Argentera - Colle della Maddalena - Larche - Meyronnes - Les Gleizolles - Saint-Paul-sur-Ubaye - Mélezen - Col de Vars - Mélezen - Saint-Paul-sur-Ubaye - Les Gleizolles - Meyronnes - Larche - Col de Larche - Argentera (Km 74)
Prima domenica di luglio con clima finalmente ideale per la bicicletta: sole pieno, umidità contenuta, luce perfetta e temperatura in quota gradevole, c'è solo da scegliere la destinazione e alla fine, con la delusione di Pietraporzio di un mese fa che brucia ancora, a spuntarla è di nuovo la valle Stura, che tuttavia in questo caso sarà solo un breve trampolino di lancio per un giro che in gran parte si svolgerà in Francia, con obiettivo principale i 2108 metri del col de Vars. Unico neo, il Vars è praticamente impossibile da inserire in un percorso ad anello, ma anche l'andata e ritorno sulla stessa strada risulterà pienamente soddisfacente sotto tutti i punti di vista.
Come punto di partenza scelgo Argentera, ultimo centro della valle, a soli sei chilometri dal colle della Maddalena, meta solitamente poco considerata per la sua relativa facilità, per il traffico (soprattutto motociclistico) sostenuto e per il fatto di non raggiungere la fatidica quota 2000 per una questione di pochi metri, ma che dal punto di vista paesaggistico ha ben poco da invidiare ad altri nomi più altisonanti. A questo si aggiunge un certo fascino storico, dato che la Maddalena fu il primo colle scalato in solitaria da Fausto Coppi in quella che ancor oggi rimane forse la tappa del Giro d'Italia più famosa di sempre, la Cuneo - Pinerolo del 1949 resa immortale dalla celebre frase dell'uomo solo al comando.
I primi chilometri sono dunque in salita lungo una bella e panoramica serie di tornanti, ma più che le pendenze al 5-6%, è un forte vento contrario a infastidirmi, rendendomi presto evidente che neppure oggi sono nella forma migliore; anzi, quello che doveva essere nelle mie intenzioni un semplice riscaldamento, si rivela nei tratti maggiormente esposti una discreta fatica che viene tuttavia adeguatamente ricompensata quando arrivo prima al lago Argentera e poco dopo allo scollinamento. Curiosa particolarità di questo importante valico internazionale è il doppio nome - colle della Maddalena in Italia, col de Larche in Francia - che probabilmente comporta l'assenza del tipico cartello segnaletico con nome e altitudine di 1996 metri.
La discesa attraverso l'ampia valle dell'Ubayette è scorrevole e molto sicura, e termina circa 17 chilometri più in basso, in corrispondenza con l'intersezione nella valle principale dell'Ubaye e della salita al col de Vars, un'ascesa di 14 chilometri molto bella e nella seconda metà altrettanto impegnativa. I primi sette chilometri fino a Saint-Paul si percorrono accanto alle sponde dell'Ubaye in prevalente falsopiano con rari passaggi ointorno al 5%; poi, all'ingresso in paese, la strada del col de Vars si discosta dalla valle principale per risalire quella laterale del Rio Mounal. Nei tre chilometri successivi, le pendenze cominciano a farsi più serie, attestandosi al 7-8% con qualche breve puntata al 10, e solo il tratto che precede l'entrata in Mélezen concede qualche centinaio di metri pianeggianti buoni per rifiatare.
Si tratta comunque di un sollievo di ben breve durata, perché a questo punto cominciano i cinque chilometri di salita finale, che con la loro media del 9% lasciano pochi margini di dubbi sulla durezza della scalata. In un ambiente che si fa progressivamente sempre più aspro tra pascoli e rocce, la salita scende raramente sotto l'8%, e l'undicesimo chilometro presenta una pendenza media superiore al 10%. Superato a fatica questo ostacolo durissimo, mancano ancora tre chilometri poco meno impegnativi, che risalgono il pendio attraverso ampi e spettacolari tornanti. Dopo una rampa un po' più agevole in uscita dall'ultimo tornante a un chilometro dalla vetta, la strada torna a impennarsi e i 500 metri finali sono nuovamente molto ripidi, ma alla fine resta la soddisfazione di aver domato, seppure con la giusta fatica, l'ennesima salita sopra i 2000 metri.
Qualche foto e qualche minuto per godermi il sole e la compagnia delle vette alpine, poi veloce discesa e nuovo attacco al col de Larche, stavolta ovviamente dal versante francese. E' una salita lunga ma molto più facile della precedente, con media di poco superiore al 4% e poche punte al 7-8%, che va affrontata con regolarità e senza fretta, anche perché nel frattempo il sole si è messo a picchiare e le gambe non girano più con fluidità, risentendo anzi della fatica quando incontro rampe un po' più impegnative. Procedo ponendomi traguardi intermedi, prima a Meyronnes e poi a Larche, ormai poco sotto i 1700 metri, dove mi fermo a una fontana per dissetarmi. Quando riparto, ho la fortuna di agganciare un ragazzo che sta facendo il trittico Bonette - Larche - Lombarda. Facciamo qualche chilometro insieme, e dalla fatica che fa a reggere il mio ritmo tutt'altro che vertiginoso, temo che soffrirà non poco nella sua salita finale: la speranza per lui è naturalmente che stesse dosando le forze. Per quanto mi riguarda, la compagnia rende più scorrevoli i chilometri finali del Larche, molto bello anche da questo versante. Superata l'ultima coppia di tornanti, rimangono poco più di un paio di chilometri per tornare al colle e da qui, dopo una sosta per mangiare qualcosa, scendere velocemente ad Argentera per chiudere un giro pienamente azzeccato.
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