
Cerretto Langhe - Cravanzana - Torre Bormida - Gisuole - Feisoglio - Cravanzana - Arguello - Pedaggera - Cerretto Langhe (Km 41,7)

L'itinerario prevede tre discese e altrettante salite, di cui le ultime due inedite e molto temibili sulla carta, che renderanno il giro tecnicamente interessante e impegnativo; anche dal punto di vista paesaggistico alcuni tratti si rivelano particolarmente remunerativi, malgrado la giornata non molto luminosa e qualche passaggio tutt'altro che memorabile. In sostanza, un percorso da prendere come spunto per qualcosa di più completo in un futuro più o meno prossimo.

Parto con accortezza, con lo scopo di salvaguardare la gamba il più a lungo possibile, visto che i chilometri più duri saranno nel finale. I primio chilometri percorrono in discesa la strada da Cerretto al ponte sul Belbo, una delle salite più dure della zona, ma poco prima di raggiungere il torrente intravedo sulla sinistra quella che sarà la prima rampa della salita verso Arguello, che mi attende fra una trentina di chilometri: impressionante.


Dopo una serie di curvoni che seguono le anse del fiume, arrivo alla borgata Gisuole, da cui ha inizio la risalita dopo una strettissima curva a gomito sulla destra. Definire la strada 'secondaria' è già un eufemismo, si tratta di una sottilissima striscia di asfalto (in buono stato, bisogna dire) che risale subito con una certa decisione la collina. Le uniche cose che so sono che la lunghezza è di sei chilometri e il dislivello di 450 metri, con pendenza media del 7,5%: cifre di tutto rispetto a cui si aggiunge una recensione letta in Rete in cui si parla di salita molto bella e altrettanto dura. In realtà, lo spauracchio è meno brutto di quanto pensassi, è vero che di tanto in tanto arrivano rampette a doppia cifra che richiedono un certo sforzo, ma in generale le pendenze sono piuttosto regolari e non mancano tratti quasi pianeggianti nei quali riprendere fiato. Le gambe dal canto loro girano bene, e ho tutto il tempo di godermi l'ampiezza delle panoramiche che man mano che salgo di quota diventano più spettacolari, aprendosi a tutta la catena degli Appennini dell'entroterra savonese. Nella seconda metà, la strada si addentra poi nel bosco, dove rosso, giallo e marrone hanno già iniziato a insidiare il monopolio del verde offrendo una varietà di colori di stagione davvero suggestiva. Al quinto chilometro, incontro un bivio non segnalato, ma ho l'intuizione giusta nel seguire la deviazione a sinistra che continua a salire: ho ormai il sentore che lo scollinamento sia nelle vicinanze e aumento leggermente l'andatura, ma manca ancora un buon chilometro prima di raggiungere la sommità del bricco da cui si apre una bellissima visuale sulla valle Belbo.

È a questo punto che, lasciata la già durissima strada per Cerretto, mi aspetta il tratto più difficile del giro e probabilmente dell'anno: i due chilometri che mi porteranno ad Arguello con pendenza media dell'11%: se si aggiunge che il secondo chilometro salvo l'ultima ripida rampa è abbastanza pedalabile, ne consegue che il primo ha pendenze più vicine al 15 che al 10%, e anzi i primi 3-400 metri sono i più cattivi e presentano pendenze che si avvicinano (se non raggiungono o addirittura superano) il 20%. Lo sforzo in questo punto è massimo e l'unica cosa che mi convince a tenere duro almeno fino a raggiungere il tornante sempre lontanissimo sopra la mia testa è il pensiero che la rampa successiva non potrà riproporre pendenze simili, altrimenti arriverei ad Arguello in meno di un chilometro. Affronto a zigzag gli ultimi metri prima della curva che prendo larghissima per recuperare un minimo di fiato, e quando rialzo la testa davanti a me ho l'attesa conferma: la strada continua a salire quasi al 10%, ma in confronto a quanto appena lasciato alle spalle, la sensazione è che spiani nettamente, e piano piano ce la faccio a riprendere un buon ritmo di pedalata e proseguire con una certa sicurezza la pur difficile salita. Il secondo chilometro, come detto, è un po' più facile e benché lo strappo iniziale sia stato peggio di una rasoiata per i muscoli delle mie gambe, risalgo a buona andatura fino all'ultimo tornante prima del ricongiungimento con la strada principale per Arguello, cui arrivo non prima di aver superato un'ultima terribile rampetta.

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