lunedì 21 marzo 2011

Le colline del Monferrato



Masio - Quattordio - Montemagno - Grana - Casorzo - Olivola - Frassinello M.to - Camagna M.to - Cuccaro M.to - Fubine - Felizzano - Masio (Km 62,3)



Giornata finalmente primaverile, con sole pieno, temperatura intorno ai 20 gradi e aria asciutta dopo le piogge dei giorni precedenti: l'ideale per una bella pedalata e per un giro appagante anche dal punto di vista paesaggistico.
Metto di nuovo in cantiere una sessantina di chilometri, ma stavolta mi dirigo a nord, in pieno Monferrato, con due o tre passaggi inediti che si riveleranno i più remunerativi del percorso. Per il resto, partenza e arrivo in piano e i 40 chilometri centrali in continuo saliscendi, con pendenze in generali morbide salvo un paio di significative eccezioni.
Primi 10 chilometri completamente piatti, con attraversamento di Quattordio e di un paio di frazioncine, quindi in località Accorneri svolta a sinistra e poi a destra in direzione Montemagno. Il tempo di lasciare la strada principale e la strada si impenna decisamente per circa mezzo chilometro, con pendenza vicina al 10%. È comunque uno strappo che ho già affrontato l'anno scorso e so che una volta superato, la salita prosegue discontinua, con tratti in piano e in discesa e solo un altro paio di rampe che richiedono un certo impegno prima di entrare in Montemagno al chilometro 17.
I tre chilometri che mi separano da Grana, in strada di cresta ancora in leggero falsopiano, sono tra i più belli del giro grazie alla luce perfetta che regala splendidi scorci collinari col Monte Rosa che brilla in lontananza: davvero una degna cornice ad accompagnarmi alla conquista del primo GPM, se di GPM si può parlare in un contesto in cui l'altitudine masisma non raggiunge i 300 metri e le colline hanno le morbide forme dei panettoni genovesi.
I cinque chilometri che separano Grana da Casorzo sono in questo senso significativi: dolce discesa a fondovalle attraverso un paio di ampi tornanti, un paio di chilometri di rasilita al 2-3% e infine ultimo strappo più serio per entrare in paese. Il tutto, devo dirlo, estremamente rilassante per gambe e occhi, l'ideale per questa stagione.
Dopo Casorzo, ci sono ancora 4 chilometri in leggera discesa e quindi in piano prima di attaccare la salita di Olivola, la più breve e velenosa della giornata. Dalla fondovalle, Olivola spicca più o meno 100 metri più in su, peccato che il dislivello vada coperto in un chilometro e che la massima pendenza si concentri in un paio di rampette di un centinaio di metri, la prima delle quali credo che tocchi una pendenza massima intorno al 20%. Questione di qualche decina di metri, ma in quel tratto lo sforzo è massimo e non oso guardare il contachilometri.
Sono esattamente a metà percorso quando raggiungo la bella piazzetta centrale del paese, che ripaga ampiamente il duro sforzo fatto per raggiungerla. Da qui, è un momento arrivare a Frassinello dopo l'ennesima discesa e risalita, stavolta appena accennata.
Altri tre chilometri di discesa su asfalto piuttosto rovinato fino a oltrepassare la provinciale per Casale, ed è di nuovo ora di salire, destinazione Camagna. Il primo chilometro è il più regolare e riesco a tenere un buon ritmo, poi entrando in paesela salita si inasprisce per qualche centinaio di metri e sento la fatica per la prima volta, ma sono ormai in cima e dopo un breve tratto in discesa non resta che un facile falsopiano per raggiungere il cimitero, da dove iniziano altri due chilometri di veloce discesa prima dell'ultima asperità del giro.
Non ho più molto da spendere, ma mi incoraggia l'idea che sto afrontando l'ultimo sforzo e alla fine non devo arrancare troppo per raggiungere anche Cuccaro. mancano ancora 18 chilometri per chiudere l'anello, ma ormai non ci sono più difficoltà altimetriche, tranne una piccola contropendenza prima di Fubine, poi tranquillo rientro senza forzare il ritmo.
Ottimo itinerario e ottimo allenamento per una condizione che piano piano sta crescendo, e la settimana prossima, salvo inconvenienti, Langhe.

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