martedì 14 aprile 2009

L'Oltretanaro astigiano



Masio - Rocchetta Tanaro - Cerro Tanaro - Monfallito - Quarto d'Asti - Migliandolo - Castagnole Monferrato - Refrancore - Quattordio - Masio (Km 51,7)



Sabato di Pasqua, come da previsioni giornata plumbea. Nuvoloni gonfi su tutto l'orizzonte, aria pesante ma non fredda, siamo sui 20 gradi. Sembra impossibile che non debba piovere, ma il meteo dice che dovrebbe reggere. In ogni caso ho in programma un giro interessante, su strade per due terzi completamente inedite che dovrebbero seguire il crinale delle alture che si vedono a fianco della statale Asti-Alessandria. Uso il condizionale perchè dalle cartine non si capisce bene quale sia lo stato delle strade e soprattutto si intuisce che la segnaletica sarà quasi nulla e si dovrà pertanto andare molto a naso e fortuna.
L'obiettivo è comunque di coprire una cinquantina di chilometri e di arrivare in qualche modo a Castagnole Monferrato da ovest. Una volta raggiunto il paese del Ruchè i problemi saranno finiti sia a livello stradale che altimetrico.
La partenza è subito in salita, c'è da guadagnare la parte alta di Masio e da lì arrivare ai Mogliotti pedalando in leggero falsopiano, una situazione che mi darebbe problemi se non fosse che sono appena partito. La discesa per Rocchetta oltre che ripida è in condizioni peggiori del solito per la presenza di ghiaia e terriccio, in più arrivato lungo il tanaro sento qualche goccia, ma è pochissima roba e saranno comunque le uniche della giornata.
Non mi scoraggio e superato il fiume svolto a destra per Cerro, un paese talmente incassato che non si fatica a capire che nel '94 sia stato completamente alluvionato. Ancora un chilometro e una salitella e si oltrepassa la statale tirando dritto per Refrancore, ma quasi subito si prende una stradina sulla sinistra con indicazione Alberoni. Un breve strappo porta alla cresta della linea di collinette lungo le quali si susseguono piccole borgate ai margini di Castello d'Annone e Quarto d'Asti. Ogni volta che si presenta un bivio c'è il dubbio di quale strada prednere, perchè segnali non ce ne sono e non voglio ridiscendere alla statale troppo presto, però con un minimo di senso dell'orientamento riesco a raggiungere Monfallito, l'ultimo agglomerato di questo tratto collinare prima di riprendere la statale all'altezza di Quarto. Devo dire che questo tratto tutto in saliscendi tra campi e boschetti con la valle del Tanaro distesa a sinistra è davvero bellissimo, forse i chilometri più piacevoli percorsi quest'anno, da ripetere assolutamente.
Dopo un paio di chilometri di statale e lasciato Quarto alle spalle, svolto a destra per Scurzolengo, e appena superato il sottopassaggio dell'autostrada, sulla destra parte una stradetta con unica indicazione la bottega di una parrucchiera. Sono però abbastanza sicuro che sia la mia strada perchè ricordavo che la diramazione arrivava quasi subito e perchè in fondo intravedo la strada impennarsi sull'altura. Rispetto al tratto precedente, questo è ancora più dimenticato da Dio, la strada sfila in mezzo al bosco e a rive piene solo di sterpaglia in un alternarsi di dossi, curve, ripide rampe in salita e discesa fino a raggiungere l'abitato di Migliandolo. Qui devo chiedere lumi a un tipo che mi conferma che dopo il cimitero la strada prosegue sul crinale, seppure in condizioni peggiori di quelle incontrate finora. In effetti è così: la strada diventa molto stretta con un pezzetto mezzo franato, e anche l'altimetria si fa ancora più nervosa, fino a scollinare sullo spartiacque tra Scurzolengo e Castagnole.
Un paio di chilometri di discesa e mi ricongiungo con la Quarto-Casale che dopo una paio di comodi tornanti e un lungo rettilineo in salita pedalabile porta a Castagnole Monferrato. Ho percorso circa 35 chilometri e posso dire che dal punto di vista tecnico ed escursionistico il giro è praticamente concluso, resta solo da scendere a Refrancore e da qui prendere a sinistra per Quattordio superando l'ultima salitella dove un ragazzo mi supera e poi mi fa da punto di riferimento fino al ritorno alla statale dove lui gira per Alessandria e io per Masio.
Alla fine sono 50 chilometri esatti spesi bene, il tempo ha tenuto e la gamba è andata discretamente.

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