lunedì 15 febbraio 2010

Tra Tanaro e Belbo



Masio - Castelnuovo Belbo - Incisa Scapaccino - Vinchio - Cortiglione - Castagnassa - Masio (Km 33,7)



L'inverno infinito concede una tregua di qualche ora di mezzo sole tra una nevicata e l'altra. Sembra più fine gennaio che metà febbraio, siamo ancora parecchio sotto i dieci gradi e non sono queste le giornate che mi invogliano a inforcare la bici. Però le settimane passano, l'astinenza dura da tre mesi abbondanti e sono stufo di aspettare i primi cenni di una primavera che rischia di arrivare parecchio più tardi del solito.
Il percorso del primo giro della stagione era pronto da settimane, non resta che coprirsi bene e partire subito dopo pranzo, nel breve scorcio di pomeriggio con temperatura umana. C'è di buono l'assenza di vento, sia perché l'aria sarebbe fredda, sia perché affrontare le prime pedalate dell'anno controvento non è mai un piacere.
L'itinerario prevede poco più di 30 km e lo considero di pianura, nel senso che si toccano a malapena i 250 metri di altitudine, ma in tutto il giro i tratti in piano sono ben pochi: in generale, è tutto un susseguirsi di brevi saliscendi, con strappi di poche centinaia di metri ma talvolta decisamente duri. Il primo di questi muretti arriva dopo soltanto un paio di chilometri, a gamba fredda ma ancora ben integra: il risultato è che la salita a Montebro termina prima che possa cominciare a sentire la fatica. Guadagnata la cresta, proseguo per Roncaglia su strada leggermente ondulata tra campi innevati, prima di raggiungere la strada per Oviglio dopo un secondo strappo, brevissimo ma impegnativo il giusto.
Svoltato a destra, abbandono quasi subito la strada di cresta per girare a destra in direzione di Castelnuovo Belbo. È il primo e unico tratto di strada inedito, quasi tutto in discesa lungo una stradina che nell'ultima parte penetra nel bosco attraversandolo in un paio di ripidi tornanti, resi insidiosi dal fondo bagnato e cosparso di sabbiolina.
Oltrepassato il Belbo a fondovalle, raggiungo in breve Incisa e da qui punto Vinchio. Primi tre chilometri pianeggianti, a parte i soliti dossetti, ma in mezzo al bosco e quindi freddini; poi, un chilometro e mezzo di salita regolare per raggiungere il paese, il primo sforzo "prolungato" dell'anno. Il problema è che una volta svoltato a destra per Cortiglione, la salitella propone ancora tre o quattro denti, sull'ultimo e più velenoso dei quali vado per la prima volta in difficoltà, costretto a scalare un rapportino da grande scalata alpina.
È il segnale che le forze stanno esaurendosi, ma tornato dopo Cortiglione alla fondovalle, non rinuncio all'ultima asperità della giornata: la salita della Castagnassa che anche in questo caso presenta nel finale il tornante più duro. Complice la temperatura scesa nel frattempo di un paio di gradi, mi trovo dopo lo scollinamento con le energie ridotte al lumicino. Per fortuna, i pochi chilometri che mi separano dall'arrivo sono prevalentemente in discesa, cosa che mi consente di chiudere il giro senza problemi.
Niente male per una prima uscita, ma per la prossima mi auguro di rintracciare qualche segno di cambio di stagione: per quanto l'abbia cercato, a bordo strada non è ancora spuntato neppure un fiorellino.

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