martedì 12 novembre 2013

Tutti i colori delle Langhe


Neive - Bricco di Neive - Valdivilla - Castiglione Tinella - S. Stefano Belbo - Valdivilla - Coazzolo - Castagnole Lanze - Neive (Km 38)


La temperatura mite nel ponte dei Santi permette un'ultima uscita in un periodo avanzato dell'anno nel quale solitamente ho già appeso da un paio di settimane la bicicletta al chiodo. Sono i giorni in cui la natura sfoggia i colori più vari e intensi, per cui cosa di meglio di una bella puntata in Langa che concili un tasso tecnico adeguato al momento e lo spettacolo a perdita d'occhio delle colline tappezzate dal patchwork naturale dei vigneti post-vendemmia? Le giornate ormai corte sconsigliano fantasie troppo audaci, per cui rotta su Neive per un percorso da usato sicuro che non tradirà le attese malgrado una giornata non particolarmente luminosa che tende ad appiattire i contrasti soprattutto in lontananza; il giro consisterà in un doppio scavalco all'altezza di Valdivilla della linea di colline che separano la valle Tanaro dalla valle Belbo, con breve sconfinamento in territorio astigiano a Coazzolo e Castagnole Lanze.
La partenza è dal borgo vecchio di Neive, giustamente annoverato tra i più belli d'Italia, meta di una gran quantità di turisti enogastronomici in prevalenza stranieri. Dopo la breve discesa alla parte bassa del paese e l'attraversamento del piazzale della stazione, inizia subito la prima salita che in quattro chilometri mi porterà in cresta attraverso i passaggi nelle borgate di Rivetti, Serraboella, Bricco e Spessa. Le pendenze regolari e sempre moderate accompagnano l'immersione in un ambiente via via più emozionante, con le distese dei filari che assumono tutte le sfumature del giallo, del rosso, del verde e del marrone, regalando a ogni curva, ma forse sarebbe più corretto dire a ogni pedalata, un nuovo scorcio sull'immensa tavolozza a cielo aperto. Tra una foto e l'altra, arriva in fretta lo scollinamento dopo un solo passaggio un po' più impegnativo all'altezza dell'abitato di Spessa, poi un breve tratto in quota in prevalente discesa prelude al congiungimento con la strada proveniente da Mango. Da qui fino a Valdivilla, Castiglione Tinella e ancora la collinetta di Moncucco sopra Santo Stefano, per circa otto chilometri la strada si mantiene in cresta, offrendo le visuali più ampie della giornata su buona parte delle Langhe e del Roero: una meraviglia che valeva la pena di guadagnarsi ancora una volta nell'anno.
Dopo il tratto vallonato, con discesine filanti e brevi risalite comunque mai impegantive, una bella discesa di tre chilometri mi porta alla periferia di Santo Stefano, da dove ha subito inizio la salita, parallela alla strada appena percorsa, che in cinque chilometri mi riporterà a Valdivilla con un tratto centrale che propone le pendenze più impegnative del giorno, mai superiori al 6-7%. È tuttavia quanto basta per rendermi conto che le gambe non girano più fluide come prima, e pur senza andare mai in sofferenza mi tocca ridurre un po' l'andatura, cosa in definitiva poco spiacevole dal momento che mi consente di apprezzare meglio i panorami circostanti.
A Valdivilla, ripercorro all'indietro un paio di chilometri in direzione di Mango, prima di deviare a destra per Coazzolo, sconfinando di lì a poco in provincia di Asti. Credo che questo lembo di territorio astigiano non faccia parte geograficamente delle Langhe né del Monferrato, quel che è certo è che il paesaggio è indistinguibile da quello di pochi chilometri più a ovest: anche qui la strada corre sinuosa in un mare di vigneti, scendendo via via fino a Castagnole Lanze, paese situato a fondovalle da cui dovrò ritornare a Neive. Impresa non semplicissima, visto che la mia intenzione è quella di evitare la trafficata provinciale che porta direttamente alla stazione, e individuare il punto di imbocco della stradina che porta alla frazione di Farinere richiede una buona dose di intuito e, visto che di tempo da perdere non ce n'è, la conferma di Google Maps.
Rassicurato sul fatto che ho azzeccato la strada giusta, non mi resta che percorrerla per gli ultimi sei chilometri. Fino ai piedi di Neive, procedo sostanzialmente in piano, con l'unico fastidio di una temperatura che nel frattempo è scesa di quel paio di gradi che separano il tepore dal freddino, rendendo la pedalata meno gradevole e inducendomi ad affrettare i tempi di rientro. L'ultimo chilometro, in salita per riguadagnare il borgo vecchio del paese, mi costa addirittura un lieve accenno di crampo alla coscia destra che non va in ogni caso a inficiare minimamente il senso di un giro strappato con le unghie agli ultimi giorni con temperatura accettabile dell'anno, e che chiude nel migliore dei modi un'annata altalenante, che tra tante scoperte e qualche dolorosa rinuncia, ricorderò soprattutto come una delle meno fortunate dal punto di vista climatico.
Niente di meglio, in attesa del 2014, che archiviare il 2013 con i colori caldi di un pomeriggio di inizio novembre tra le colline di Langa. Per una volta, lascio parlare le immagini.

Nessun commento:

Posta un commento