mercoledì 16 novembre 2016

Le Langhe di Johnny e della Malora


Barbaresco - Tre Stelle - Treiso - San Donato - Rocchetta Belbo - Pavaglione - Manera - Borgomale - Bosia - Cravanzana - Arguello - Rodello - Alba - Tre Stelle - Barbaresco (Km 78)


Paesaggi da fiaba, colori indescrivibili, strade e borghi persi nel tempo, salite mozzafiato, paradisi del buon mangiare e dell'ottimo bere, suggestioni letterarie, curiosità artistiche: è la sintesi dell'ultimo atto della stagione, un giro nelle Langhe fenogliane studiato nei minimi dettagli perché nulla sfuggisse di quanto sanno offrire, in particolare nel mese di ottobre, le somme colline dove ieri si combatteva per la libertà e la mera sopravvivenza e oggi - per fortuna - semplicemente ci si svaga, sentendo com'è grande un uomo quando è nella sua normale dimensione umana.

lunedì 24 ottobre 2016

La doppia Superga


Torino - Superga - Baldissero T.se - Cordova - Castiglione T.se - San Mauro T.se - Rivodora - Superga - Torino (Km 44)


Un pomeriggio d'ottobre ben speso sulla collina torinese, con doppio assalto a Superga lungo i versanti più duri, quello classico dei Sassi e quello meno reclamizzato di Rivodora, generalmente percorso in discesa. Devo invece accantonare l'idea di aggiungere una terza scalata dalla parte di Chieri a causa della cronica mancanza di tempo, ma per questa volta va bene così, sono comunque riuscito a tirare fuori il meglio da un paio d'ore post-lavorative, peraltro decisamente grige.

venerdì 21 ottobre 2016

La collina biellese


Candelo - Vigliano Biellese - Cossato - Valle Mosso - Callabiana - Corte Fusero - Andorno Micca - Biella - Vigliano Biellese - Candelo (Km 42)


Secondo giro consecutivo ridimensionato rispetto al progetto originario, e stavolta il taglio è doloroso perché resta esclusa la meta principale della giornata - la Panoramica di Zegna - che da sola avrebbe giustificato la novità assoluta di una trasferta nel biellese. Ci sarà probabilmente tempo e modo di tornare da queste parti, ma per il momento la delusione è forte perché il percorso alternativo, una sorta di 'cornice interna' rispetto alla Panoramica, non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello programmato; per dirla tutta, la strada collinare che unisce Valle Mosso ad Andorno Micca è una delle più anonime percorse in Piemonte, indipendentemente dall'altitudine raggiunta o dalle pendenze affrontate. Alla fine, il momento più interessante del giro si consuma a Candelo ancor prima di montare in sella, quando mi concedo una rapida puntata nel famoso ricetto medievale, questo sì meritevole di una visita più accurata.

lunedì 17 ottobre 2016

Appuntamento a Mombarcaro


Monchiero - Dogliani - Pezzea - Bossolasco - Niella Belbo - Mombarcaro - S. Benedetto Belbo - Passo della Bossola - Bonvicino - Dogliani - Monchiero (Km 67)


La tradizionale puntata a Mombarcaro, che non mi faccio mancare da tanti anni, coincide con una giornata dalle alterne fortune, partita con una rara salita inedita e terminata con un dietrofront anticipato che taglia un po' il chilometraggio previsto, ma soprattutto rende meno rilassante la chiusura del giro. Per il ritorno in Langa a mesi ormai dall'ultima fugace puntata in quel di Santo Stefano, rimangono comunque i due perni su cui avevo incentrato il percorso: la scalata della "Salita dei Campioni" intitolata a Louison Bobet che in precedenza avevo affrontato solo nella seconda parte, e il classico approdo alla Vetta delle Langhe, raggiunta l'ultima volta in un inconsueto e suggestivo contesto invernale.

giovedì 6 ottobre 2016

Gavia Day


Ponte di Legno - Passo Gavia - Ponte di Legno (Km 39)


Si può stare una vita senza aver fatto almeno una volta il Gavia? Ovviamente no, è una di quelle bandierine che qualunque ciclista che si rispetti deve piantare prima o poi bene in vista sulla sua bacheca. C'è da dire che il Gavia non è solo un'icona della storia del ciclismo italiano, che potrebbe essere un'attrattiva tutto sommato trascurabile; il Gavia è una signora salita da qualunque punto la si osservi: dura, a tratti spietata, lunga, aspra, fredda (esiste ampia letteratura su questo aspetto spesso sottovalutato dei grandi passi alpini e del Gavia in particolare), ma insieme meravigliosa e leggendaria, tutto quello che serve per farne un traguardo da raggiungere a costo anche di qualche sacrificio.

lunedì 26 settembre 2016

La pausa di Ricaldone


Masio - Oviglio - Cantalupo - Gamalero - Cassine - Ricaldone - Cassine - Gamalero - Oviglio - Masio (Km 67)


Ritorno a pedalare in Piemonte dopo oltre un mese, sulle tranquille strade alessandrine, per un giro prevalentemente pianeggiante, salvo un breve excursus sulle colline di Ricaldone, che fa da cuscinetto tra i movimentati percorsi liguri e il prossimo, che mi porterà su una delle salite mitiche del Giro d'Italia. Per l'occasione, mi giovo della compagnia e della guida di un amico che mi porterà alla scoperta di una delle tante stradine che tagliano le colline aggirando le direttrici principali, davvero impossibile da individuare a meno di conoscerla per via diretta.

giovedì 22 settembre 2016

Il golfo dianese


Diano Marina - Diano Castello - Diano Arentino - Pontedassio - Imperia - San Bartolomeo al Mare - Villa Faraldi - Tovo Faraldi - San Bartolomeo al Mare - Cervo - San Bartolomeo al Mare - Diano Marina (Km 56)


Ultimi chilometri al livello del mare di una stagione che ha visto un bel numero di giri liguri generalmente di elevata qualità. Il progetto iniziale prevedeva la scalata al colle d'Oggia, ma con l'arrivo di settembre e una serie di percorsi piuttosto faticosi alle spalle, mi sento già in partenza abbastanza stanco e non ho voglia di sfiancarmi troppo, così ripiego su un giro nell'entroterra del golfo dianese che mi porterà comunque a scalare due colline di tutto rispetto, di cui una - quella di Villa Faraldi - mai percorsa prima in bicicletta e davvero molto bella.

martedì 20 settembre 2016

Le Gorges du Cians


Malaussène - Touët-sur-Var - Rigaud - Beuil - Col de la Couillole - Roubion - Saint-Sauveur-sur-Tinée - Clans - Malaussène (Km 88)


Chiudo un ottimo agosto come l'avevo aperto, con una memorabile trasferta in Francia alla scoperta di una delle strade che considero tra le più straordinarie mai percorse in bicicletta. Questa volta, niente salite mitiche o vette di 2000 metri, ma all'apparenza la banale scalata di uno dei tanti colli - la Couillole - disseminati nel dipartimento delle Alpi Marittime, qualche decina di chilometri a nord di Nizza; in realtà, l'obiettivo primario del giro non è tanto di un colle di mezza montagna abbastanza anonimo, quanto l'attraversamento, nella parte centrale della salita delle Gorges du Cians, un fantastico canyon di cui avevo visto alcune foto qualche anno fa e che da allora era entrato tra i miei progetti ciclistici di medio-lungo termine. Dopo tanto tempo, arriva finalmente il giorno di andare alla scoperta anche di questa autentica meraviglia della natura, perfettamente coniugata col tracciato della strada, ardito e spettacolare, ma tutt'altro che invasivo.

giovedì 15 settembre 2016

Il monte Ceppo


Diano Marina - Imperia - San Lorenzo al Mare - Santo Stefano al Mare - Riva L.re - Arma di Taggia - Taggia - Argallo - Vignai - Monte Ceppo - Colla di Langan - Molini di Triora - Agaggio - Badalucco - Taggia - Arma di Taggia - Riva L.re - Santo Stefano al Mare - San Lorenzo al Mare - Imperia - Diano Marina (Km 124)


Secondo giro ligure consecutivo tracciato sulla falsariga del precedente ma con alcune sostanziali differenze. A parte il chilometraggio identico, se la parte lungomare ricalca giocoforza quella del giro di Bajardo e l'anello disegnato nell'entroterra è situato geograficamente appena a est di quello della settimana prima, cambiano gli altri connotati del percorso. Da un lato, i 1500 metri del valico del monte Ceppo rendono il giro decisamente più montano, sia per la quota raggiunta che per la lunghezza e la difficoltà della salita; dall'altro, a perderci un po' è il livello paesaggistico, con panorami meno vari e scorci sui paesini in genere meno significativi, un aspetto non secondario quando si pedala in Liguria.

martedì 6 settembre 2016

I borghi del Ponente ligure


Diano Marina - Imperia - San Lorenzo al Mare - Santo Stefano al Mare - Riva L.re - Arma di Taggia - Poggio - Ceriana - Passo Ghimbegna - Bajardo - Apricale - Perinaldo - Soldano - San Biagio della Cima - Vallecrosia - Bordighera - Ospedaletti - Sanremo - Arma di Taggia - Riva L.re - Santo Stefano al Mare - San Lorenzo al Mare - Imperia - Diano Marina (Km 125)


Primo giro estivo sulle Alpi Marittime, molto lungo e discretamente impegnativo, con l'obiettivo primario di transitare in alcuni dei borghi più belli e rinomati del Ponente ligure, abbarbicati tra le colline che separano il mare dalle montagne di confine con la Francia; una volta stabilito che il giro di boa sarà a Bajardo e che da Diano a Sanremo e ritorno sfrutterò il più possibile la ciclabile, il resto del percorso viene abbastanza da sé, e d'altronde in Liguria è difficile prendere una cantonata non appena si lascia l'Aurelia, che col traffico agostano diventa oggettivamente un martirio.

lunedì 29 agosto 2016

L'Alpe d'Huez e molto altro


Barrage du Chambon - Le Freney-d'Oisans - Auris - La Garde - Huez - Alpe d'Huez - Col de Sarenne - Clavans - Mizoën - Barrage du Chambon (Km 50)


Come cenare in un ristorante a tre stelle e scoprire che il piatto che ha reso celebre lo chef a livello mondiale viene addirittura superato dalle altre portate, meno note ma ancora più raffinate e succulente, da veri intenditori: è più o meno quel che mi è capitato nel primo giro di agosto, percorrendo uno splendido anello imperniato sulla mitica scalata dell'Alpe d'Huez, ma arricchito da un altro paio di autentiche chicche come i vertiginosi Balcons d'Auris e il col de Sarenne, scoperto di recente dal Tour de France e semplicemente imperdibile per chi sale all'Alpe. A fine giornata, il bagaglio di immagini e di emozioni che mi porto a casa è talmente colmo che la serpentina di tornanti più conosciuta al mondo si confonde nella serie di ricordi indelebili di uno dei percorsi più esaltanti e riusciti da che vado in bicicletta.

giovedì 4 agosto 2016

Il Lato C del colle delle Finestre


Villaretto - Mentoulles - Depot - Pra Catinat - Colle delle Finestre - Balboutet - Pourrieres - Fenestrelle - Depot - Mentoulles - Villaretto (Km 42)


Molti valichi hanno un Lato A più nobile del Lato B per svariati motivi (storia, pendenze, bellezza...), ma non capita di frequente che un terzo versante si riveli di qualità forse superiore ai due principali: è quello che a mio modesto parere si verifica sul celebratissimo colle delle Finestre. Già scalato negli anni scorsi da Usseaux e da Susa, rivinco la mia innata ritrosia verso lo sterrato per affrontare il Lato C che inizia da Depot in val Chisone, raggiunge Pra Catinat e, dopo alcuni chilometri non asfaltati, si innesta infine nella strada principale a circa due chilometri e mezzo dalla vetta. Avevo molte aspettative su questa salita, e devo dire che sono state completamente soddisfatte dal primo all'ultimo metro, al punto che la ritengo seconda solo al Nivolet tra quelle fin qui percorse in provincia di Torino.

venerdì 29 luglio 2016

Il colle di San Bartolomeo e il santuario della Madonna della Guardia


Diano Marina - Imperia - Pontedassio - Chiusavecchia - Cesio - Colle di San Bartolomeo - Pieve di Teco - Vessalico - Borghetto d'Arroscia - Ranzo - Ortovero - Villanova d'Albenga - Caso - Santuario Madonna della Guardia - Vegliasco - Moglio - Alassio - Laigueglia - Capo Mele - Andora - Capo Cervo - Cervo - San Bartolomeo al Mare - Diano Marina (Km 94)


Trasferta in Liguria e buona occasione per esplorare qualche nuova strada nell'entroterra tra Imperia e Savona, con l'impegno di aumentare il chilometraggio rispetto alle ultime uscite e di scovare qualche passaggio che dia al giro una connotazione ben definita: missione compiuta in entrambi i casi, visto che il percorso misurerà oltre 90 chilometri e che il passaggio al santuario della Madonna della Guardia sopra Alassio sarà notevole sotto tutti i punti di vista.

venerdì 22 luglio 2016

La valle Germanasca


Perosa Argentina - Pomaretto - Perrero - Prali - Ghigo di Prali - Prali - Perrero - Pomaretto - Perosa Argentina (Km 42)


Altro giro infrasettimanale senza troppe pretese nei dintorni di Torino, su strade che proprio non riescono a emozionarmi più di tanto, sebbene non manchino di spunti interessanti. Questa volta ci si mette anche il meteo che prevede temporali a metà pomeriggio a ridimensionare il mio progetto incentrato su una doppia scalata al Sestriere, e così ripiego alla bell'e meglio sulla vicina valle Germanasca, laterale della val Chisone con origine a Perosa Argentina.
Ci sono oltre 30 gradi quando muovo le prime pedalate, e siccome non arriverò neppure ai 1500 metri, rinuncio a portarmi dietro la giacca a vento malgrado qualche nuvolone stia già facendo la sua comparsa sopra le montagne più alte; scelta non troppo azzeccata, perché nella prima parte della discesa non sarebbe stato male avere uno strato in più, ma tutto sommato non posso certo dire di aver patito il freddo.

venerdì 15 luglio 2016

Il Canavese


San Benigno C.se - Volpiano - Lombardore - Vauda C.se - Front - Favria - Rivarolo C.se - Ozegna - Agliè - Cuceglio - Montalenghe - Caluso - Rodallo - Foglizzo - San Benigno C.se (Km 75)


Giro infrasettimanale interlocutorio sulle strade infuocate del Canavese. Non mi va di affrontare salite in un pomeriggio caldissimo e mi manca il tempo di studiare un percorso migliore, così decido di andare un po' alla cieca tra i paesi della pianura canavesana, con unico obiettivo prefissato nel bellissimo centro di Agliè. Conosco pochissimo la zona, per cui mi accontento di cercare di evitare il più possibile le strade più trafficate e di toccare un buon numero di paesi, anche se nessuno mi pare particolarmente degno di nota; del giro, oltre al passaggio in Agliè, mi resterà in definitiva il ricordo di qualche bel tratto di strada di campagna e poco più.

venerdì 8 luglio 2016

Il col de Vars e il col de Larche


Argentera - Colle della Maddalena - Larche - Meyronnes - Les Gleizolles - Saint-Paul-sur-Ubaye - Mélezen - Col de Vars - Mélezen - Saint-Paul-sur-Ubaye - Les Gleizolles - Meyronnes - Larche - Col de Larche - Argentera (Km 74)


Prima domenica di luglio con clima finalmente ideale per la bicicletta: sole pieno, umidità contenuta, luce perfetta e temperatura in quota gradevole, c'è solo da scegliere la destinazione e alla fine, con la delusione di Pietraporzio di un mese fa che brucia ancora, a spuntarla è di nuovo la valle Stura, che tuttavia in questo caso sarà solo un breve trampolino di lancio per un giro che in gran parte si svolgerà in Francia, con obiettivo principale i 2108 metri del col de Vars. Unico neo, il Vars è praticamente impossibile da inserire in un percorso ad anello, ma anche l'andata e ritorno sulla stessa strada risulterà pienamente soddisfacente sotto tutti i punti di vista.

lunedì 4 luglio 2016

Il Pian del Lupo


Cuorgnè - Castellamonte - Colleretto - S. Elisabetta - Pian del Lupo - Frassinetto - Pont C.se - Cuorgnè (Km 44)


L'estate arriva finalmente nel calendario e irrompe prepotentemente nel clima in corrispondenza col mio giro di S. Giovanni. Messa da parte l'ipotesi troppo ardita di una trasferta in Francia, scelgo una meta di mezza montagna messa in calendario da tempo e sempre rimandata per un motivo o per l'altro: il Pian del Lupo sopra il santuario di Santa Elisabetta, situato nell'Alto Canavese tra le valli Chiusella e Soana. Si tratta di una di quelle località da scovare col lanternino, sconosciute anche alla maggior parte dei torinesi, che da sempre mi piace esplorare e che molto difficilmente deludono le aspettative. Detto che il "tracciato base" percorso in questa occasione si presta a un'infinità di varianti e di integrazioni, anche la singola scalata al Pian del Lupo va affrontata con rispetto e goduta metro per metro, soprattutto se si ha la fortuna di imbattersi in una giornata più luminosa di quella toccata al sottoscritto.

mercoledì 29 giugno 2016

Il colle della Maddalena e la pianura


Torino - Eremo - Colle della Maddalena - Revigliasco - Pecetto T.se - Santena - Favari - Villastellone - Carignano - Piobesi T.se - Vinovo - Stupinigi - Torino (Km 65)


Saltato e rimandato a data da destinarsi il previsto giro sull'Appennino pavese, questa volta mi mancano davvero il tempo e la voglia di organizzare un piano B degno di nota: i vincoli della partenza da Torino e delle due-tre ore a disposizione mi impongono un'uscita di semplice allenamento, che imposto sullo scavalcamento della collina e quindi su un suo ampio aggiramento da sud per un ritorno in città senza ulteriori difficoltà altimetriche. A fine giro, l'elemento saliente sarà la prima vera pedalata estiva, senza necessità di indossare la giacca a vento neppure in discesa.

martedì 21 giugno 2016

Naso di Gatto


Sassello - Colle del Giovo - Ellera - Albisola - Savona - Santuario - Naso di Gatto - Montenotte - Pontinvrea - Colle del Giovo - Sassello (Km 67)


Non è il nome di un guerriero navajo della saga di Tex Willer. Naso di Gatto è il curioso toponimo di una sperduta località nel profondo entroterra savonese reso noto dal passaggio del Giro d'Italia un paio di anni fa, che non avevo mai localizzato con precisione nel labirinto di strade imboscate (nel senso letterale del termine) in quel pezzo di Appennino ligure a ridosso della Torino-Savona, dove si ha ogni volta l'impressione di perdere in pochi minuti qualunque collegamento con la civiltà. A testimonianza di quanto sia nascosta, mi imbatto sulla strada in maniera abbastanza casuale, mentre sto cercando di pianificare un percorso con partenza da Sassello, ma una volta trovato è un momento decidere di incentrare il giro sul Naso di Gatto, di cui in passato ho peraltro letto recensioni interessanti. Il progetto iniziale era molto ambizioso, con l'impegantivo saliscendi finale tra Dego, Giusvalla e Mioglia, poi ci penseranno un meteo ancora una volta inclemente e il poco tempo a disposizione a limarlo fino ai 67 chilometri finali, e alla fine potrò catalogare la trasferta tra le tante interessanti ma perfettibili, ormai una sorta di costante della stagione.

venerdì 10 giugno 2016

Da S. Stefano ad Acqui


Masio - Belveglio - Mombercelli - Castelnuovo Calcea - Moasca - Santo Stefano Belbo - Seirole - Loazzolo - Bubbio - Monastero B.da - Bistagno - Terzo - Acqui Terme - Nizza M.to - Incisa Scapaccino - Masio (Km 99)


A lungo in bilico se indirizzare il giro settimanale verso Santo Stefano o Acqui, alla fine faccio due conti e mi accorgo che è possibile includere entrambe le destinazioni in unico percorso, probabilmente non perfetto, ma che tutto sommato soddisfa i soliti requisiti: chilometraggio e contenuti tecnici adeguati al periodo, ambiente e tranquillità da usato sicuro.
Per il primo terzo del giro, fino a Santo Stefano, opto per una soluzione un po' più movimentata delle classiche fondovalle del Tiglione e del Belbo: per iniziare, salgo alla parte alta di Masio e proseguo per i Mogliotti e la Castagnassa; poi, sceso a Belveglio e Mombercelli, risalgo a Castelnuovo Calcea, e da qui a Moasca, dove imbocco sulla destra la bella strada che mi porta in saliscendi fino a Piana del Salto; infine, cinque chilometri in leggera ma costante discesa mi portano a Santo Stefano, dove entro con 30 chilometri discretamente mossi e panoramici alle spalle.

martedì 31 maggio 2016

Il Giro al colle dell'Agnello


Sampeyre - Casteldelfino - Chianale - Colle dell'Agnello - Chianale - Casteldelfino - Sampeyre (Km 63)


Il Giro d'Italia 2016 è stato generoso con il Piemonte: tra l'arrivo a Pinerolo di giovedì e la festa finale a Torino di domenica, gli organizzatori hanno infatti inserito i due tapponi alpini decisivi a cavallo tra Italia e Francia. Da mesi avevo puntato il mirino sulla Guillestre - Sant'Anna di Vinadio, poi, tanto per cambiare, muovermi sabato diventa estremamente macchinoso, e dunque rotta sulla Pinerolo - Risoul che prevede nientemeno che la scalata alla Cima Coppi posta ai 2744 metri del colle dell'Agnello. Non posso certo parlare di ripiego rispetto all'idea di partenza, semmai ho più di qualche preoccupazione nel dover affrontare un ostacolo di questa portata in un periodo di forma tutt'altro che brillante. Paradossalmente, la soluzione sarà anticipare la partenza da Casteldelfino a Sampeyre, allungando il chilometraggio di una decina di chilometri, ma allo stesso tempo sgravandomi dal 'dovere' di arrivare in vetta: salirò fino a quando ne avrò, meglio se fino alla cima, altrimenti mi fermerò un po' prima e sarà andata bene lo stesso.

lunedì 30 maggio 2016

Dalla collina alle porte di Carmagnola


Torino - Monte Calvo - Moncalieri - Villastellone - Casanova - Favari - Villastellone - Santena - Cambiano - Pecetto T.se - Eremo - Torino (Km 65)


Ultimo allenamento in collina prima dell'approdo del Giro sulle Alpi e dubbi sostanzialmente immutati. Anche in questo caso le contingenze mi impediscono una trasferta su terreni più probanti (e motivanti), per cui partenza da Torino e obiettivo puntato a disegnare un percorso che unisca contenuti tecnici di un certo rilievo e chilometraggio quantomeno dignitoso, bersaglio centrato con una puntata fino alla periferia di Carmagnola che prevede a inizio e fine giro un doppio scavalcamento della collina al Monte Calvo e all'Eremo.
Sto attraversando un periodo di stanca dopo un buon inizio di stagione, e fin dalle prime pedalate lungo le rampe della val Salice in uscita dalla città, ho la conferma che il colpo di pedale migliore non tornerà questo pomeriggio. Il versante del colle della Maddalena che sto affrontando non è certamente il più duro per pendenze e continuità della salita, ma la strada sale a gradoni, con belle rasoiate al 10% al quarto chilometro e prima della pausa al Pian del Lot, ed è in questi tratti più ripidi che mi ritrovo a dovermi impegnare più di quanto avessi preventivato, col risultato di raggiungere il bivio per il Monte Calvo con un certo affanno, avendo percorso soli sette chilometri.

mercoledì 25 maggio 2016

Harakiri a Pietraporzio


Piano Quinto - Festiona - Vinadio - Sambuco - Pietraporzio - Sambuco - Vinadio - Aisone - Demonte - Moiola - Gaiola - Piano Quinto (Km 74)


Il maggio complicato prosegue in valle Stura dopo i problemi fisici post-Faiallo e le fatiche di Superga, ma mai come in questo caso vale il detto "chi è causa del suo mal, pianga se stesso"; sta di fatto che quella che si prospettava come una bella giornata in montagna, abortisce troppo in fretta in un clamoroso buco nell'acqua.
Tra le varie alternative sul tavolo, l'aveva spuntata l'idea di attaccare il primo (quasi) 2000 dell'anno, il facile quanto scenografico colle della Maddalena, da cui manco da troppi anni. Percorso scontato che prevede la risalita della valle Stura, l'unico dubbio è da dove partire, con scelta finale della frazione Piano Quinto di Roccasparvera, da cui inizia la strada militare parallela alla statale. Arrivato sul posto, al momento di partire a cavallo della Cucchietti, mi spunta il pensiero che non ho con me neppure una camera d'aria di scorta, ma quello delle forature non è mai stato un mio problema, le conto sulle punte delle dita pur avendo negli anni percorso strade di ogni tipo. Non resta dunque che inforcare la bici e partire alla volta del colle, distante ben 55 chilometri.

giovedì 19 maggio 2016

Da Superga a Bardassano


Torino - Superga - Rivodora - Castiglione T.se - Bardassano - Chieri - Pino T.se - Torino (Km 52)


Condizione fisica in ribasso, tosse residua, malloppo del pranzo domenicale sullo stomaco, umidità da tagliare col coltello: tutti gli ingredienti giusti per rendere la dura salita di Superga un piccolo calvario di cui avrei fatto volentieri a meno. Quando mi rimetto in sella a due settimane dal bel giro sul Faiallo, l'intento è semplicemente quello di ricominciare a muovere le gambe lungo un classico percorso collinare, e il responso non è dei migliori.
Ho sempre grande rispetto per la salita di Superga, che con il suo andamento a gradoni e le sue pendenze a doppia cifra mal si adatta alle mie caratteristiche, ma ormai la conosco benissimo e francamente non mi aspettavo una fatica del genere. Se già sul finire del primo muro mi sento pesante e con pochissima forza per spingere sui pedali, significa che più avanti ci sarà parecchio da soffrire. In realtà, anche nei passaggi più duri, non ho mai la sensazione di rischiare il fuorigiri, ma nel finale del muro centrale e per tutto il terzo muro dopo il breve sollievo di Pian Gambino, devo dare il massimo e lavorare di spalle per produrre una velocità men che ridotta, ma pazienza, proseguendo con costanza arrivo infine alla basilica, dove mi prendo qualche minuto per rifiatare e riordinare le idee.

lunedì 2 maggio 2016

La rivincita del Faiallo


Ovada - Molare - Olbicella - Urbe - Passo del Faiallo - Passo del Turchino - Masone - Campo Ligure - Rossiglione - Ovada (Km 79)


Giro ricco di belle sorprese, quello che mi riporta sul Faiallo a tre anni dalla grande delusione dell'ultima volta. Per la domenica che precede il 25 aprile ho previsto un passaggio di fronte al Sacrario del Turchino e (molto eventualmente) ai resti della cascina Benedicta, e su questa base ho disegnato un percorso con partenza da Ovada e successiva risalita della valle Orba attraverso la strada di Olbicella, di cui ho letto ottime recensioni, ma anche preoccupanti avvertimenti sul pessimo stato del manto stradale; siccome sono abituato a non dare troppo peso agli allarmismi di questo genere, l'idea è comunque di provarla, difficile che sia messa peggio dei chilometri finali del Ciabra o della Bocchetta di Oliva, per citare solo un paio delle tante strade in condizioni pietose che negli anni mi sono finite sotto le ruote.

venerdì 22 aprile 2016

La Route des Salasses


Aymavilles - Jovençan - Gressan - Aosta - Arpuilles - Ville sur Sarre - Bellon - Verrogne - Saint Nicolas - Cerellaz - Avise - Arvier - Introd - Villeneuve - Aymavilles (Km 58)


La Route des Salasses - dal nome dell'antica popolazione celtica che abitava in età pre-romana sulle sponde della Dora Baltea - è una strada dura e spettacolare che percorre in quota, per circa 30 chilometri, la media Valle d'Aosta, dalla frazione di Arpuilles a Saint Nicolas, proseguendo poi fino al bel borgo di Avise, arroccato a ridosso dell'impressionante gola di Pierre Taillée. Una strada, a conti fatti, che per la prima vera uscita in montagna della stagione promette più di quanto riuscirà a mantenere nella realtà, causa un meteo piuttosto inclemente, ma che nella sostanza conferma le attese, lasciando immaginare potenzialità tali da farmi subito pensare di reinserirla in qualche percorso futuro.
Le previsioni del tempo non sono un granché, ma escludono precipitazioni, invece quando arrivo in Valle mi accoglie una pioggerella abbastanza insistente. Per far passare un po' di tempo in attesa che spiova, faccio una sosta in autogrill e poi sposto la partenza da Aosta ad Aymavilles, ma la conclusione è che riesco a muovermi con un'ora abbondante di ritardo rispetto ai miei propositi, con la strada bagnata e nuvoloni densi che inglobano le montagne fino a bassa quota, e pensare che uno dei piatti forti del giorno sarebbero dovuti essere i panorami sul Monte Bianco...

mercoledì 13 aprile 2016

Il colle di Pra Martino


Stupinigi - None - Airasca - Pinerolo - Porte - Villar Perosa - Colle di Pra Martino - San Pietro Val Lemina - Pinerolo - Piossasco - Orbassano - Beinasco - Torino (Km 95)


Un interessante anellino di 25 chilometri inserito nel mezzo di 70 chilometri di statali e piattume senza niente da ricordare: così posso descrivere il giro che da Stupinigi (punto d'arrivo della Tuttadritta podistica) torna al centro di Torino con l'intermezzo della scalata all'ostico colle di Pra Martino, che coi suoi 910 metri di quota rappresenta pur sempre la prima fugace puntata in montagna della stagione.

lunedì 11 aprile 2016

Allenamento in collina


Torino - Eremo - Pino T.se - Chieri - Baldissero - Superga - Torino (Km 37)


Breve ma fruttuoso giro nella collina torinese dopo la doppia uscita ligure. Fino all'ultimo non ho certezze sulla zona in cui mi muoverò, e quando infine stabilisco che il punto di partenza sarà Torino, mi mancano il tempo e la voglia di studiare un percorso particolarmente originale: via libera dunque all'usato sicuro, con l'idea di base di rifare la salita a Superga da Chieri, che tanto mi fece soffrire un paio d'anni fa al termine del giro all'abbazia di Vezzolano. Come facilmente prevedibile, stavolta non ci sono sorprese e il moloch di allora si rivela per quello che è in realtà: una normale salita collinare senza picchi di pendenza importanti e con parecchi punti poco più che in falsopiano, la dimostrazione di come in sella a una bicicletta le contingenze contino molto più delle tabelle e dei parametri più o meno oggettivi di calcolo delle difficoltà.