Masio - Quattordio - Pergatti - Fubine - Cuccaro M.to - Quargnento - Solero - Felizzano - Masio (Km 45,8)
Gambe rigide e fiato cortissimo per la prima, tardiva e faticosa uscita della stagione. In oltre 20 anni di attività ciclistica, non ricordo di aver dovuto attendere marzo per dare i primi colpi di pedale, e pure questo sabato in cui a stento si toccano i 10° avrebbe forse meritato di essere scartato, non fosse che l'attesa per il debutto si stava ormai protraendo oltre ogni limite, con sensibili ricadute sullo stato di forma e di conseguenza sull'efficacia dell'azione in bicicletta.
Per il giro di esordio opto stavolta per una breve puntata in Monferrato tra Fubine e Cuccaro, nel quadro di un percorso dignitoso per lunghezza e il più possibile filante per difficoltà, accortezza che come previsto non impedirà qualche affanno nel finale. Complici una temperatura piuttosto bassa e una foschia che permettono solo a brevi tratti alla pedalata di farsi gradevole, ne esce un giro modesto sotto tutti i punti di vista, tranne la soddisfazione di aver comunque 'tirato fuori la bici'.
Primi dieci chilometri pianeggianti e in leggero controvento attraverso Quattordio e le frazioni di Arrobbio e Accorneri lungo la strada per Viarigi, poi svolta a destra e prima asperità dell'anno per salire a Pergatti Collina: poco più di mezzo chilometro di ascesa lungo un tornantone a sinistra e successiva curva a destra, ma l'ingresso nell'abitato è molto ripido e mi costringe a scalare il rapportino e a consumare il poco fiato di riserva. Superate le poche casupole ai due lati della strada, hanno inizio sei chilometri ondulati che mi porteranno a Fubine attraverso una bella e solitaria stradina di campagna: è un tratto mai percorso in precedenza con qualche discreto scorcio panoramico, ma anche la macchina fotografica ha le batterie scariche e non riesco a immortalare neppure la divertente sosta di un paio di oche proprio in mezzo alla strada. Dopo un ultimo scalino all'insù e un chilometro in discesa, entro infine in Fubine e mi immetto nella provinciale per Casale, che abbandono quasi subito per salire verso Cuccaro sulla mia destra.
È una salita facile, intervallata a metà da un tratto in contropendenza, che conosco bene e che non può rappresentare un problema neanche per le mie gambe legnose, sennonché mi viene la brillante idea di tentare un mini-allungo nel falsopiano tra il cimitero e l'ingresso in paese: esperimento immediatamente abortito da una pronta iniezione di acido lattico nei quadricipiti, che da quel momento renderà doloroso superare anche i pochi cavalcavia situati lungo la via del ritorno.
Sono comunque a metà giro, e da questo momento non ci saranno più difficoltà altimetriche lungo un tracciato che propone ancora i passaggi a Quargnento, Solero e Felizzano. Cerco di non badare alla fatica che ora si fa sentire anche in pianura e mantenendo una velocità più o meno costante porto in un modo o nell'altro a casa i primi 45 chilometri della stagione: ho male alle gambe e alla schiena, e come sempre al termine di queste prime puntate fuori casa mi chiedo se ne valga la pena, ma il giorno dopo c'è un bel sole tiepido e già non mi dispiacerebe rimontare in sella.
Nessun commento:
Posta un commento