martedì 31 luglio 2012

Tra Alto Tanaro ed entroterra savonese


Priola - Colle della Rionda - Murialdo - Osiglia - Colle del Melogno - Calizzano - Colle Quazzo - Garessio - Priola (Km 78,2)


Un meteo incerto con concreta minaccia di temporali sconsiglia escursioni in alta quota, e così per la trasferta programmata in provincia di Cuneo scatta il piano B, con obiettivo l'Alto Tanaro e l'entroterra savonese. L'altitudine si mantiene più o meno tra i 500 e i 1000 metri, e il cielo da queste parti rimane sereno tutto il giorno, senza tuttavia che il sole e il caldo arrivino a costituire un grande problema.
Mentre dal punto di vista tecnico i connotati del giro restano più che interessanti, a pagare pesantemente dazio è la valenza paesaggistica: le tre salite si snodano interamente nel bosco, con pochissimi passaggi panoramici, se si esclude l'ultimo tratto del Melogno, che nel versante da Finale mi aveva invece entusiasmato; e anche il lunghissimo tratto di trasferimento da Vetria a Osiglia non ha niente di memorabile, a parte i tre bei chilometri che affiancano l'omonimo lago che precede il paese.

martedì 24 luglio 2012

Tra val d'Aosta e val d'Ayas


Verrès - Montjovet - Col d'Arlaz - Challand-Saint-Anselme - Col Tsecore - Amay - Col de Joux - Brusson - Challand-Saint-Anselme - Verrès (Km 61,3)



Dopo un mese costellato da contrattempi, malanni e altri impegni prioritari, risalg in sella a rivoluzione copernicana avvenuta: dopo 20 anni di onorato servizio, la Cucchietti va in pensione, sarà ancora utile per qualche giretto di allenamento, ma il testimone di fatto passa di mano, a raccoglierlo è una bicicletta al passo coi tempi a marchio Fondriest ed equipaggiata Shimano Ultegra con guarnitura compact. Ci sarà tempo per prendere piena confidenza e attribuirle quello strano affetto che per quanto oggetto inanimato una bicicletta sa conquistarsi chilometro dopo chilometro, avventura dopo avventura. Per il momento posso solo registrare un passo avanti molto sensibile, che fin dall'esordio mi consente di osare e portare a termine un percorso che nell'attuale stato di forma non mi sarebbe stato accessibile a cavallo della vecchia bici.
Per il 'battesimo' scelgo infatti di tornare in Valle d'Aosta, disegnando un giro tanto bello quanto duro che prevede la scalata di tre colli sulla sinistra della val d'Ayas: l'Arlaz, lo Tsecore e il Joux. I primi due sono abbastanza brevi ma durissimi, il terzo sarebbe pure pedalabile, ma dopo lo sforzo appena sostenuto superarlo diventa a sua volta una bella impresa.