venerdì 20 settembre 2013

Oltre il muro dei 100 chilometri


Masio - Quattordio - Viarigi - Altavilla M.to - Frassinello M.to - Sala M.to - Treville - Ozzano M.to - Casale M.to - Frassineto Po - Borgo San Martino - Ticineto - Valmacca - Bozzole - Pomaro M.to - San Salvatore M.to - Castelletto M.to - Quargnento - Solero - Felizzano - Masio (Km 108)


Il ritorno in pianura dopo la stagione dei giri in montagna è sempre un po' triste, ancor più in un'annata come questa, nella quale meteo, malanni vari e condizione fisica precaria hanno spesso cancellato gli obiettivi più importanti; occorre inventarsi qualcosa per dare sale a un'uscita altrimenti abbastanza anonima e così, se non posso puntare in alto, decido di dedicarmi al lungo disegnando un tracciato di oltre 100 chilometri che mi mancava da tantissimo tempo. I lunghi chilometraggi non sono mai stati nelle mie corde, ma quest'anno ho portato a termine senza troppi problemi parecchi giri intorno agli 80 km, e dunque valuto che basterà limitare le difficoltà altimetriche per portare a casa l'obiettivo senza intoppi: previsione per una volta azzeccata, se è vero che le gambe reggono più che dignitosamente anche gli ultimi 35 chilometri battuti da un fastidioso vento contrario. Per quanto riguarda il percorso, nella prima parte attraverserò il Monferrato scavalcando un serie di morbide collinette, poi costeggerò per una trentina di chilometri il lato destro del Po e infine chiuderò l'anello con ancora tanta pianura intervallata solo dalla facile salita a San Salvatore.
I primi venti chilometri fino ad Altavilla sono un quasi impercettibile falsopiano a salire, a parte il mezzo chilometro che precede l'ingresso in Viarigi al 5%, e rappresentano l'allenamento ideale soprattutto per la testa, impegnata a tenere un'andatura tranquilla e costante anche negli ultimi tre chilometri su statale, quando la voglia di togliersi in fretta da una strada percorsa dalle scarse auto a velocità sostenuta indurrebbe a forzare un po' il ritmo. Una volta svoltato per Casale, tuttavia, finisce di fatto la pianura e comincia un tratto di circa 25 chilometri abbastanza mosso che prevede il superamento in successione di quattro salitelle in ordine crescente di difficoltà, se di difficoltà si può parlare per salite di massimo un paio di chilometri su pendenze sempre moderate.
La prima asperità è la breve risalita al quadrivio del Tronco, sotto Vignale, seguita a stretto giro da quella un po' più lunga a Frassinello, con pendenza che non supera mai la soglia del 5%; dopo una bella discesa verso Casale, è subito ora di svoltare a sinistra per salire a Sala e quindi a Treville: sono ormai nel cuore del Monferrato e basta salire pochissimo di quota perché si aprano panorami stupendi che mi accompagnano fino a toccare la cima Coppi di giornata al km 37 in quel di Treville, minuscolo paesino che gode si un'impensabile visuale che spazia dal vicino sacro monte di Crea fino al Monte Rosa, purtroppo offuscato da una leggera foschia. Dopo la discesa a Ozzano e alla statale della val Cerrina percorsa per circa mezzo chilometro verso Casale, nuova virata a sinistra per Rolasco, raggiunta dopo un paio di chilometri di salita e quindi corrispondente discesa fino ai margini del Po; da qui, altri quattro chilometri per raggiungere finalmente il capoluogo del Monferrato. Sono al km 50 e da questo momento comincia di fatto un altro percorso, ora privo di qualunque asperità che non sia data dal vento o dalla tanta strada già caricata sulle gambe.
Aggiro tutta Casale a nord, poi imbocco la strada per Frassineto Po che raggiungo dopo qualche minuto concedendomi la sosta per un pranzo veloce. Quando riparto alla volta di Borgo San Martino, mi rendo conto che nella mezz'oretta di pausa si è alzata una discreta brezza, ma il terreno è talmente piatto che mi lascio alle spalle senza problemi anche Ticineto, Valmacca e Bozzole, a dove piego a sud-est abbandonando la riva del Po, peraltro mai visibile dopo Casale.
Attraversata la statale Casale-Valenza e raggiunta Pomaro, il percorso diventa leggermente più mosso, e soprattutto il vento comincia a rinforzare, prevalentemente laterale al mio senso di marcia. Ancora qualche chilometro pianeggiante, e all'altezza della frazione Fosseto al chilometro 80 comincia l'ultima asperità del giro, tre chilometri al 4% che mi porteranno a San Salvatore, dove scavallo la costa delle colline monferrine per poi scendere attraverso Castelletto alla pianura alessandrina, a sette chilometri da Quargnento: saranno proprio questi, inaspettatamente, i più difficili del giorno, col vento che ormai privo di ostacoli soffia potente alla mia sinistra, rendendomi in alcuni tratti addirittura difficile guidare la bicicletta.
Superato con qualche difficoltà anche questo passaggio, proseguo per Solero e Felizzano badando soprattutto a conservare sufficienti energie per completare senza patemi un giro che per ora non mi sta riservando sorprese e che supererà poco prima di Felizzano la fatidica soglia dei 100 km.
Mancano ormai meno di dieci chilometri alla chiusura dell'anello, continuo a pedalare con regolarità e in conclusione mi attende la bella notizia di un finale in crescendo, con la sensazione di avere ancora qualcosa da spendere anche al termine di un itinerario così lungo. Una bella soddisfazione, ma dalla prossima uscita si torna a puntare le ruote all'insù.

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