lunedì 7 marzo 2011

Andar per neve



Masio - Cortiglione - Incisa Scapaccino - Nizza M.to - Castel Boglione - Rocchetta Palafea - Calamandrana - Nizz M.to - Incisa Scapaccino - Cortiglione - Masio (Km 59,5)



Buon giro, ben calibrato come chilometraggio e altimetria, e discretamente appagante anche dal punto di vista paesaggistico, sebbene la foschia limiti la visuale a pochi chilometri.
Tra giovedì e venerdì c'è stata una debole nevicata, e l'idea è di andare a scovare un po' di bianco a bordo strada. Per riuscirci, bisogna inoltrarsi tra le alture sopra Nizza, che superano i 400 metri e dovrebbero aver conservato qualche centimetro di neve almeno nei versanti esposti a nord. L'altro obiettivo è di incrementare quel tanto che basta lunghezza e difficoltà del percorso rispetto alle settimane precedenti, fino a raggiungere i 60 Km e superare i 500 metri di dislivello. Il risultato è un giro che ripercorre in buona parte un itinerario testato l'autunno scorso, con la variante che partenza e arrivo sono a Masio e soprattutto che una volta raggiunta Rocchetta Palafea non scendo in valle Bormida, ma taglio direttamente per Calamandrana.
Tranne la parte centrale piuttosto movimentata, mi aspetta parecchia pianura, ed è fondamentale non forzare l'andatura in particolare nel tratto iniziale per non rischiare di andare troppo in difficoltà nella parte conclusiva, quando in ogni caso le forze diminuiranno. Imposto un'andatura tranquilla e regolare fino al primo passaggio a Nizza. Soltanto per un breve tratto vengo raggiunto da tre ciclisti con un ritmo leggermente più sostenuto, e decido di accodarmi alla loro ruota. All'attacco della salitella di Cortiglione, senza forzare l'andatura il gruppetto si sfalda, io rimango in seconda posizione mentre la ragazza del gruppetto rimane indietro e dopo lo scollinamento proseguirò da solo.
A Nizza svolto a sinistra in direzione di Acqui,e la strada ben presto inizia a salire con pendenze tranquille e regolari. Sono 2-3 chilometri di strada ampia a doppia corsia, ma il traffico è comunque scarso e in lontananza si cominciano a intravedere i bricchi innevati.
Quando giro a destra per Castel Boglione, la musica non cambia. Più che una salita, sto percorrendo un lungo falsopiano, interrotto solo da due curve in discesa che precedono l'ingresso in paese. Da qui a Rocchetta Palafea ci sono 4 chilometri per un dislivello di circa 150 metri: tutto molto tranquillo, se non fosse che la gran parte dell'ascesa sia condensata in tre belle rampe con tratti a doppia cifra che mi impegnano abbastanza. C'è comunque ampio spazio per recuperare ed evitare pericolosi fuorigiri, e senza troppe difficoltà raggiungo lo scollinamento. Ho superato quota 400 e in effetti i vigneti sono coperti da una sottile coltre di neve che conferisce un aspetto pienamente invernale a questo pomeriggio di pallidissimo sole.
Da questo momento, comincia un tratto di circa cinque chilometri molto vallonato, con un'alternanza di ripide discese e altrettanto secche risalite, dapprima lungo la strada che porta a Sessame e quindi, dopo aver svoltato a destra per Cassinasco, in una stradina che da stretta è diventata poco più che un sentiero. È l'unico passaggio inedito e devo dire che non tradisce le attese. La strada si snoda veloce tra boschetti e filari con la discesa interrotta solo di tanto in tanto da brevi quanto velenose contropendenze, fino a raggiungere un bivio nel quale giro nuovamente a destra per Calamandrana, distante 7 chilometri di cui i primi 4 da percorre lungo una discesa tecnica quanto divertente per il susseguirsi senza soluzione di continuità di una decina di tornantini che mi riportano a fondovalle.
A parte la salitella di Cortiglione da riaffrontare in senso inverso, il percorso è interamente pianeggiante, ma mancano quasi 25 km e con la freccia della benzina che segna riserva diventa importante centellinare le energie residue evitando in prima battuta inutili tirate nei lunghi rettilinei in piano.
La temperatura che nel frattempo si è parecchio abbassata rende gli ultimi minuti meno piacevoli, ma nel complesso il giro si chiude senza intoppi e con sensazioni più che positive.

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