venerdì 14 marzo 2014

Le colline astigiane


Masio - Belveglio - Mombercelli - Montegrosso d'Asti - Costigliole d'Asti - Castagnole Lanze - Boglietto - Calosso - S.Marzano Oliveto - Nizza M.to - Incisa Scapaccino - Cortiglione - Masio (Km 74)


Ancora un buon giro di allenamento sulle morbide colline astigiane, stavolta nella zona compresa tra Tanaro e Belbo, utile per migliorare la forma in vista di uscite più interessanti anche dal punto di vista cicloturistico; per il momento decido di non strafare, aumentando progressivamente il chilometraggio ma accontentandomi di salite pedalabili con rari e brevi passaggi impegnativi, il che significa in soldoni mantenermi a quote basse che solo occasionalmente offrono apprezzabili spunti paesaggistici. Se a questo si aggiunge che la stagione è ancora piuttosto avara di colori e la giornata in particolare velata da una leggera foschia, ne consegue che per lunghi tratti è meglio concentrarsi sulla regolarità della pedalata per evitare brutte sorprese negli ultimi chilometri.
Partenza soft con una ventina di chilometri pianeggianti lungo la val Tiglione attraverso i soliti passaggi a Belveglio, Mombercelli e Montegrosso con una leggera brezza laterale, poi svolta a sinistra per Costigiole, distante sei chilometri di molto teorica salita: in effetti, il dislivello è di poco più di cento metri e tra frequenti contropendenze e lunghi tratti a pendenze irrisorie, l'unico passaggio un po' più impegnativo è intorno a metà strada in corrispondenza con l'ingresso nella frazione di S.Stefano; per il resto, una tranquilla passeggiata tra le colline astigiane che poco a poco cominciano a dare qualche segno di vita, per ora un po' d'erba e qualche fiore a bordo strada, segno comunque inequivocabile di una primavera quest'anno in largo anticipo.
Dopo Costigliole, procedo verso Castagnole lungo una bella strada in cresta caratterizzata da parecchi saliscendi, sempre abbastanza agevoli. Per un paio di chilometri fino a Loreto si continua in prevalente salita su pendenze sempre pedalabili, poi si scende alle borgate di Annunziata e di S.Maria, prima di affrontare un nuovo saliscendi, stavolta breve ma piuttosto secco, prima di entrare in Castagnole dalla parte alta. L'attraversamento del paese è tutto in discesa, quindi, raggiunta la parte bassa, imbocco la strada di fondovalle per Boglietto, quattro chilometri di provinciale abbastanza noiosi e trafficati che però finiscono in fretta.
Dopo un altro chilometro verso S.Stefano Belbo, svolta a sinistra per Calosso, il che significa altri tre chilometri di facile salita discretamete panoramica. Anche questa piccola asperità non comporta nessun problema, e poco prima di arrivare in paese giro nuovamente a sinistra per scendere a Piana del Salto e poi alla parte bassa di Moasca, lungo la strada per Canelli.
Un altro chilometro in discesa e comincia la terza salita del giorno, completamente diversa dalle prime due, verso S.Marzano Oliveto: stavolta si tratta di uno strappo breve (poco più di un chilometro) ma intenso, però l'ho già percorso l'anno scorso e non mi faccio sorprendere, scalo il rapportino e salgo tranquillo anche nelle rampette più dure, per la prima volta nel giorno sopra il 10%. È comunque uno sforzo intenso, anche perché i chilometri sulle gambe sono ormai una cinquantina, e si farà sentire da qui a poco, quando il vento comincerà a soffiarmi contro. Prima però c'è da scendere a Nizza lungo una bella e veloce stradina, e poi entrare nella cittadina attraversando il nuovo ponte sul Belbo, spettacolare quanto sproporzionato.
Mancano poco più di 15 chilometri alla chiusura del giro, con a metà la salitella di Cortiglione che come spesso accade mi fa soffrire ben oltre la sua reale difficoltà, poi non resta che faticare negli ultimi 5-6 chilometri pianeggianti per portare a casa 75 chilometri totali, che a inizio marzo sono comunque un buon risultato.

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