100 chilometri per 4 province

Masio - Belveglio - Mombercelli - Montegrosso d'Asti - Isola d'Asti - Magliano Alfieri - Guarene - Piobesi d'Alba - Corneliano d'Alba - Baldissero d'Alba - Ceresole d'Alba - La Longa - Appendini - Favari - Villastellone - Moncalieri - Torino (Km 106)

Cycle Route 3904009 - via bikemap.net

Tanti chilometri per la terza uscita stagionale che prevede il trasferimento da Masio a Torino attraversando buona parte del Roero. Se da un alto ci sono la soddisfazione e il piacere di aver portato a casa un over-100, per me mai scontato, in un periodo dell'anno così precoce, dall'altro c'è l'inevitabile sostanza di un percorso privo di grandi spunti e per lunghi tratti abbastanza noioso.

I primi 35 chilometri non hanno praticamente nulla da ricordare, con l'attraversamento della val Tiglione, la breve discesa a Isola d'Asti e infine una dozzina di chiometri di statale in direzione di Alba, per fortuna tutt'altro che trafficata. C'è da mantenere un'andatura tranquilla e costante, per il resto i pensieri possono andare altrove, perché la strada offre ben poche divagazioni.
All'altezza di Magliano Alfieri, imbocco poi una stradina parallela alla statale, preludio alla salita a Guarene, massima difficoltà del giorno. Il versante di Biano è lungo circa due chilometri e mezzo, ma presenta all'inizio e alla fine pendenze molto significative e una media non lontana dal 10%, una bella prova per le mie gambe non allenate. Si comincia con uno strappo a doppia cifra di circa 500 metri, poi si raggiunge la frazione di Biano e si prosegue su pendenze più agevoli lungo sei tornanti con begli scorci sul castello che domina la valle Tanaro dal crinale della collina, ma è solo quando si entra nell'abitato di Guarene che si incontrano le rampe più cattive, con percentuali sempre sopra il 10 e punte dal 15 al 18: sono poche centinaia di metri, ma richiedono uno sforzo intenso che alla lunga si farà sentire. L'aspetto più positivo è che ho raggiunto il punto più panoramico del giro, e i successivi cinque chilometri di discesa fino a Piobesi sono molto rilassanti, a eccezione di un paio di brevi tratti in contropendenza.
Un'altra manciata di chilometri pianeggianti, e si ricomincia a salire in direzione di Baldissero. Il primo chilometro è in questo caso in semplice falsopiano, poi la salita si fa più seria con pendenze che si attestano tra il 6 e l'8%. Il tratto più impegnativo è anche in questo caso lungo poco più di un paio di chilometri, ma sebbene le pendenze non siano quelle di Guarene, complici i 50 chilometri ormai alle spalle, la pedalata si appesantisce metro dopo metro e arrivo a scollinare con una certa fatica.
Dopo una breve discesa, i chilometri successivi si sviluppano in leggero falsopiano a scendere lungo provinciali rettilinee e monotone fino a Ceresole, dove lascio la strada principale diretta a Carmagnola per imboccarne una secondaria verso Pralormo. Iniziano qui i 20 chilometri probabilmente più belli del giorno, su tranquille strade di campagna che tra curve e morbidi saliscendi assecondano la natura del terreno; una bella boccata di pace a pochi chilometri da Torino e da riproporre certamente in futuro, peccato solo che ogni volta che la strada tende a salire, nei muscoli delle gambe affluiscano fiumi di acido lattico a testimonianza di una condizione ancora molto approssimativa.
Quando poi raggiungo Villastellone, i chilometri sono ormai quasi 90 e ne mancano una ventina da percorrere inevitabilmente tra statali e corsi cittadini fino all'immissione nel parco del Valentino all'altezza del Museo dell'Automobile. In definitiva, un giro più utile che interessante come spesso accade di questi tempi, con la prospettiva di rifarmi quanto prima con la prima uscita in montagna.

il meglio del giro

Tosta la salita a Guarene e molto gradevole il tratto tra Ceresole e Favari; per tutto il resto, appuntamento al prossimo giro.