Torino - Eremo - Pino T.se - Chieri - Baldissero - Superga - Torino (Km 37)
Breve ma fruttuoso giro nella collina torinese dopo la doppia uscita ligure. Fino all'ultimo non ho certezze sulla zona in cui mi muoverò, e quando infine stabilisco che il punto di partenza sarà Torino, mi mancano il tempo e la voglia di studiare un percorso particolarmente originale: via libera dunque all'usato sicuro, con l'idea di base di rifare la salita a Superga da Chieri, che tanto mi fece soffrire un paio d'anni fa al termine del giro all'abbazia di Vezzolano. Come facilmente prevedibile, stavolta non ci sono sorprese e il moloch di allora si rivela per quello che è in realtà: una normale salita collinare senza picchi di pendenza importanti e con parecchi punti poco più che in falsopiano, la dimostrazione di come in sella a una bicicletta le contingenze contino molto più delle tabelle e dei parametri più o meno oggettivi di calcolo delle difficoltà.
E' una mattinata uggiosa ma non fredda, e mi metto in movimento indossando semplicemente i manicotti. Il primo obiettivo del giorno è l'Eremo, che conto di raggiungere percorrendo la bella strada di Val San Martino Superiore, ma quando giungo all'imbocco subito dopo piazza Hermada, un cartello indica strada interrotta per frana dopo un chilometro e mezzo; può darsi che con la bicicletta riuscirei comunque a passare, ma visto che il primo chilometro è davvero durissimo, non mi va di rischiare un deludente (e dispendioso) dietrofront. Non mi resta dunque che proseguire lungo la strada, peraltro per me inedita, di val San Martino. Il paio di chilometri che portano alla strada principale proveniente da villa della Regina si snodano prevalentemente tra le mura delle ville in collina e salgono a sbalzi, con tratti vicini al 10% che si alternano ad altri più leggeri, e nel complesso scorrono abbastanza in fretta.
Raggiunta la strada principale, mancano quasi tre chilometri all'Eremo e sono decisamente i più duri del giorno, con passaggi a doppia cifra piuttosto insistenti, che riesco tuttavia a superare con inaspettata scioltezza, segno che le due uscite della settimana precedente hanno portato i loro benefici. Dopo l'Eremo, la strada scende lievemente a Pino con un paio di facili contropendenze che non alterano il ritmo della pedalata, poi si scende più decisamente fino a Chieri, da dove si imbocca la provinciale per Andezeno.
Un solo chilometro, ed è ora di svoltare a sinistra e iniziare la decina di chilometri di salita che portano a Superga dal versante di Baldissero. I primi tre chilometri sono un semplice falsopiano al 2%, poi la salita si fa un po' più impegnativa, ma sempre pedalabile, fino all'ingresso in Baldissero: sembra davvero incredibile aver faticato tanto su una salita del genere, ma l'importante è che stavolta le cose vadano diversamente.
Da Baldissero al piazzale della basilica ci sono ancora quattro chilometri, ma i 150 metri di dislivello sono condensati in tre rampe molto dure, l'ultima delle quali, dalla trattoria alla basilica, rappresenta l'ultimo sforzo del giorno.
Non resta che scendere velocemente ai Sassi e chiudere un allenamento mattutino non indimenticabile, ma utile a mantenere il tono muscolare in vista di impegni più severi.
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