Fénis - Saint-Marcel - Quart - Ville sur Nus - Saint-Barthélemy - Lignan - Porliod - Lignan - Nus - Fénis (Km 55)
Per la tradizionale uscita al seguito del Giro, la tappa valdostana vince il ballottaggio col Finestre, troppo duro per questo periodo dell'anno. La 19° tappa prevede tre Gran Premi della Montagna a Saint-Barthélemy, al col di Saint-Pantaleon e a Cervinia, e siccome ho già scalato gli ultimi due qualche anno fa, faccio rotta sul primo con l'idea, se le cose andranno bene, di aggiungere alla scalata l'appendice di tre chilometri che porta ai 1900 metri di Porliod, capolinea dell'asfalto nella bella valletta del torrente Nus, giusto a nord dell'omonimo paese e dirimpetto al gruppo del Gran Paradiso.
Le ultime uscite mi hanno garantito il fondo sufficiente e la salita sulla carta non sembra particolarmente cattiva, per quanto non manchino qua e là passaggi molto duri: i giusti presupposti insomma per gustarmi in pieno la splendida giornata di sole e di sport.
La partenza da Fénis mi permette di evitare qualche chilometro di statale fino a Villefranche, dove attraverso tutto il paese e in uscita mi trovo direttamente all'imbocco della salita, 16 chilometri e mezzo al 6,7% di media, ma in realtà su pendenze molto variabili, certamente più del vicino Saint-Pantaleon.
Il primo chilometro e mezzo in questo senso è molto indicativo, presentando i passaggi più duri di tutta la salita con media tra il 10 e l'11% e punta massima al 13%: un messaggio di benvenuto piuttosto minaccioso che tuttavia non trova seguito nei chilometri successivi fino a Ville sur Nus, nei quali la pendenza scende al 7% con rare puntate oltre l'8%. Già in questa prima metà salita, raggiungo o vengo superato da un discreto numero di ciclisti, con qualcuno ci scappano due chiacchiere e per qualche momento mi viene addirittura l'idea di doppiare Saint-Barthélemy con il Saint-Pantaleon, visto che sto pedalando anche meglio del previsto, ma alla fine preferisco confermare l'idea originaria e rimandare alla settimana successiva un giro più impegnativo.
Raggiunta Ville sur Nus, da cui si gode finalmente di una bella panoramica sulla valle sottostante, si rientra presto nel bosco, la strada propone un altro breve passaggio a doppia cifra compensato poco più in là da un buon chilometro pianeggiante (c'è anche una veloce contropendenza che porta a superare un ponticello) che consente di prepararsi al meglio agli ultimi cinque chilometri di salita.
Fino alla frazione di Efraz si procede ancora su pendenze abbastanza marcate ma regolari, mentre poco dopo l'attraversamento dell'abitato arriva un altro tratto molto duro, intorno all'11%, che a questo punto richiede uno sforzo importante; è però l'ultimo passaggio problematico, da qui al GPM il chilometro e mezzo rimanente è bello pedalabile, e la sorpresa più gradita è che supero lo striscione con relativa scioltezza, prima di godermi il paio di chilometri in leggero saliscendi che portano a Lignan, dove ho deciso di piazzarmi e dove, soprattutto, parte la strada per Porliod.
Vista la buona vena che ha contraddistinto la scalata, decido di affrontare anche questi ulteriori tre chilometri di salita, intervallati dagli attraversamenti delle belle borgate di Saquignod e di Venoz: è proprio il chilometro centrale tra queste due piccole frazioncine che presenta i passaggi più difficili, con un paio di rampe ampiamente a doppia cifra, ma ormai manca poco al termine, e in più adesso si pedala all'aperto, con splendide visuali sulle montagne circostanti che alleggeriscono la fatica della scalata.
Il paio di tornanti finali, nuovamente su pendenze normali, sono il giusto premio prima di guadagnare la fine dell'asfalto all'altezza di una cappella e ridiscendere velocemente a Lignan attraversando il classico, perfetto pendio prativo valdostano.
Dopo un buon pranzo nell'ostello del colle, trovo una buona posizione per godermi il sole in attesa del passaggio degli atleti: come ampiamente prevedibile, un gruppetto di fuggitivi guidati da Visconti precede di qualche minuto il gruppo Contador tirato dall'Astana di Aru, che s'imporrà a Cervinia.
Pochi minuti ancora, ed è ora di scendere su Nus: strada ampia e pendenze più regolari rispetto all'altro versante disegnano una discesa che sarebbe da fare fischiettando, se non fosse per il fortissimo vento che soffia nei chilometri finali e che rende a tratti incerto l'equilibrio: niente di preoccupante, ma sensi ben all'erta per evitare brutte sorprese prima degli ultimissimi chilometri in piano da Nus a Fénis, ancora controvento.
il meglio del giro
Ambiente e panorami da Lignan a Porliod valgono da soli la trasferta, mentre fino a Saint-Barthélemy la salita mi è sembrata meno interessante del Saint-Pantaleon.
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