martedì 3 marzo 2015

I bricchi di marzo


Masio - Cornalea - Bricco - Mombercelli - Briccomonti - Castelnuovo Calcea - Nizza M.to - Incisa Scapaccino - Cortiglione - Masio (Km 47)


Arriva il primo di marzo il classico giro d'esordio, bello e faticoso come si addice alla prima uscita dopo il letargo invernale, se si eccettua la passeggiata di fine gennaio. Il cielo è parzialmente coperto e la temperatura poco sopra i 10°, in compenso le giornate sono ormai abbastanza lunghe da permettermi di disegnare un percorso di quasi 50 chilometri, nervoso e a tratti impegnativo quanto basta per mettere in croce nella parte finale i muscoli contratti di questo periodo, malgrado abbia avuto l'accortezza di non forzare mai rapporti troppo lunghi.
Il giro si sviluppa per una buona trentina di chilometri lungo un saliscendi quasi senza soluzione di continuità attraverso i bassi bricchi che si accavallano nella zona di Nizza Monferrato, quel che ci vuole per fare un po' di gamba mettendo in conto qualche sofferenza finale, proprio quando le difficoltà altimetriche sono ormai terminate. I primi sette chilometri prevedono la salita alla parte alta di Masio, seguita dal falsopiano fino ai Mogliotti, poi una ripida discesa e qualche curvone lungo il Tanaro fino al bivio per Rocchetta, dove tuttavia svolto a sinitra e proseguo in leggera salita sulla strada per la Castagnassa fino alla deviazione per Cornalea, che imbocco sulla destra. La seconda salitella del giorno consta di un paio di rampe intorno al 7% seguite da altrettanti tornanti, troppo poco per rappresentare un problema, poi si prosegue in direzione di Mombercelli per circa quattro chilometri discretamente mossi con tendenza ancora a salire, con un paio di dossetti brevi ma impegnativi prima della veloce discesa a Mombercelli.
Un paio di chilometri pianeggianti sulla provinciale per Montegrosso, poi svolta a sinistra per Briccomonti e inizio della dozzina di chilometri più divertente del giro, sul crinale delle collinette che separano il Tiglione dal Belbo. La salita a Briccomonti è molto breve, poco più di mezzo chilometro, ma vera, con un paio di curve al 13% che mi impegnano per la prima volta ma che riesco a gestire senza troppi affanni, poi le pendenze si addolciscono e arrivo in fretta a lambire la bella chiesetta circondata da cipressi in cima al bricco. Da qui, altro agevole saliscendi fino alle porte di Agliano, dove prendo a sinistra per Castelnuovo Calcea: è una zona che ormai dovrei conoscere abbastanza bene, ma talmente piena di stradine tutte uguali e priva di segnalazioni chiare che continua a confondermi, e in un paio di occasioni devo affidarmi all'intuito e alla memoria per azzeccare la deviazione giusta. Tecnicamente, si accentua l'andamento nervoso, con un alternarsi sempre più marcato di ripide salitelle e di successive discesine fino all'ingresso a Castelnuovo, dove entro dalla parte alta del paese avendo ormai quasi esaurito le poche forze a mia disposizione.
Sono più o meno a metà percorso, ma le difficoltà sono pressoché esaurite, e da Castelnuovo a Nizza, lungo una bella strada ancora in cresta, i saliscendi si ammorbidiscono quanto basta per farmi godere appieno le belle panoramiche che ora spaziano fino alle colline dell'acquese ancora innevate; soltanto una serpentina un po' più lunga e pendente delle altre mi costa una bella iniezione di acido lattico e mi certifica che da Nizza in poi dovrò dosare con attenzione le energie residue.
Fino a Incisa, complice il vento a favore, mantengo una buona andatura, poi arriva la solita salitella di Cortiglione a presentarmi il conto, ma un paio di minuti di sofferenza bastano a lasciarmi alle spalle anche l'ultima piccola insidia del giorno. Gli otto chilometri finali, completamete pianeggianti, fanno affiorare un dolorino posturale alla schiena, ma è davvero poca cosa e mi basta cambiare un paio di volte la posizione in sella e controllare il ritmo della pedalata per chiudere il giro senza problemi, la migliore notizia che potessi aspettarmi dalla prima uscita dell'anno.

il meglio del giro

Il tratto in cresta movimentato e panoramico da Briccomonti a Nizza, con particolare menzione alla discesa finale, bella e filante.

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