venerdì 22 maggio 2015

L'anello delle tre città


Masio - Oviglio - Castllazzo B.da - Casal Cermelli - Predosa - Ovada - Cremolino - Prasco - Visone - Acqui Terme - Nizza M.to - Incisa Scapaccino - Cortiglione - Masio (Km 101)


Giro sulla falsariga del precedente con inizio e fine pianeggianti e parte centrale mossa ma non difficile; la differenza la danno i 25 chilometri in più e le cartteristiche delle due salite da superare, meno impegnative rispetto a quelle di Cassinasco e di Rocchetta Palafea. L'obiettivo principale della giornata è migliorare ulteriormente il fondo dopo i 75 chilometri della settimana prima, e così rispolvero un percorso che giaceva da un paio d'anni in lista d'attesa, caratterizzato dal passaggio attraverso le città di Ovada, Acqui e Nizza, tra i maggiori centri delle province di Alessandria e di Asti.
I primi 45 chilometri, quasi la metà dell'intero anello, si sviluppano su strade provinciali pianeggianti e rettilinee, con la monotonia spezzata solo dall'attraversamento dei paesi di oviglio, Castellazzo, Casal Cermelli e Predosa. Il lunghissimo tratto di avvicinamento alla prima asperità di giornata si conclude con il passaggio in Ovada, primo obiettivo di giornata raggiunto al solo costo di una discreta dose di noia.
Da Ovada, dopo cinque chilometri in leggero falsopiano, raggiungo Molare da cui ha inizio la prima salita del giorno, poco più di quattro chilometri necessari ad arrivare a Cremolino, con qualche punta al 6-7% nella prima metà e seconda parte molto pedalabile. La discesa, sempre su strada ampia e scorrevole, porta velocemente a Prasco, da dove si prosegue per Acqui, raggiunta in capo a una decina di chilometri leggermente mossi.
Dopo una breve sosta nella città delle terme, mi attendono altri sette chilometri in falsopiano, nei quali si guadagnano appena 100 metri di dislivello, ma che complici i tanti chilometri già alle spalle risultano abbastanza dispendiosi, con l'effetto di imballarmi un po' le gambe prima dell'inizio della seconda salita, un po' più breve (tre chilometri circa) ma più continua della precedente. Affrontata ad andatura decisamente tranquilla, anche questa modesta asperità fila via senza particolari strascichi, poi 7/8 chilometri di discesa mi portano a Nizza, ultimo traguardo intermedio, dove giungo con ormai 85 chilometri sulle gambe.
Superata anche Incisa e, con una certa pesantezza, lo strappo di Cortiglione, non restano che gli ultimi chilometri lungo la val Tiglione, che percorro ormai senza altro pensiero che chiudere senza troppi danni un giro lungo e interlocutorio.

il meglio del giro

Il traguardo dei 100 chilometri, per me mai banale, superato non proprio in scioltezza, ma almeno senza crisi troppo dolorose.

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