martedì 30 aprile 2013

I colli tortonesi


Tortona - Viguzzolo - Volpedo - Monleale - Montemarzino - Avolasca - Bocchetta di Oliva - Garbagna - Passo della Crocetta - Stazzano - Cassano Spinola - Villavernia - Tortona (Km 73,2)


Dopo tre anni in cui per un motivo o per l'altro era saltato, va finalmente in porto il giro sui colli tortonesi, trasferta non troppo memorabile in un territorio compreso tra le valli Scrivia, Grue e Curone, quest'ultima appena toccata. Premetto che il percorso disegnato è molto perfettibile dal momento che doveva tener conto di alcuni paletti che han finito per condizionarlo negativamente: uno stato di forma approssimativo che mi ha indotto a limitare i saliscendi, la conoscenza pressoché nulla dei luoghi che mi ha fatto andare un po' a tentoni, i passaggi 'obbligati' a Volpedo e Garbagna che se da un lato hanno impreziosito la valenza turistica della giornata, dall'altro hanno comportato i lunghi tratti pianeggianti di inizio e fine giro; detto questo, la primissima impressione è stata che a parte la salita molto bella da Monleale e Montemarzino, per il resto esiste un gap oggettivo tra queste colline e quelle più rinomate di Langhe, Roero e Monferrato, non saprei dire se causa o conseguenza (o entrambe) del diverso sviluppo economico e turistico delle zone citate.

mercoledì 24 aprile 2013

Dal Ponte Isabella alla collina


Torino - S. Vito - Revigliasco - Pecetto - Chieri - Baldissero T.se - Superga - Torino (Km 37,3)


Continua l'aprile piovoso e così anche una finestra di un paio d'ore ritagliata dopo il lavoro diventa un'occasione per un probante allenamento sulla collina torinese. Disegnare un bel percorso di una quarantina di chilometri fuori porta è la cosa più facile del mondo grazie al dedalo di strade e stradine che tagliano e scavalcano in lungo e in largo le alture a est del Po: l'unico imbarazzo è la scelta di volta in volta delle salite da scalare, e in questo caso i due obiettivi sono il Parco della Rimembranza dal famigerato versante del Ponte Isabella e Superga da Chieri attraverso la solitaria strada di Valle Ceppi.

martedì 16 aprile 2013

Primavera ad Acqui


Masio - Cortiglione - Incisa Scapaccino - Nizza M.to - Castel Rocchero - Acqui Terme - Ricaldone - Maranzana - Frascaro - Borgoratto Al.no - Oviglio - Masio (Km 71,9)


Primavera nell'aria, finalmente, e ghiotta occasione per comincare ad allungare di un po' la gittata dei percorsi superando per la prima volta nell'anno i 70 chilometri. La meta di giornata è Acqui, giro di boa di un itinerario piatto nelle parti iniziale e finale, e ricco di saliscendi in quella centrale, impreziosita dai passaggi a Castel Rocchero e a Ricaldone che aggiungono qualità cicloturistica a un contesto tecnico comunque di livello più che accettabile.

martedì 9 aprile 2013

Tra Orba e Bormida


Predosa - Rocca Grimalda - Carpeneto - Montaldo B.da - Trisobbio - Cremolino - Morsasco - Orsara B.da - Rivalta B.da - Castelnuovo B.da - Sezzadio - Predosa (Km 57,8)


Meteo ancora molto incerto - pioggia e freddo in mattinata - e percorso rivisitato e corretto alla meno peggio per la terza uscita dell'anno, che richiede ancora l'abbigliamento invernale. Ne esce alla fine un giro discreto, tracciato in un lembo di territorio alessandrino a me del tutto sconosciuto, sulle collinette tra Ovada e Acqui delimitate dai corsi dell'Orba e del Bormida: il giudizio finale è tutto sommato positivo, anche se la giornata non è delle migliori, ed è sempre difficile riuscire ad apprezzare al primo assaggio, per di più abbastanza frettoloso, una zona mai vista prima.

mercoledì 3 aprile 2013

Amarcord a Novello


Fossano - Salmour - Narzole - Vergne - Novello - Lequio T.ro - Bene vagienna - Fossano (Km 54,1)


Un marzo disastroso va in archivio col colpo di coda di un estemporaneo déjà-vu sulle strade che videro le mie prime pedalate a cavallo di una sferragliante bici da turismo a 5 cambi. Per l'occasione, rispolvero tale e quale il percorso di quello che considero il mio primo 'vero' giro in bici, agli inizi degli anni 90: la prima volta che portavo le mie ruote al di là del Tanaro, la prima puntata in Langa, la prima salita più lunga di cinque chilometri, tutti quegli elementi che in breve avrebbero acceso la scintilla della passione.
A distanza di tanti anni, quello che non è cambiato è la voglia di osare qualcosa in più di quanto la condizione del momento suggerirebbe, pronto a guadagnare l'ennesima piccola soddisfazione a costo di qualche inevitabile momento di fatica. Appesantito da quasi sei mesi di inattività interrotta da un paio di uscite poco significative, piazzo nell'unica finestra di bel tempo del weekend pasquale un giro di media lunghezza piuttosto vallonato, seppur privo di pendenze impegnative. La temperatura è ideale e l'aria completamente tersa quando muovo le prime pedalate da Fossano, e già dalla discesa di S. Lazzaro posso apprezzare un'ottima visuale che spazia fino alle Alpi innevate e insolitamente vicine.