venerdì 1 agosto 2014

Dal colle della Maddalena a Mongreno


Torino - Colle della Maddalena - Eremo - Pecetto T.se - S. Pietro - Madonna della Scala - Chieri - Pino T.se - Mongreno - Torino (Km 42)


Per una sera che su Torino non si abbatte il solito temporale, colgo l'occasione per un ultimo giro in collina prima della sosta estiva. Ho un buon paio d'ore a disposizione, così pianifico un percorso di una quarantina di chilometri con salite al colle della Maddalena e a Pino, con la possibilità, se ne avrò ancora voglia, di aggiungere un'ulteriore asperità a Mongreno, che in effetti non mi farò mancare.
Superato il Po dal ponte Umberto I, raggiungo piazza Crimea e da qui imbocco via Thovez e la val Salice, versante da cui scalerò il colle per la quarta volta quest'anno. Fino a piazzale Adua è un semplice riscaldamento, poi per sei chilometri si farà sul serio, sebbene quella di Val Salice sia uno dei versanti meno impegnativi per salire alla Maddalena. La pendenza media del 5,5% non deve comunque ingannare, perché la salita è molto discontinua, con alternanza di passaggi duri tra l'8 e il 10%, e frequenti tratti in cui rifiatare e fare velocità, compresa la contropenenza del Pian del Lot. Il risultato finale è che non ci si trova mai in vera difficoltà, perché anche le rampe più ripide non durano più di qualche centinaio di metri e vengono subito compensate da tratti poco più che in falsopiano. Il momento più difficile si incontra nel finale, dopo il Pian del Lot e il bivio per Revigliasco: manca circa un chilometro e mezzo al colle e la pendenza si assesta all'8-9%, ma sono ormai sufficientemente allenato da permettermi di mantenre una buona andatura e addirittura sprintare sull'ultima curva.
Nella successiva discesa all'Eremo, c'è da segnalare che rispetto a febbraio, gran parte del manto è stato nel frattempo riasfaltato, con la conseguenza che si scende in assoluta tranquillità, per poi proseguire fino alla rotonda del col d'Arsete e a Pecetto, dove si arriva non prima di aver apprezzato la splendida balconata sulla pianura chierese e il Monferrato. Attraversato il bel centro del paese, proseguo in leggera discesa verso Cambiano raggiungendo prima San Pietro, per poi svoltare a sinistra verso Madonna della Scala in un tratto di strada molto rilassante in mezzo alla campagna.
Dopo Madonna della Scala, segue un tratto abbastanza vallonato che conduce a Chieri, dove arrivo al chilometro 23. Da qui, inizia la seconda salita del giorno che mi porterà a Pino: dopo un chilometro di falsopiano fino al bivio per Valle Ceppi, ne seguono un paio in buona salita fino alla rotonda per il traforo, dove invece svolto a destra verso il centro del paese; chi credesse che a questo punto il più fosse fatto si sbaglierebbe, perché la strada continua a salire per oltre due chilometri, pur se su pendenze moderate, fino a incrociare il bivio per la panoramica di Superga. Nel complesso, la salita risulta comunque abbastanza agevole (l'aspetto peggiore è semmai il traffico molto sostenuto), e così, sceso velocemente a Reaglie, decido di concedermi una variazione sul tema imboccando sulla destra il bivio per Mongreno.
La salita che segue è breve quanto tosta: in un chilometro e mezzo si superano 110 metri di dislivello, ma nel computo vanno compresi circa 200 metri di discesa piuttosto ripida; ne consegue che quando si sale, lo si fa per davvero, spesso e volentieri intorno al 10% e in un paio di curvette l'impressione è che la pendenza raggiunga anche il 15. È comunque l'ultimo sforzo della giornata prima di affrontare la discesa - nel primo tratto altrettanto ripida - su Torino, dove chiudo l'ultimo giro di luglio prima di una meritata pausa di almeno tre settimane.

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