lunedì 24 ottobre 2016

La doppia Superga


Torino - Superga - Baldissero T.se - Cordova - Castiglione T.se - San Mauro T.se - Rivodora - Superga - Torino (Km 44)


Un pomeriggio d'ottobre ben speso sulla collina torinese, con doppio assalto a Superga lungo i versanti più duri, quello classico dei Sassi e quello meno reclamizzato di Rivodora, generalmente percorso in discesa. Devo invece accantonare l'idea di aggiungere una terza scalata dalla parte di Chieri a causa della cronica mancanza di tempo, ma per questa volta va bene così, sono comunque riuscito a tirare fuori il meglio da un paio d'ore post-lavorative, peraltro decisamente grige.

La salita da Sassi a Superga non ha più bisogno di presentazioni, basti dire che le pendenze dei muri son sempre quelle e che ogni volta quella maledetta curva dopo il passaggio sotto la cremagliera mi fa chiedere perché ci ricasco sempre; eppure in questo caso non rischio neppure di sputare i polmoni, ho preso la salita con la massima calma e raggiungo la pausa di Pian Gambino con fiato a sufficienza per affrontare l'ultimo muro con buona gamba e addirittura per aumentare un po' la cadenza nell'ultimo tratto dalla trattoria alla basilica.
Tutto bene dunque, e tutto liscio in discesa fino a Baldissero, dove dopo il bivio per Cordova mi aspetta una brutta sorpresa: ricordavo per averla fatta nell'altro senso una contropendenza, ma mi pareva più breve e soprattutto più leggera, invece tocca risalire per un buon chilometro su pendenze abbastanza importanti che in almeno un punto toccano il 10%, e anche il chilometro seguente è caratterizzato da alcuni saliscendi fino all'abitato di Cordova.
Di qui, discesa breve e tecnica su Castiglione con bella vista sulla pianura, poi tre chilometri noiosi sulla statale verso San Mauro fino al bivio per Rivodora da cui ha inizio la seconda salita del giro. I tre chilometri fino al paese sono molto agevoli, ma nei tre successivi fino a ricongiungersi alla strada di Baldissero le pendenze tornano a farsi serie, seppure non tocchino quelle micidiali del versante dei Sassi. Mentre esco da Rivodora, inoltre, sulla destra appare in controluce la sagoma della basilica in cima all'ultima collina, regalandomi un'immagine estremamente suggestiva che per un po' alleggerisce lo sforzo.
Una volta raggiunto il crinale, i tre chilometri e mezzo finali sono meno impegnativi, e raggiungo nuovamente il piazzale superando senza forzare anche le dure rampe finali. La luce sta nel frattempo diminuendo, la temperatura comincia ad abbassarsi e non resta che ridiscendere in città al termine di un allenamento proficuo e abbastanza performante, quel che ci voleva in vista dell'ultima uscita della stagione sulle strade delle Langhe.

il meglio del giro

La salita di Rivodora è una valida alternativa alle più gettonate verso Superga, soprattutto molto tranquilla e sufficientemente aperta per godersi anche il respiro di un angolo di collina a bassa antropizzazione.

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