Sono giri che definisco interlocutori, di raccordo tra altri più significativi, utili soltanto per staccare le gambe dal divano, ma che nella sostanza sono destinati a non lasciare traccia di sé. Spesso li comincio con buone intenzioni, ma quasi subito mi rendo conto che mancano forze ed ispirazione per portarle a termine e così, da un taglio a una deviazione, mi ritrovo a percorrere d'inerzia strade che non portano da nessuna parte e che non hanno più niente da raccontare se non il dato del chilometraggio finale.
In mattinata si è corsa la Stratorino e ho accompagnato il ragazzo alla prima 5km della sua vita, mentre la mamma faceva la 10: certo non uno sforzo epocale, ma corsa e bicicletta sono parenti abbastanza lontani, e nel pomeriggio la sollecitazione di muscoli e articolazioni 'dormienti' si farà sentire in fretta, inducendomi a miti consigli in barba all'idea iniziale di doppiare il giro impegnativo della settimana precedente.