lunedì 16 aprile 2018

La Verna di Cumiana


Torino - Beinasco - Orbassano - Bruino - Sangano - Trana - Pianca - Colletta di Cumiana - Verna - Cumiana - Orbassano - Stupinigi - Torino (Km 80)


Un paio di anni fa, di questi tempi, percorsi un giro incentrato sulla scalata al colle di Pra Martino dalle caratteristiche molto semplici: qualche decina di chilometri in piano per arrivare all'imbocco di una salita di media montagna e media difficoltà, discesa e qualche altra decina di chilometri per rientrare in città. Lo stesso schema si ripete nell'itinerario che mi porterà ad affrontare della Verna, una frazioncina di Cumiana posta a 900 metri di altitudine, sopra il paese e l'omonima colletta. Un giro dunque senza troppe pretese, ma che mette insieme qualche buono spunto sia tecnico che cicloturistico, niente male, posto che in questo periodo della stagione non posso spingermi più in là per limiti di tempo, di preparazione fisica e non ultimo di clima.

Parto di buon mattino sotto un cielo grigio e mi dirigo subito verso sud in direzione di Mirafiori: attraversare viali e corsi deserti è sempre una bella esperienza e arrivo in fretta a imboccare la strada del Drosso all'estrema preriferia della città, per poi superare gli abitati di Beinasco e Orbassano, dove, complice l'allestimento di una fiera, riesco per un momento a perdere l'orientamento e soprattutto le indicazioni per Giaveno. recuperato il bandolo della matassa, proseguo verso Trana lungo una provinciale dritta e piuttosto rovinata che supera in leggera ma costante ascesa anche gli abitati di Bruino e Sangano.
Alle porte di Trana, con alle spalle 27 chilometri non proprio indimenticabili, cominciano i 15 chilometri che giustificano il giro: svolto a sinistra e imbocco una strada secondaria che risalendo nel bosco per sei chilometri in saliscendi il corso del Sangone taglia fuori il passaggio in Giaveno e mi porta direttamente al punto in cui inizia la salita alla colletta di Cumiana; sono solo due chilometri con un tratto centrale in falsopiano, ma quando la strada sale, lo fa con decisione su pendenze non trascurabili che mi impegnano per la prima volta nel giorno.
Raggiunta la colletta, la strada scenderebbe direttamente a Cumiana, ma sulla destra ha origine la salita di quattro chilometri che mi porterà ai 900 metri della frazioncina della Verna, obiettivo della mia uscita.
Non ho mai percorso questa strada nemmeno in macchina, ma basta la pendenza media vicina all'8% per mettermi in guardia e affrontarla con rispetto, sebbene la lunghezza limitata tenda a escludere a priori eccessive preoccupazioni. In effetti, la salita si conferma simile a tantissime altre che portano a località sparse a mezza montagna: strada stretta e alquanto dissestata, tracciato che si insinua nel fitto del bosco fino a spuntare di tanto in tanto in una radura più o meno panoramica, altimetria abbastanza irregolare con qualche passaggio cattivo ma per fortuna non estremo e per finire discesa tecnica e piena di insidie da affrontare con prudenza. Dalla teoria alla pratica, le pendenze sono costantemente impegnative, ma l'unico passaggio davvero complicato è il chilometro scarso che precede il passaggio nella borgata Morelli, mentre una volta lasciata alle spalle anche Moncalarda, la strada spiana e la salita termina in corrispondenza di un bel prato cosparso di massi erratici, prima di scendere leggermente alla chiesetta della Verna, da dove inizia la discesa, nel primo tratto freddina, che in poco meno di dieci chilometri mi porta a Cumiana, avendo percorso quasi 50 chilometri e di fatto lasciato alle spalle tutta la parte significativa del giro.
Non resta a questo punto che prepararsi mentalmente a pedalare gli ultimi 30 chilometri che mancano a chiudere il giro, scorrevolissimi lungo la statale fino a Orbassano che invoglia a spingere un lungo rapporto, meno piacevoli da Orbassano a Stupinigi, dove la carreggiata più stretta mette un minimo di preoccupazione, ma una volta raggiunta la Palazzina il rientro in città chiude in tranquillità un giro non da buttare, ma che segna giocoforza un passo indietro rispetto all'uscita langarola della settimana precedente.

il meglio del giro

La strada della Verna è tutto sommato interessante e adatta a tutte le stagioni. Non facilissima però da inserire in un percorso con più salite e un po' limitata come unica asperità.

Nessun commento:

Posta un commento