giovedì 4 giugno 2009

Tra Oviglio e Cortiglione



Masio - Oviglio - Incisa Scapaccino - Vinchio - Cortiglione - Masio (Km 36,8)



Dopo 15 giorni di astinenza post Giro, torna prepotente la voglia di rimettersi in moto. Fa un gran caldo e comunque non ho voglia di strafare, mi basta muovere le gambe. Il dubbio è se optare per un itinerario interamente pianeggiante, puntando Alessandria, oppure qualcosa di più mosso, privilegiando le collinette a cavallo tra astigiano e alessandrino. Alla fine, naturalmente la spunta la seconda ipotesi, l'idea di cuocere al sole lungo interminabili rettilinei non mi ha mai appassionato.
Mi muovo alle 5 suonate, prima la calura sarebbe stata difficile da sopportare. Adesso c'è anche un po' di venticello che accompagna le prime pedalate, 7-8 chilometri, fino a Oviglio, dove prima dell'ingresso in paese svolto a destra per Incisa. Un cartello indica 15 chilometri, in realtà sono un paio di meno.
Appena invertita la rotta e imboccata la strada per Incisa, mi rendo conto che fino a quel momento avevo avuto il vento alle spalle, mentre ora mi soffia in faccia. A questo va aggiunto che per i primi 5 chilometri la strada procede in falsopiano, leggero ma costante. Sono le condizioni che detesto maggiormente: impensabile scalare al 39, ma spingere il 53 in questi casi non è proprio nelle mie corde, al massimo scalo un dente dietro, ma resta la sostanza di dover faticare per sviluppare velocità molto relative.
Mi consolo col pensiero che il cambio di pendenza si avvicina e soprattutto godendomi i magnifici panorami che si allargano a nord verso il Monferrato e a sud verso le colline dell'acquese e giù fino agli Appennini. La perfetta luminosità della giornata per una volta produce il massimo piacere di pedalare sulla cresta di un'altura.
Arrivato a Incisa, attraverso la parte bassa del paese fino a imboccare la stradina per Vinchio che avevo già affrontato a febbraio. Allora c'era ancora neve a bordo strada e il chilometro di salita che precede l'ingresso in paese rappresentava un'asperità da non prendere sottogamba. Stavolta mi basta scalare al 39 e non devo neanche cambiare il ritmo della pedalata per raggiungere il bivio per Cortiglione che introduce il tratto più interessanti del giro.
I quattro chilometri che seguono sono un susseguirsi di saliscendi su una stradina che lambisce i tetti delle case sottostanti, si intrufola nel fitto del bosco e improvvisamente attraversa una cresta tra due pendii di vigneti che per un centinaio di metri costituisce una straordinaria balconata su entrambi i versanti, a metà strada tra il Monferrato e la linea lontana ma nitida degli Appennini.
L'accesso a Cortiglione è preceduto da una serie di dossetti artificiali che obbligano a spezzare il ritmo, ma nel complesso questo pezzetto di strada al confine tra le province di Asti e Alessandria è per tranquillità e varietà uno dei più belli della zona.
Una volta lasciato alle spalle il momento più emozionale del percorso, non resta che scendere da Cortiglione alla val Tiglione, e qui provare a scaricare il rapportone sfruttando anche il vento che adesso soffia alle spalle.
Un percorso pacifico e senza particolari motivi d'interesse, eppure non privo di momenti da ricordare, come ogni volta che si sale in bicicletta.

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