venerdì 26 giugno 2015

Tra Alto Monferrato e Savonese

Bistagno - Castelletto d'Erro - Cartosio - Malvicino - Mioglia - Valla - Spigno M.to - Mombaldone - Ponti - Bistagno (Km 67)


Strade che attraversano il niente per portare da nessuna parte. È labile il confine tra abbandono e smarrimento, dipende dal senso di familiarità o di estraneità suscitato dai luoghi che si attraversano, e non c'è dubbio che la teoria di collinette tra l'Erro e il Bormida di Spigno a ridosso del confine ligure rientra a pieno titolo nel secondo caso. Se girovagare senza una meta apparente su e giù per le Langhe mi dà una sensazione di libertà simile a quella di girare per casa in ciabatte, lo stesso vagabondaggio trasferito qualche decina di chilometri più a est mi trasmette una certa inquietudine, frutto solo in parte della natura particolarmente desolata del territorio. Preambolo necessario per descrivere un giro interessante dal punto di vista tecnico e altimetrico, ma in sostanza deludente sotto l'aspetto cicloturistico, tanto da convincermi - cosa piuttosto rara se non mi trovo in crisi o in ritardo - a tagliare una decina di chilometri al percorso studiato, rinunciando a un secondo sconfinamento in Liguria.
Punto di partenza del giro è a Bistagno, punto di confluenza del Bormida di Spigno con quello di Millesimo, e primo traguardo da raggiungere la dorsale che separa valle Bormida da quella dell'Erro all'altezza di Castelletto, al termine di una salita di circa sei chilometri. Davo per scontato che l'ascesa fosse analoga a quella che sale parallela da Melazzo, regolare e sempre pedalabile, invece questo versante mi sorprende con un andamento molto discontinuo che nella prima metà, fino alla frazione Bricco, mi mette discretamente in croce: si sale costantemente su pendenze prossime al 10%, con puntate a doppia cifra soprattutto nel primo chilometro quando, spingendo un rapporto troppo duro, rischio un clamoroso fuorigiri; basta comunque ritarare il ritmo per recuperare e portare a termine senza ulteriori guai la parte impegnativa della salita, per poi godermi il tranquillo finale in un ambiente verde e aperto che mi regala i migliori scorci del giorno.
Raggiunta infine la provinciale di cresta poco dopo Castelletto, proseguo lungo il crinale per tre chilometri leggermente mossi in direzione di Montechiaro, fino ad arrivare al bivio per Cartosio da cui ha inizio una discesa di cinque chilometri molto tecnica che mi porta alla fondovalle Erro.
I tre chilometri che seguono, a sinistra del torrente, sono in agevole falsopiano e conducono al bivio per Malvicino, da cui comincia la seconda salita del giorno, circa tre chilometri e mezzo su strada ampia che dà un'errata sensazione di facilità: in realtà, seppur meno dura della precedente, anche adesso si sale tra il 7 e l'8% fino all'abitato di Malvicino, da dove la salita prosegue ancora verso Roboaro su pendenze più moderate; in ogni caso, la gamba risponde meglio rispetto a prima, e la buona performance compensa in parte la delusione per un contesto che man mano che procedo verso sud si fa più brullo e anonimo, fino a raggiungere - non segnalato - il confine regionale al chilometro 28.
Mi trovo in cima a un bricco contornato da un gruppo di case, e da qui si scende velocemente alla strada che porta a Mioglia, dove svolto a destra imboccando la salita per Pareto. Dopo solo un chilometro, lascio nuovamente la strada principale per percorrerne per un paio di chilometri una secondaria che propone un primo tratto in discesa e quindi una secca risalita alla provinciale. Un altro chilometro in direzione di Pareto, poi nuova svolta a sinistra su una nuova stradina che facendosi largo nella boscaglia scende fino a Squaneto. È a questo punto che decido di decurtare il giro di un anellino di una decina di chilometri e di proseguire sulla strada che sto percorrendo attraversando dapprima la borgata Valla e risalendo poi sulla solita provinciale di Pareto che a questo punto seguirò fin giù a Spigno.
I sette chilometri di filante discesa alla fondovalle Bormida sono intervallati da una contropendenza di poco più di un chilometro, ma è davvero l'ultima asperità di un percorso fin qui molto nervoso, poi raggiungo Spigno al chilometro 50 e non mi resta che chiudere l'anello seguendo il corso del fiume, con l'unica accortezza di evitare il più possibile di pedalare lungo la statale, scegliendo strade alternative tra Mombaldone e Montechiaro Piana e poi all'altezza di Ponti.

il meglio del giro

La salita di Castelletto d'Erro da Bistagno è bella tosta nella prma metà e molto panoramica nella seconda. Da riprovare in un altro giro in zona.

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