lunedì 19 marzo 2012

Esplorando il Monferrato



Masio - Quattordio - Refrancore - Castagnole M.to - Grana - Grazzano Badoglio - Ottiglio - Casorzo - Altavilla M.to - Fubine - Felizzano - Masio (Km 66,6)



Ritorno in Monferrato dopo qualche mese per un giro in buona parte molto bello e particolarmente adatto alla stagione. Da un punto di vista puramente ciclistico, non sono un amante di queste collinette che a stento raggiungono i 300 metri di altezza, ma questa volta ho scovato una serie di strade e stradine pienamente convincenti sotto tutti gli aspetti, che mi fanno tornare a casa più che soddisfatto.
Tecnicamente, replico più o meno chilometraggio e dislivello della settimana precedente, e mio malgrado la lotta contro il vento nell'ultimo terzo di giro: nel complesso, le sensazioni sono migliori di sette giorni fa, ed è questa la notizia migliore alle porte della primavera.
Prima dozzina di chilometri con leggero vento a favore interamente pianeggianti salvo una breve e facile salitella prima di Refrancore che serve solo a scaldare la gamba. Per 3-4 chilometri dopo il passaggio in paese si continua in piano lungo una fondovalle piuttosto anonima, poi, giunto in vista di Castagnole Monferrato, la strada prende a salire per un paio di chilometri. Le pendenze non sono mai cattive, e raggiungo e attraverso il paese del Ruché senza nesusna difficoltà. È a questo punto che ha inizio la parte più spettacolare del percorso, con la strada che si tuffa tra le alture e i colori caldi di questa parte di Monferrato a cavallo delle province di Asti e di Alessandria.
I sei chilometri che mi separano da Grana sono forse i più belli che abbia mai percorso da queste parti, lungo una strada in cresta che attraverso un susseguirsi di saliscendi senza soluzione di continuità accompagna testa e gambe a perdersi in una serie di dolcissimi panorami colorati di verde e marrone, ideali per chiunque abbia voglia di sgombrare il cervello di inutili pensieri.
Giunto a Grana, lo spettacolo continua per un'altra decina di chilometri fino a Grazzano Badoglio e Ottiglio. Imboccata la bella discesa per Casorzo, abbandono la strada principale poco prima dell'inizio della risalita per svoltare a sinistra su una stradina men che secondaria che mi porterà a Grazzano Badoglio. Per un buon chilometro e mezzo, pedalo lungo una salita abbastanza regolare, salvo una breve contropendenza in discesa che viene subito ripagata da un'ultima rampetta molto dura che mi riporta in cresta fino a raggiungere l'abitato dopo un facile falsopiano.
In paese, superato lo sferisterio, giro a destra in direzione di Ottiglio, distante circa quattro chilometri. Dopo un tratto in discesa e una parziale risalita di meno di un chilometro, la strada scende decisamente fino a Ottiglio, non senza regalarmi una meravigliosa vista su tutto il paese appoggiato sul fianco della collinetta prospiciente.
Dopo Ottiglio, veloce immissione nella strada per Casorzo e da qui agevole risalita prima di piegare verso Altavilla. Le difficoltà altimetriche sarebbero quasi concluse, ma è a questo punto che mi ritrovo a percorrere gli ultimi 25 chilometri contro un vento che si rafforza man mano che ci si avvia al tardo pomeriggio. I tre chilometri ondulati per Altavilla sono solo un dispendioso antipasto di quello che mi toccherà negli ultimi 15, dopo aver superato l'ultima asperità della giornata.
Raggiunta da Altavilla la statale per Asti, proseguo diritto verso la frazione Franchini, ed è in questo tratto molto nervoso che incontro le rampe più insidiose di tutto il giro. Si tratta di un paio di salitelle molto brevi, ma le pendenze sono severe e mi forzano a scalare il rapportino prima di entrare finalmente in Fubine che percorro in discesa per tutta la lunghezza.
I 13 chilometri che mancano a chiudere il giro dovrebbero essere una semplice formalità, ma purtroppo il vento li rende ancora una volta faticosi. Poco male alla fine, resta il ricordo di uno dei giri più belli che il Monferrato mi abbia offerto in questi anni, ed è di gran lunga la cosa più importante.

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