Incisa Scapaccino - Nizza Monferrato - Castel Boglione - Rocchetta Palafea - Sessame - Monastero Bormida - Bubbio - Cassinasco - Calamandrana - Nizza Monferrato - Incisa Scapaccino (Km 52,2)
Buon giro tra le valli del Belbo e del Bormida in un sabato pomeriggio fresco e plumbeo che tuttavia non degenera mai in un autentico maltempo, e anzi la temperatura mite favorisce la pedalata nei tratti in salita senza infastidire in quelli di discesa.
Il percorso si snoda essenzialmente tra le colline che dividono Nizza e Calamandrana da una parte e Monastero Bormida e Bubbio dall'altra, attraversando strade in generale tranquille e abbastanza divertenti intervallate da tratti in piano su provinciali comunque mai troppo trafficate.
Decido di tagliare una ventina di chilometri spostando la partenza a Incisa, cosa che mi risparmierà un probabile collaso finale. Non ho ancora messo le ruote su strada che inizia a scendere una leggera pioggerella: è una di quelle giornate difficili da interpretare, per un momento sono tentato di tornare alla macchina, poi scelgo di fidarmi delle previsioni che danno cielo coperto senza precipitazioni, e tiro dritto.
Dopo i primi cinque chilometri pianeggianti che mi portano a Nizza, imbocco la strada epr Acqui da cui ha inizio la prima salita, suddivisa in tre tronconi. Il primo, su strada larga e scorrevole, attraversa un bellissimo mare di vigneti fino al bivio per Castel Boglione, con pendenze dapprima irrisorie poi un pochino più impegnative, ma direi mai sopra il 5%. Dopo il bivio, abbandono la strada principale per quella più stretta e tranquilla che porta a Terzo, ma che abbandonerò già all'ingresso di Castel Boglione: in questo tratto la salita è ancora molto morbida, tranne un paio di curve al 5-6% che precedono addirittura qualche centinaio di metri in discesa. Ho percorso finora una dozzina di chilometri e fin qui non ho ancora incontrato nessuna difficoltà.
Il terzo troncone di salita, 4 chilometri fino a Rocchetta Palafea, è il più impegnativo, non tanto per la pendenza media, sempre intorno al 5%, quanto per una serie di 3 o 4 scalini decisamente impegnativi, per brevi tratti superiori al 10%, che spezzano il ritmo e tirano il fiato. C'è da aggiungere che la strada corre addossata al fianco della collina, con la conseguenza che la visuale risulta limitata alla boscaglia circostante. Sto già pensando che l'itinerario rischia di rivelarsi meno remunerativo delle aspettative, quando al di là di un ennesimo strappo, la strada scende improvvisamente in prossimità di Rocchetta, regalando un inatteso quanto spettacolare scorcio panoramico sulla pianura cuneese: è la prova che questo genere di percorsi non lascia mai a bocca asciutta, dovunque ci si indirizzi. E quando un chilometro più tardi, superato il bivio per Sessame, in lontananza spunta anche l'inconfondibile profilo del Monviso, non resta che godersi lo scenario prima di buttarmi nella discesa verso Monastero Bormida.
Raggiunta la fondovalle dopo aver attraversato il bel paesino di Sessame, seguono circa tre chilometri pianeggianti fino all'ingresso in Bubbio, dove svolto a destra in direzione di Cassinasco. Inizia qui la seconda salita di giornata, 4 chilometri e sulla carta più difficile della precedente, che in realtà si rivelerà una mezza delusione. Strada ampia, pendenza costante intorno al 6% e soprattutto paesaggio anonimo fino al raggiungimento della cresta in prosismità del paese.
Un ultimo strappetto e inizia la discesa per Canelli che abbandono quasi subito per prendere a destra una stradetta molto bella che mi porterà a Calamandrana dopo un paio di chilometri di falsopiano. Non sono mai stato un grande amante delle discese, ma i cinque chilometri che seguono sono un vero spasso nel susseguirsi di curve, allunghi e tornantini che mi riportano al fondovalle, da inserire assolutamente in qualche altro percorso in zona.
Gli ultimi dodici chilometri in piano attraverso Calamandrana, Nizza e Incisa non hanno altro significato che quello di permettermi di alzare un po' la media del giro spingendo il rapportone.
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