giovedì 16 luglio 2009

Le valli Belbo, Tinella e Tiglione



Masio - Cortiglione - Incisa Scapaccino - Nizza Monferrato - Canelli - S. Stefano Belbo - Costigliole d'Asti - Isola d'Asti - Montegrosso - Mombercelli - Castagnassa - Masio (Km 68,4)



L'idea è di fare una settantina di chilometri senza impegno, per tenere in allenamento la gamba e cercare di fare un po' di fondo. Metto quindi in cantiere uno di quei percorsi interamente pianegghanti che normalmente schivo, ma stavolta non ho grosse alternative perchè mi manca il tempo di spostarmi in macchina e soprattutto la voglia di faticare.
La partenza da Masio prevede in prima battuta qualche chilometro in val Tiglione prima di svoltare a sinistra in direzione di Nizza. Qui incontro una piccola asperità, un chilometro di salitella che mi porta a Cortiglione, da dove scendo a Incisa e proseguo per altri cinque chilometri fino a Nizza.
Costeggiando il corso del Belbo, supero nell'ordine Calamandrana e Canelli, per poi giungere a S. Stefano Belbo, dove, prima ancora di fare ingresso in paese, prendo a destra in direzione di Costigliole. C'è di positivo che in questo secondo tratto lungo il Tinella il paesaggio diventa molto più vario, insinuandosi dapprima tra le colline del moscato e poi, in prossimità del paese, scavalcandone una (un paio di chilometri di ascesa facilissima) prima di ridiscendere a fondovalle fino alla parte bassa di Isola.
I chilometri percorsi sono a questo punto una cinquantina, fatica ne ho fatta pochissima ma inzio a sentire dolore alla cervicale dovuto al lungo mantenimento della stessa postura.
A Montegrosso faccio una breve sosta per bere, poi riprendo tranquillo lasciandomi alle spalle Mombercelli e Belveglio, e appena prima di raggiungere la rotonda di Cortiglione, svolto a sinistra per affrontare i due chilometri di salita della Castagnassa.
Il finale di giro leggermente movimentato mi consente di variare un po' la posizione in sella e di chiudere l'anello in scioltezza.
Non sono queste le uscite che mi regalano particolari sensazioni, ma di tanto in tanto non è male ricordarsi che la bicicletta non deve necessariamente far rima con fatica e salita.

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