martedì 12 settembre 2017

Risveglio a Superga


Torino - Superga - Pino T.se - Torino (Km 25)


Ritorno in sella dopo quasi tre settimane di pausa, e lo faccio con un giro minimal che prevede la sola salita a Superga con successivo ritorno in città da Pino. Quello che rende però unica un'uscita del genere è l'orario del tutto inconsueto, dal momento che la piazzo prima di andare al lavoro e parto quando è ancora buio, con la città addormentata e le strade deserte: un'atmosfera irreale che mi ripaga della levataccia e mi regala un punto di vista molto particolare sul rapporto sempre complicato tra le strade torinesi e la bicicletta.

Quando attraverso piazza Vittorio e il ponte verso la Gran Madre, il sole è ancora ben dietro la collina e alla luce dei lampioni ci siamo solo io, un tram, un paio di podisti e rarissimi veicoli a motore, corpi estranei nel sonno ancora profondo del resto della città. Percorro tutto corso Casale con l'unica preoccupazione di essere ben visibile, ma le quattro macchine che mi sorpassano sembrano più rispettose della mia presenza di quanto non lo sarebbero in un orario "normale".
Alle 6:30 sono ai Sassi e comincia la salita, ancora buia ma illuminata dai lampioni. Non ho ovviamente nessuna ambizione cronometrica, butto giù tutti i rapporti e attacco il primo muro con tutta calma; incrocio di tanto in tanto una macchina che scende in città, poi alle 6:35 i lampioni si spengono, per un paio di minuti ancora pedalo nella semioscurità che scema poco a poco, è il momento più bello, che dura quanto il passaggio pedalabile tra il primo e il secondo muro, che supero col cielo ormai rischiarato dal sole che nasce.
Alle 7 mi godo il piazzale della basilica in perfetta solitudine, forse sono il primo del giorno ad averlo raggiunto, peccato che oggi più che mai i minuti siano contati. Scendo al bivio della trattoria e prendo la panoramica per Pino, sette chilometri di curve e controcurve da tagliare e godersi in piena libertà. Incrocio un paio di ciclisti, la prima macchina quando sono ormai dentro Pino, ma è qui che finisce la magia. La discesa non ha certo il traffico dell'ora di punta, ma rispetto a mezz'oretta prima la vita civile si è riappropriata del mondo, e così sia.
Rientro alla Gran Madre da corso Sella, poi mi resta giusto il tempo per passare dal mio bar preferito, portare la colazione alla famiglia e cominciare la giornata con l'umore giusto.

il meglio del giro

La prima metà della salita di Superga nel quarto d'ora durante il quale la notte cede il passo al mattino, un momento che resta.

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