martedì 9 ottobre 2012

Autumn in Langa


Gallo d'Alba - La Morra - Novello - Monforte - Dogliani - Bonvicino - Bossolasco - Serravalle Langhe - Pedaggera - Sinio - Gallo d'Alba (Km 62,8)


Mattinata nelle Langhe con tutti i requisiti per restare a lungo impressa nella memoria, soprattutto quando tra pochi giorni anche questo altalenante 2012 andrà in soffitta e in attesa del primo sole di febbraio ci sarà spazio solo per i ricordi e i progetti di un 2013 che già ora si annuncia incerto. Quest'anno per un motivo o per l'altro sono saltati almeno mezza dozzina di percorsi progettati, che spero di recuperare l'anno prossimo; in compenso, sono usciti alcuni giri non programmati che si sono rivelati tra i più belli della stagione, e tra questi inserisco oggi il bel giro tra Bassa e Alta Langa di domenica.
La scelta di pedalare di mattina non è casuale. Da un paio di giorni, le previsioni meteo davano un po' di nebbia in collina in diradamento durante la giornata, ed era parecchio tempo che avevo voglia di godermi l'atmosfera ovattata dei bricchi e dei paesi che poco a poco si risvegliano sotto una coltre di banchi grigiastri che rendono quasi fiabesco un ambiente di per sé emozionante. Se a questo si aggiungono i colori di ottobre, la scoperta di un paio di tratti inediti e per diversi motivi decisamente appaganti, un contenuto tecnico vario e adeguato al periodo, e un traffico per una volta più ciclistico che motorizzato, ecco che il mosaico che compone un'uscita di ottimo livello è completo.
La partenza, dopo una buona colazione, è da Gallo d'Alba. Fa freddino, ma visto che la strada comincerà subito a salire, decido di indossare la giacca a vento senza maniche. I primi tre chilometri verso Santa Maria sono praticamente in piano e l'aria pungente si fa sentire, ma appena entrato nella frazioncina ha inizio la salita per La Morra da uno dei versanti più difficili: quattro chilometri per 300 metri di dislivello, e considerando che il chilometro centrale è poco più di un falsopiano, si capisce bene che per il resto si sale su pendenze molto accentuate, tra l'8 e il 9%. Pedalo immerso nei miei pensieri in un mare di vigneti che cominciano ad assumere i colori caldi dell'autunno, man mano che salgo di quota si estende l'orizzonte delle colline che sembrano galleggiare sopra la nebbia che ricopre i fondovalle: il grigio-azzurro delle alture più distanti contrasta con i colori vivaci di quelle vicine, creando uno scenario di rara bellezza che nemmeno le foto riescono a descrivere a pieno.
Nel frattempo, sono arrivato alle ultime rampe che precedono l'ingresso a La Morra, la pedalata è sempre efficace e raggiungo la piazzetta bassa senza problemi. Un paio di foto per immortalare il paesaggio, e risalgo in sella in direzione di Novello. I tre chilometri fino a Vergne sono una meravigliosa balconata sulla Bassa Langa, poi la strada scende al bivio per Barolo, che io ignoro proseguire sulla destra verso Novello, che raggiungo dopo un altro paio di chilometri in leggera salita sull'estremo lembo di colline che si affacciano sulla valle Tanaro e sulla pianura. Superata una rotonda, appena prima di entrare in paese, imbocco a sinistra una bella e veloce discesa che in breve mi porta sulla provinciale che da Barolo conduce a Monforte.
Dopo un breve tratto pianeggiante, raggiunta la strada proveniente da Monchiero, si ricomincia salire su pendenze moderate per un paio di chilometri abbondanti fino a Monforte. Ora il sole comincia a scaldare, dissolvendo piano piano la foschia, e la temperatura si fa piacevolmente tiepida, ideale per questo tipo di percorso. Superato anche Monforte, proseguo in direzione di Dogliani. La strada di collegamento principale è in assoluto una delle più brutte della zona: un lungo falsopiano a scendere che quasi subito si infila nella boscaglia di una stretta valletta piuttosto insignificante. Questa volta però ho studiato una stradina alternativa che correndo parallela sulla destra scende a Dogliani rimanendo sempre in cresta, regalandomi alcuni degli scorci più belli della giornata.
Quando arrivo in paese, ho percorso quasi metà dell'itinerario lungo un affascinante saliscendi attraverso i vigneti della Bassa Langa, ma a questo punto il percorso si spezza in due addentrandosi nel territorio aspro dell'Alta Langa. Dopo un paio di chilometri in falsopiano per uscire dalla cittadina, svolto a destra per Bonvicino infilandomi nella valletta che conduce al passo della Bossola. Il paesaggio circostante adesso è boscoso, e anche nei tratti puliti, le vigne hanno lasciato il posto ai prati. La salita, dal canto suo, è sempre pedalabile con un tratto addirittura in contropendenza, salvo farsi più impegnativa quando si attraversa Bonvicino, un minuscolo paesino con ormai tutte le caratteristiche del borgo d'Alta Langa.
È a questo punto che, appena superato il paese, lascio la strada principale per svoltare a sinistra verso la frazione Rossi. La stradina appena imboccata mi porterà direttamente sulla cresta che precede Bossolasco evitando il passo della Bossola: in pratica, coprirà lo stesso dislivello di circa 220 metri in poco più di tre chilometri invece che nei cinque della strada provinciale. A questo va aggiunto che l'ascesa è molto discontinua, in un paio di punti spiana decisamente, e dunque quando si sale lo si fa per davvero, toccando e talvolta superando la pendenza del 10%, come nel tornante che attraversa l'abitato di Rossi o poco più in su, quando un cartello addirittura indica il limite di velocità dei 10 km/h, tanto è ripida e stretta la striscia d'asfalto in quel tratto.
Per quanto riguarda il paesaggio, sinceramente mi aspettavo di più. La strada è quasi interamente immersa nel bosco, e anche nei rari tratti in cui ne esce, la visuale è chiusa da un pendio molto scosceso, quindi tanto vale concentrarsi sullo sforzo fisico, che per la prima volta è importante e va dosato rampa per rampa, approfittando dei pochi passaggi in cui si respira per preparare mentalmente la successiva rasoiata a doppia cifra. Alla fine comunque, schivando tra l'altro i tanti ricci caduti sulla sede stradale, raggiungo l'agogato scollinamento a un paio di chilometri da Bossolasco.
Adesso mi trovo sul crinale della valle Belbo, alla mia destra, a quasi 800 metri di altitudine. Ho una quarantina di chilometri alle mie spalle e ne mancano poco più di venti a terminare il giro: le difficoltà altimetriche sono finite, ma c'è un po' di vento e fa abbastana freddo, quanto basta per decidere di percorrere la decina di chilometri in cresta che mi separano dalla Pedaggera senza perdere troppo tempo a guardarmi intorno, anche perché qui di sole non se ne parla proprio. Attraverso prima Bossolasco e poi Serravalle, e mi rendo conto che la pedalata si sta velocemente appesantendo, ma per fortuna arriva in fretta il bivio della Pedaggera e con esso ha inizio la discesa che negli otto chilometri successivi mi porterà giù a Sinio. È una delle mie discese preferite, larga, filante e panoramica, lungo la dozzina di tornanti che in breve mi conducono all'altezza del torrente Talloria, sotto l'abitato di Sinio.
Mancano a questo punto solo sei chilometri in leggerissima ma costante discesa per tornare al punto di partenza e chiudere nel migliore dei modi un anello ottimale per questa stagione, che coniuga nel migliore dei modi l'allenamento fisico e la salute psichica di chi si prende il piacere di percorrerlo.

2 commenti:

  1. Me gustano le Langhe, forse questo è il periodo ideale!
    Di questo giro non conosco le strade di Sinio e sotto Dogliani, tornerò a leggere con calma il tuo resonconto.
    PS: interessante opencyclemap, sono segnati anche i sentieri! E' opera degli utenti o dell'azienda?

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  2. La variante da Monforte a Dogliani in questo periodo è obbligata, perché la strada principale è interrotta per frana, altrimenti è un po' difficile da trovare. Per quanto mi riguarda è consigliatissima.
    Da Sinio, oltre alla strada provinciale che in questa occasione ho percorso in discesa, ne partono un'altra mezza dozzina che risalgono i due versanti della valle Talloria verso Albaretto e Roddino / Serralunga: tutte molto belle e molto molto dure. Sinio stesso è a mio avviso uno dei paesi più belli delle Langhe, se si passa da quelle parti vale la pena farci una puntatina.

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