martedì 4 settembre 2012

Le Langhe di Murazzano


Carrù - Bastia Mondovì - Cigliè - Rocca Cigliè - Marsagla - Murazzano - Belvedere Langhe - Farigliano - Carrù (Km 61,8)


Un week-end di autunno anticipato impedisce la prevista trasferta in val Chisone e mi dirotta sulle più modeste alture langarole per un giro in sell alla vecchia Cucchietti che in corso d'opera dovrò ulteriormente tagliare per evitare brutte avventure. Se c'è una parte di Langa che conosco relativamente poco, è quella compresa tra il Tanaro e Murazzano, e dunque, col prezioso ausilio di Street View, mi metto alla ricerca di qualche stradina alternativa alle principali e disegno un percorso ambizioso, che rimarrà in parte sulla carta, ma rappresenterà in ogni caso un ripiego più che accettabile.
Fisso la partenza a Carrù, un po' perché è una delle 'porte delle Langhe' ideali come punto d'avvio, un po' per la vicinanza all'autostrada. Quando inizio a pedalare, la strada è ancora bagnata per le piogge della notte, ma la prevista finestra di bel tempo sembra effettivamente manifestarsi, con il sole che confina alle montagne le nuvole più minacciose. Dopo la discesa a fondovalle e cinque chilometri in piano, raggiungo il bivio per Bastia, che imbocco sulla sinistra per salire alla parte alta del paese. Non mi ero mai addentrato nel centro storico, e devo dire che non ne rimango deluso. All'uscita da Bastia, comincia la salita vera e propria per Cigliè, discretamente impegnativa nei primi due chilometri nel bosco al 6-7%, molto discontinua e pedalabile nei tre chilometri successivi, quando la strada diventa più panoramica e disegna ampi curvoni. Ancora un chilometro in discesa, e quindi ingresso in Cigliè non prima di aver superato una dura rampa al 10%.
Raggiunto in quattro pedalate il centro del minuscolo abitato, lascio la strada principale per prenderne una secondaria sulla sinistra del castello, che mi permetterà di tagliare qualche chilometro di fondovalle. I quattro chilometri di discesa sono un po' più pendenti della salita e di raro regalano scorci panoramici, perché la strada si snoda a lungo nel bosco, per di più incuneata in una valletta laterale piuttosto chiusa.
Tornato a fondovalle, percorro una manciata di chilometri in leggero falsopiano fino al bivio per Rocca Cigliè, da cui ha inizio la seconda salita del giorno. Stavolta sono cinque chilometri su pendenze costanti intorno al 5%, divertenti e rilassanti, lungo una strada che una volta uscita dalla boscaglia e superata una bella serie di tornanti, prosegue tagliando ampi prati e ripagando finalmente lo sforzo con vaste vedute sulla valle del Tanaro e la pianura adiacente.
Arrivato e lasciata alle spalle anche Rocca Cigliè, la strada prosegue in cresta per tre chilometri fino alla frazione di Surie, forse il tratto più bello di tutto il giro. Poco prima di raggiungere la frazioncina, sento però il rumore sordo e prolungato di un tuono alla mia sinistra: nel giro di pochi minuti, il cielo sulla pianura si è oscurato, e anche ai 600 metri di altezza dove mi trovo comincia a cadere qualche gocciolone. A Surie, ho per un momento la tentazione di cercare un riparo, ma, a parte il fatto che non vedo altro che una precaria tettoia, mi conforta il fatto che sulle colline verso cui dovrei dirigermi sembra ancora splendere il sole. Decido pertanto di proseguire, e dopo la svolta a destra per Marsaglia, comincio una breve e ripida discesina di un paio di chilometri che mi porta a scavalcare un anonimo rio, prima di attaccare la successiva salita. È proprio a questo punto che la pioggia sembra aumentare d'intensità, e comincio a rassegnarmi all'inzuppata quando mi rendo conto che i due chilometri che mi separano dal paese saranno di dura salita. Non so quantificare le percentuali con precisione, anche perché la salita è piuttosto discontinua e cerco di affrontarla al massimo delle mie capacità, ma l'impressione è che in più di un tratto si salga oltre la soglia del 10%. Per fortuna, nel frattempo la pioggia è pressoché cessata, e posso ricongiungermi alla strada provinciale senza troppi patemi, proseguendo per Murazzano.
I cinque chilometri che separano Marsaglia dalla statale 'delle Langhe' sono in moderata salita che supero senza difficoltà finché, nell'ultimo tratto, mi trovo a combattere anche contro un forte vento contrario. Abbassata quel tanto che basta l'andatura e giunto infine a Murazzano dopo una breve discesa, mi fermo a dissetarmi e constato definitivamente che per il prosieguo della giornata il tempo non promette niente di buono. L'unica decisione sensata è di tagliare i passaggi a Bossolasco e Monforte, che vedrò di riproporre a fine mese, e di scendere direttamente a Dogliani.
La discesa, a parte un paio di innocui dossi in contropendenza, è divertente e scorrevole, e a questo si aggiunge che quando arrivo a Farigliano il meteo in pianura si è nel frattempo aggiustato e posso percorrere in assoluta tranquillità i cinque chilometri che mancano alla chiusura dell'anello, conditi da un paio di strappetti tutt'altro che irresistibili.
In conclusione, quando si va su e giù per le Langhe la giornata non è mai buttata, ma stavolta mi resta il rammarico di un doppio ripiego e di una certa fretta di terminare il giro che mi hanno impedito di gustare appieno la tranquilla bellezza di un percorso comunque vario e interessante.

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