martedì 29 maggio 2012

Il Santuario di Crea


Masio - Felizzano - Fubine - Ottiglio - Cereseto - Pontestura - Santuario di Crea - Ponzano M.to - Moncalvo - Calliano - Grana - Montemagno - Quattordio - Masio (Km 90,5)



Quando per qualunque motivo mi sfugge un obiettivo, è quasi certo che prima o poi ritorni sui miei passi. È il caso del Santuario di Crea, mancato tre anni fa a causa di un errore di percorso dovuto alla mia allora scarsa conoscenza del territorio: mi infilai in una strada senza uscita, e una volta tornato indietro era troppo tardi per rimediare.
Mi rifaccio adesso, aggiungendo alla scalata al Santuario il carico di un chilometraggio molto elevato per i miei standard, unito a un dislivello complessivo più che rispettabile. Il giro che pianifico ha come punto di massima distanza Pontestura, paese sulle rive del Po ai margini della provincia di Alessandria; per il resto, l'itinerario può essere diviso in due parti: la prima molto filante fino a Madonnina, la seconda più impegnativa e nervosa con pochi tratti pianeggianti.
I primi 28 chilometri fino a Ottiglio sono obiettivamente noiosi, su provinciali di fondovalle impercettibilmente ondulate, a parte un buon chilometro di salita con successiva discesa dalle parti del bivio per Vignale. Come sempre in questi casi, l'unico accorgimento è di non sprecare energie preziose e di mantenere un'andatura il più possibile costante.
A Ottiglio, già nell'attraversamento del paese, la prospettiva comincia a cambiare appena imboccata la strada per Cereseto: un paio di chilometri di salita pedalabile intorno al 5%, poi altri quattro di discesa con qualche dosso in contropendenza fino al ricongiungimento con la Asti-Casale. Questo tratto, oltre che piacevole, è interessante perché sul versante opposto è sempre ben visibile il sacro monte di Crea, col santuario che mi aspetta da lì a una quindicina di chilometri.
Prima ci sono però 7-8 chilometri da percorrere lungo la statale per Vercelli fino al bivio per Pontestura, e altri tre su un'altra provinciale pianeggiante fino alla svolta a sinistra per la frazione di Rocchetta. A questo punto, si imbocca una bella strada secondaria che dopo un breve tratto in piano comincia a salire dolcemente per circa un chilometro andando a scollinare all'altezza dell'abitato, prima di ridiscendere velocemente in pianura e raggiungere Madonnina al chilometro 50.
Svolta a destra in direzione di Serralunga di Crea e dopo poche centinaia di metri attacco della salita, pedalabile per un buon chilometro fino al bivio per il santuario e al successivo abitato di Forneglio, dove la musica cambia improvvisamente. Manca poco più di un chilometro e mezzo al santuario, ma da questo momento la salita non molla più un metro, imponendo una media del 10% con punte al 13-14% da mozzare il fiato e spremere sudore. È uno degli strappi più duri affrontati quest'anno, ma nel complesso, anche grazie alle tante parti in ombra, reggo abbastanza bene lo sforzo inatteso: non mi ero preoccupato troppo di cercare l'altimetria della salita e la immaginavo molto più regolare, come quasi tutte quelle in zona.
Raggiunto il piazzale dopo un'ultimissimo strappetto al 10%, mi concedo una breve sosta per dissetarmi e mangiare una barretta prima di affrontare la filante discesa di Ponzone (in realtà ho mancato la deviazione su una stradina secondaria che avevo in mente) e prepararmi ad affrontare l'ultimo temuto terzo di giro.
Tornato sulla Casale-Asti, stavolta in direzione del capoluogo di provincia, mi trovo subito ad affrontare la salita di Moncalvo. Un cartello all'altezza di un semaforo preannuncia una pendenza massima del 10%, in realtà si tratta di un paio di chilometri con punte massime intorno al 7% che supero con discreta facilità prima di una breve discesa appena uscito dal paese e del successivo falsopiano di 3 chilometri abbondanti che attraversa Calliano e prosegue ancora per un po' in direzione di Grana. I chilometri già percorsi sono tanti, ma la gamba gira ancora abbastanza da superare quest'ultima modesta asperità col 53, almeno fino all'ingresso in Calliano.
Da Calliano a Grana e Montemagno, fino alla successiva frazione di S.Carlo, è un continuo saliscendi che mi spreme le ultime energie, alleggerito solo dalla bellezza della zona che si conferma una delle più panoramiche dell'intero Basso Monferrato.
Sceso infine a fondovalle all'altezza dell'abitato di Accorneri, mi restano gli ultimi dieci chilometri per la chiusura dell'anello. Fino a Quattordio riesco ancora a spingere con buona efficacia, poi, a circa tre chilometri dall'arrivo, la benzina finisce improvvisamente e non mi resta che rallentare l'andatura per portare a casa un giro comunque interessante e replicabile in buona parte anche in futuro.

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