mercoledì 2 maggio 2012

Tra Roero e Astigiano


Masio - Belveglio - Mombercelli - Montegrosso d'Asti - Isola d'Asti - Govone - S. Martino Alfieri - Antignano - Celle Enomondo - Revigliasco d'Asti - Asti - Castello d'Annone - Rocchetta Tanaro - Masio (Km 78,2)



Saltata e rinviata a data da destinarsi la prevista trasferta sui colli tortonesi, ripiego su un giro lungo ma in buona parte pianeggiante, con un tratto collinare soltanto nella breve incursione nel Roero a metà percorso, oltre all'ultimo strappo di Mogliotti.
La giornata è abbastanza calda ma non fastidiosa, e pedalo bene per tutto il giorno grazie anche all'assenza di vento, una novità assoluta per quest'anno. I primi 30 chilometri lungo i rettilinei della val Tiglione e poi della statale per Alba sono piuttosto piatti, sia dal punto di vista altimetrico che paesaggistico, intervallati solo da rari scorci che attirano l'attenzione.
Alla rotonda per Govone, poco dopo l'ingresso in provincia di Cuneo, finalmente si cambia il leitmotiv approcciando le morbide ma panoramiche alture a sud-ovest di Asti, una gradevolissima scoperta purtroppo non facilmente inseribile in percorsi più interessanti di quello di sabato. Tecnicamente, i tre chilometri di salita a Govone al 4-5% rappresentano la massima asperità della giornata, il che è tutto dire sulla scorrevolezza generale del percorso: solo la rampa lungo le mura del castello è un po' più impegnativa, ma nel complesso si sale senza nessuna difficoltà.
Da Govone a Revigliasco, passando per S. Martino Alfieri, Antignano e Celle Enomondo, sono una decina di chilometri di divertente saliscendi nel quale le rampe in salita terminano ben prima di affaticare gambe e fiato, il terreno migliore per gustarsi in pace il bellissimo panorama che spazia su tutto l'astigiano. Soltanto un breve tratto tra Celle Enomondo e Revigliasco è più pendente degli altri, ma anche qui arriva presto la discesa che nel giro di un paio di chilometri mi riporta nella fondovalle di sinistra del Tanaro, ormai alle porte di Asti.
Superato il capoluogo con ormai oltre 50 chilometri alle spalle, imbocco nuovamente una strada statale, stavolta verso Alessandria: nuovi rettilinei nei quali far girare il lungo rapporto attraverso Quarto e Castello d'Annone, poi svolta a destra per Rocchetta Tanaro e successivo attacco alla salita di Mogliotti, breve ma di fatto più difficile ascesa del giro. Riguadagnata sulla sommità la provincia di Alessandria, resta il tempo solo per i quattro chilometri di discesa che chiudono un itinerario senza infamia e senza lode, col maltempo che insidia anche gli ambiziosi programmi di maggio.

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