giovedì 23 febbraio 2017

Prima uscita in collina


Torino - Pino T.se - San Felice - Madonna della Scala - Pecetto T.se - Eremo - Torino (Km 30)


Dunque si ricomincia anche quest'anno. Solita temperatura al limite dell'agibilità, solita gamba di legno, solito fiato corto, ma soprattutto solita voglia di rimettersi in sella e di assaporare le primissime sensazioni dopo quattro mesi di inattività. Come tutti gli anni, il dubbio è come cominciare a ingranare, un chilometraggio un po' più elevato su un percorso meno impegnativo, oppure qualche salita in più su un percorso più breve? Intanto salirò a Pino, poi deciderò il da farsi strada facendo, fermo restando che il tempo a disposizione non supererà le due ore.

Una manciata di chilometri di riscaldamento lungo il Po, e dopo Madonna del Pilone inizia ufficialmente una nuova stagione col manubrio rivolto all'insù.
Come prima asperità, scelgo una delle scalate più semplici e regolari della collina torinese, i cinque chilometri che portano a Pino coi tre centrali intorno al 7%, non banalissimi in questa prima uscita, ma neppure in grado di crearmi particolari problemi, e così mi basta scalare il rapportino nei pochi passaggi più ripidi per raggiungere il centro abitato in buona scioltezza, un ottimo responso che mi convince ad aggiungere una seconda salita a scapito di un più lungo aggiramento della collina da sud, anche perché in pianura una foschia piuttosto densa scherma il sole, rendendo la temperatura più bassa di almeno un paio di gradi.
Per il momento, si tratta comunque di scendere da Pino attraverso la bella strada di S. Felice, e una volta raggiunta la provinciale proveniente da Chieri, abbandonarla subito e proseguire verso Madonna della Scala in direzione di Cambiano. Sono gli unici chilometri pianeggianti, e se da un lato mi servono per testare per qualche minuto un rapporto più lungo, dall'altro sono anche i più freddi e dunque svolto di buon grado verso Pecetto appena prima di arrivare a Cambiano.
Fino all'ingresso in paese si sale molto gradualmente, poi le pendenze aumentano nell'attraversamento del centro abitato seppur in modo incostante, ma è solo nell'ultimo chilometro prima di raggiungere la rotonda del col d'Arsete che si incontrano le rampe più severe: è un tratto di strada a doppia cifra che mi risulta particolarmente indigesto anche quando sono in buona forma, figurarsi ora che lo affronto con una condizione ai minimi termini. Arranco guadagnando ogni metro con una fatica che non provavo dal penultimo chilometro del Gavia, ma alla fine anche questa prima piccola conquista dell'anno è fatta. Non resta che ultimare la salita all'eremo con gli ultimi 800 metri più agevoli, e quindi scendere velocemente in città per chiudere un giro breve ma più che dignitoso per il periodo dell'anno.

il meglio del giro

Il tratto da Pino a Pecetto attraverso Madonna della Scala è molto piacevole e tranquillo, l'ideale per rompere il ghiaccio a due passi dalla città.

Nessun commento:

Posta un commento