Torino - Colle della Maddalena - Torino (Km 15)
Ultima domenica di marzo sostanzialmente sprecata. Nonostante qualche grado in più in città e il cambio dell'ora che regala un pomeriggio più lungo, a farla da padrone è ancora una volta il freddo, e francamente sono stanco di non riuscire a godermi un'uscita tranquilla, senza battere i denti e il timore di prendermi un accidente. Il percorso che avevo preventivato prevedeva un po' di su e giù in collina tra il colle della Maddalena e Superga, ma la temperatura ben sotto i 10 gradi ai piedi del faro mi toglie tutte le motivazioni inducendomi di fatto chiudere il giro, rimandando ad altra data un allenamento più probante sulla collina torinese.
Quasi niente da raccontare anche sul poco di pedalato del giorno: il versante della val Salice non è certo tra i più complicati per salire al colle, ma non manca qualche passaggio anche prolungato tra l'8 e il 10%, e in questi tratti, pur non forzando, risulta evidente che la condizione è ancora molto approssimativa, e mi pare di faticare più di quanto mi aspettassi dopo essermi lasciato alle spalle solo pochi giorni prima la salita del Melogno, ma d'altronde si tratta di scalate con caratteristiche diverse e poco assimilabili: lunga e regolare quella ligure, breve ma nervosa questa alle porte della città. Al di là di qualche momento di affanno, la salita termina comunque senza sorprese e non avrei problemi di gamba ad aggiungere altri chilometri e asperità; peccato che mi bastino i due minuti di sosta sotto il faro per sentire un bel freddo e decidere di tagliare corto e imboccare la discesa di strada Pecetto e villa della Regina, in attesa di tempi migliori per programmare giri degni di miglior sorte.
il meglio del giro
L'aspetto positivo della collina torinese è che anche il traguardo minimo non è totalmente insignificante
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