Villaretto - Mentoulles - Depot - Pra Catinat - Colle delle Finestre - Balboutet - Pourrieres - Fenestrelle - Depot - Mentoulles - Villaretto (Km 42)
Molti valichi hanno un Lato A più nobile del Lato B per svariati motivi (storia, pendenze, bellezza...), ma non capita di frequente che un terzo versante si riveli di qualità forse superiore ai due principali: è quello che a mio modesto parere si verifica sul celebratissimo colle delle Finestre. Già scalato negli anni scorsi da Usseaux e da Susa, rivinco la mia innata ritrosia verso lo sterrato per affrontare il Lato C che inizia da Depot in val Chisone, raggiunge Pra Catinat e, dopo alcuni chilometri non asfaltati, si innesta infine nella strada principale a circa due chilometri e mezzo dalla vetta. Avevo molte aspettative su questa salita, e devo dire che sono state completamente soddisfatte dal primo all'ultimo metro, al punto che la ritengo seconda solo al Nivolet tra quelle fin qui percorse in provincia di Torino.
Parto dalla collaudata base di Villaretto, e dopo una manciata di chilometri in falsopiano fino a Depot, un secco tornante a destra mi introduce nella strada che mi condurrà lungo otto duri chilometri a Pra Catinat. E' una salita esigente e costante che non concede tregua se non nell'ultimo chilometro, prima si procede su pendenze tra il 9 e il 10%, con unici e brevi momenti di sollievo all'altezza dei tornanti, che affronto larghissimi per respirare qualche secondo in attesa di un nuovo sforzo lungo le ripide rampe che si arrampicano sul versante settentrionale della valle.
Quando si affronta una salita di questo tipo, che richiede un impegno intenso e prolungato, è fondamentale trovare subito e mantenere nel tempo un ritmo regolare e sostenibile, senza pensare troppo a quanto manca e quanto è invece già alle spalle, ma piuttosto cercare di svagare la mente e di apprezzare anche l'insano 'piacere' di sgobbare come un mulo per raggiungere un obiettivo; così i metri scorrono lenti, pedalata dopo pedalata, tra un tornante e una vista sul fondovalle sempre più lontano, e dopo circa sei chilometri si raggiungono infine gli edifici dell'ex-sanatorio Agnelli, oggi adibiti ad albergo e centro di formazione ambientale all'interno del parco dell'Orsiera-Rocciavré.
Oltrepassato il primo importante traguardo intermedio, la scalata prosegue con la stessa durezza per un altro chilometro, immersa in una sontuosa pineta, finché, in uscita dal decimo e ultimo tornante, la salita si interrompe bruscamente proseguendo nel bosco in leggero falsopiano, fino a uscire allo scoperto nei pascoli di Pra Catinat, dove mi fermo qualche istante per rifornirmi d'acqua all'unica fontana presente lungo il percorso. Mi trovo a quasi 1800 metri di quota, e la sorpresa è che tira un venticello freddo che mi induce a terminare la salita indossando la giacca a vento senza maniche.
Una volta ripartito, dopo pochi metri termina l'asfalto e comincia il lungo tratto sterrato di circa cinque chilometri. A differenza del versante valsusino, qui la strada procede in quota descrivendo lunghe traverse in falsopiano, aperte su meravigliosi panorami su tutta la val Chisone. Il fondo è quello che è, a tratti ai limiti della ciclabilità, ma procedendo con calma si riesce sempre a trovare il varco giusto per evitare troppi sobbalzi. L'unico momento che richiede di tornare a concentrarsi sulla biciletta è la breve ma durissima rampa che porta al Forte di Serre Marie, fortunatamente asfaltata, ma una volta raggiunto, la vista su Fenestrelle e il suo forte è davvero impagabile.
Superato l'ostacolo più duro del giorno, la strada torna nel bosco e continua a salire moderatamente per un chilometro e mezzo fino al Pian dell'Alpe, dove si ritrova l'asfalto immettendosi nella strada proveniente da Usseaux. Mancano solo due chilometri e mezzo al colle, ma adesso si ritorna a salire su pendenze intorno al 9%, e non ci sarà più sosta fino ai cento metri finali, un po' più leggeri. Sono ormai intorno ai fatidici 2000 metri di altitudine, ma ho ancora sufficiente forza per superare le ultime dure rampe che attraversano i prati dell'alta val Chisone, fino a raggiungere, in una sorta di volata di quattro pedalate, l'agognato colle, sul quale stanno cominciando ad addensarsi un po' di nuvole.
Qualche foto e qualche chiacchiera con altri ciclisti che raggiungono più o meno faticosamente il colle, e poi sono pronto a cominciare la veloce e relativamente breve (circa 11 chilometri) discesa su Pourrieres: a parte un po' di freddo fino a Pian dell'Alpe, si scende che è un piacere su una strada in ottime condizioni che attraversa prati e pinete prima di raggiungere Balboutet e da qui tornare sulla statale del Sestriere dopo un paio di chilometri. Ancora una decina di chilometri in discesa lungo la statale, e va in archivio una delle più belle uscite dell'anno, ancora più gradita in quanto programmata negli ultimi giorni: anche questa stagione sta finalmente decollando.
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