare 25 chilometri resi meno piacevoli da una noiosa brezza contraria e dalla scomparsa del sole dietro le nuvole poco prima di Castello d'Annone.
La temperatura adesso freddina mi indurisce un po' le gambe e le brevi salitelle controvento che si succedono fino a Quattordio mi costano una certa fatica, ma nel complesso anche questo giro di allenamento può andare in archivio senza affanni, in attesa di itinerari più significativi e più probanti già a partire dalle prossime settimane.
Nessun commento:
Posta un commento