giovedì 13 novembre 2014

Tempi supplementari in Monferrato


Masio - Quattordio - Viarigi - Altavilla M.to - Vignale M.to - Camagna M.to - Cuccaro M.to - Fubine - Felizzano - Masio (Km 53)


Tra le poche pecche di un'ottima annata, devo annoverare il pochissimo spazio dedicato alla valle d'Aosta e al Monferrato; per la prima conto di rifarmi l'anno prossimo, ma per il secondo c'è ancora modo di metterci una piccola pezza nel paio d'ore utili della domenica dei Morti, giusto il tempo necessario per muovere le gambe ancora una volta tra le belle collinette e i paesini intorno a Vignale. Non ho particolari obiettivi, per cui non sto a studiare troppo il percorso e mi metto in strada in direzione di Viarigi, dove arrivo dopo una quindicina di chilometri piuttosto monotoni, a parte l'ultimo che risale moderatamente verso il centro del paese, che aggiro sulla sinistra per scendere subito alla statale Asti-Casale.

giovedì 30 ottobre 2014

Ultimo tango in Alta Langa


Cortemilia - Bergolo - Levice - Prunetto - Castelletto Uzzone - Scaletta Uzzone - Santa Giulia - Brallo - Serole - Cortemilia (Km 55)


Giro di fine stagione su e giù per le colline dell'Alta Langa al confine tra Piemonte e Liguria, lungo strade già collaudate in un passato più o meno recente, e con l'inserimento all'ultimo di una salita inedita, una delle tante stradine che si incrociano da queste parti e nelle quali è proprio impossibile imbattersi per caso. Dopo la sfacchinata di tre giorni prima, non ho voglia di ammazzarmi di fatica, e d'altronde quest'annata mi ha già riservato così tante soddisfazioni che per la chiusura mi accontento di un percorso più qualitativo che quantitativo, badando a non strafare e scegliendo con doppia cura le strade da percorrere per salvare la capra del divertimento e i cavoli delle gambe da non sovraccaricare.

venerdì 24 ottobre 2014

L'abbazia di Vezzolano


Torino - San Mauro T.se - Castiglione T.se - Gassino T.se - San Raffaele Cimena - Castegneto Po - Casalborgone - Berzano San Pietro - Abbazia di Vezzolano - Castelnuovo Don Bosco - Moriondo T.se - Arignano - Andezeno - Chieri - Baldissero T.se - Superga - Torino (Km 77)


Estemporaneo giro infrasettimanale tra collina torinese e Monferrato astigiano, sfruttando un ottobre che mantiene clima e temperature da inizio settembre. Non ho voglia di spostarmi in macchina, né ho molto tempo per studiare percorsi particolarmente originali, per cui prediligo la scelta della meta e il tracciato di fatto si costruisce da sé. Obiettivo puntato quindi sull'abbazia di Vezzolano, uno dei tanti tesori a portata di mano che per un motivo o per l'altro finiscono per essere trascurati per anni o decenni.

lunedì 20 ottobre 2014

Dal Tanaro alla Pedaggera


Carrù - Rocca Cigliè - Castellino T.ro - Igliano - Torresina - Pedaggera - Murazzano - Belvedere Langhe - Clavesana - Carrù (Km 55)


Spettacolare puntata nelle Langhe di Murazzano in un mite pomeriggio di ottobre che rende ancora più coinvolgente la pedalata su strade di per sé caratterizzate da ampie panoramiche e una rara tranquillità. Al piacere del ritorno dopo alcuni mesi sulle mie colline preferite, va poi aggiunta la scoperta della bella strada che dalla frazione di Madonna della Neve porta a Rocca Cigliè, a testimonianza che l'intreccio di strade e stradine che attraversa questo territorio riesce sempre a regalare qualche piacevole sorpresa.
Ho poco più di un paio d'ore a disposizione, per cui cerco di disegnare un percorso di lunghezza e difficoltà non eccessive senza tuttavia pregiudicarne il significato: intento pienamente centrato, ma devo dire che non è facile prendere una cantonata quando ci si avventura da queste parti.

mercoledì 8 ottobre 2014

Il Monferrato astigiano


Masio - Rocchetta T.ro - Castello d'Annone - Asti - Callianetto - Cossombrato - Villa San secondo - Montechiaro d'Asti - Cortanze - Piea - Cunico - Zanco - Alfiano Natta - Portacomaro - Refrancore - Quattordio - Masio (Km 101)


Prima uscita di ottobre in una giornata con clima da fine agosto a zonzo per il Monferrato. Negli anni passati ho esplorato in lungo e in largo le colline alessandrine, per cui stavolta cerco una variazione sul tema puntando in prevalenza sull'astigiano, con conseguente allungamento del percorso al limite dei cento chilometri. Quel che ne esce è un giro con alcuni spunti interessanti annacquati purtroppo in tanti chilometri anonimi sia tecnicamente che turisticamente: il passaggio più spettacolare lo incontrerò nel breve rientro in provincia di Alessandria all'altezza di Alfiano Natta, Cima Coppi di giornata a meno di 300 metri di altitudine.

lunedì 6 ottobre 2014

Il giro delle tre regioni


Cabella L.re - Cosola - Capanne di Cosola - Passo del Giovà - Pey - Vesimo - Zerba - Ottone - Gorreto - Isola - Cassingheno - Fascia - Casa del Romano - Carrega L.re - Cabella L.re (Km 88)


In una stagione che ha visto molte idee diventare realtà, chiudo il mese di settembre e la serie dei giri in montagna con un anello lungo e ambizioso sulle strade delle 'quattro regioni', quell'angolo di Appennino ligure nel quale in un pugno di chilometri convergono Piemonte, Emilia, Lombardia e Liguria. A voler essere precisi, nel mio caso la Lombardia l'ho solo sfiorata, per percorrerne un buon tratto avrei dovuto passare da Cima Colletta e Passo del Brallo, ma dopo quindici giorni di sosta non mi sono sentito di aggiungere un'altra dozzina di chilometri e un paio di centinaia di metri di dislivello a un percorso già impegnativo; morale, trovo più corretto parlare di giro delle 'tre regioni'.

venerdì 19 settembre 2014

Il Galibier


Saint-Michel-de-Maurienne - Col du Télégraphe - Valloire - Col du Galibier - Valloire - Col du Télégraphe - Saint-Michel-de-Maurienne (Km 71)


Appuntamento con la storia, quantomeno con la mia storia ciclistica. Quando circa tre mesi fa mi sono recato in Maurienne per scalare Glandon e Croix de Fer, il pensiero non ha potuto fare a meno di andare al più celebre dei vicini di casa: il col du Galibier. Già affrontato qualche anno fa da sud in una giornata tanto memorabile quanto faticosa, il versante classico da nord era sempre rimasto un'ipotesi: troppo lontano, troppo duro, troppo probabile un buco nell'acqua che data la distanza mi avrebbe forse fatto rinunciare per sempre all'impresa. Eppure il richiamo del Galibier per chi ama andare in biciletta in montagna è troppo forte, il Galibier non è solo il colle probabilmente più conosciuto e tra i più duri in Europa, è una sorta di esame di laurea che fa entrare anche il più scarso dei ciclisti nel gotha dei campionissimi, tanto ricca di suggestioni è questa salita (quasi) unica al mondo.

giovedì 11 settembre 2014

L'anello del colle di Caprauna


Garessio - Colle di San Bernardo - Erli - Zuccarello - Martinetto - Castelbianco - Nasino - Alto - Caprauna - Colle di Caprauna - Ormea - Garessio (Km 81)


Giro lungo e faticoso sulle Alpi Marittime a cavallo tra Piemonte e Liguria, con obiettivo principale il colle di Caprauna, salita eterna e poco conosciuta che mette in collegamento il mare di Albenga con l'Alta valle Tanaro di Ormea. Incoraggiato dalle buone performance delle ultime settimane, rispolvero dunque un percorso di media montagna saltato l'anno scorso a causa del maltempo e in questo caso baciato da un sole pieno, ma mai tanto caldo da costituire un problema; a dispetto di altitudini relativamente basse, chilometraggio e dislivello complessivi consigliano tuttavia di non prendere sottogamba questo anello, sin dalle prime pedalate da Garessio.

mercoledì 3 settembre 2014

Il colle della Fauniera


Pradleves - Santuario di San Magno - Colle della Fauniera - Santuario di San Magno - Pradleves (Km 43)


È probabilmente la salita più dura del Piemonte, per non dire delle Alpi occidentali. Seppure sia stato affrontato una sola volta dal Giro d'Italia, con i suoi 21 chilometri all'8% di pendenza media, le sue punte massime sopra il 15%, la sua altitudine prossima ai 2500 metri, il Fauniera dal versante della valle Grana rappresenta uno dei traguardi più ambiti e più difficili per qualunque cicloturista. Per l'ultimo giorno di un agosto che proprio in coda concede qualche scampolo di estate, le ipotesi in campo erano parecchie, ma alla fine a spuntarla è la più ardita: e d'altronde, se non ora quando, visto che le sensazioni al Ciabra sono state molto buone? Il Fauniera, inoltre, propone un paio di passaggi intermedi, al santuario di San Magno e all'Esischie, che in caso di eccessiva difficoltà mi permetterebbero di chiudere il giro in anticipo senza lasciarmi troppa delusione da obiettivo mancato.

giovedì 28 agosto 2014

Il colle della Ciabra da Rossana


Rossana - Lemma - Pian Pietro - Colle della Ciabra - Pian Pietro - Lemma - Rossana (Km 34)


Non capita tutti i giorni che ci sia una nuova strada di montagna da percorrere. La strada in questione, fresca di asfaltatura ma già percorsa (in discesa) dalla GF Fausto Coppi e dal Giro delle Valli Cuneesi, è quella che unisce la frazione Lemma di Rossana a Pian Pietro, poco oltre il Santuario di Valmala, che ora diventa raggiungibile da un nuovo versante, oltre a quello classico di Brossasco. Incuriosito dalla novità, avevo inizialmente immaginato un percorso ad anello comprendente magari la colletta di Isasca, poi notizie lette in giro sul pessimo stato del fondo stradale del versante di Valmala e soprattutto la cronica mancanza di tempo mi hanno indotto a ripiegare sulla più breve salita e discesa lungo la medesima strada, con la sola aggiunta del proseguimento fino alla fine dell'asfalto ai 1700 metri del colle della Ciabra.

venerdì 1 agosto 2014

Dal colle della Maddalena a Mongreno


Torino - Colle della Maddalena - Eremo - Pecetto T.se - S. Pietro - Madonna della Scala - Chieri - Pino T.se - Mongreno - Torino (Km 42)


Per una sera che su Torino non si abbatte il solito temporale, colgo l'occasione per un ultimo giro in collina prima della sosta estiva. Ho un buon paio d'ore a disposizione, così pianifico un percorso di una quarantina di chilometri con salite al colle della Maddalena e a Pino, con la possibilità, se ne avrò ancora voglia, di aggiungere un'ulteriore asperità a Mongreno, che in effetti non mi farò mancare.

martedì 29 luglio 2014

La maratona della valle Belbo


Masio - Cortiglione - Incisa Scapaccino - Nizza M.to - Calamandrana - Canelli - S.Stefano Belbo - Cossano Belbo - Rocchetta Belbo - Bosia - Cravanzana - Feisoglio - Niella Belbo - Mombarcaro - Niella Belbo - Feisoglio - Cravanzana - Bosia - Rocchetta Belbo - Cossano Belbo - S.Stefano Belbo - Canelli - Calamandrana - Nizza M.to - Incisa Scapaccino - Cortiglione - Masio (Km 133)


Dopo una bella serie di giri in montagna, culminati con le due perle francesi, cambio decisamente rotta e per l'ultima domenica di luglio opto per un giro lunghissimo per i miei parametri, che prevede la risalita di tutta la valle Belbo fino a raggiungere la classica meta di Mombarcaro, Vetta delle Langhe. Peccato che un percorso così lungo non mi permetta di disegnare un anello, ma dopo tante trasferte in macchina faticose era tanta la voglia di lasciare interamente la parola alla bicicletta, e di cose da dire le due ruote ne avranno tante anche stavolta, lungo gli oltre 130 chilometri di strada, più o meno il doppio dei miei standard abituali, pur spalmati su di un itinerario tra i meno esigenti dell'anno. Per la verità, la prima ipotesi prevedeva un percorso completamente piatto nell'alessandrino orientale, poi ha prevalso il desiderio di darmi un obiettivo da raggiungere, e così ecco spuntare un Mombarcaro diverso da quelli del passato, da guadagnare dal versante più facile, ma comunque una meta chiara verso cui indirizzare il manubrio sin dal momento della partenza.

mercoledì 23 luglio 2014

Il Tour al col d'Izoard


Château-Ville-Vieille - Arvieux - Col d'Izoard - Arvieux - Château-Ville-Vieille (Km 38)


Non capita tutti i giorni che un italiano vesta la maglia gialla del Tour con ottime prospettive di portarla fino a Parigi e quindi, anche se il buon Nibali non è Pantani e se l'impressione è che dopo i ritiri di Froome e di Contador il siciliano corra 'da solo', vale la pena sobbarcarsi un bel po' di chilometri per tornare dopo una decina d'anni sull'Izoard. Il dubbio della vigilia era semmai quale percorso fare per assistere alla corsa, con parecchie opzioni interessanti sulla carta. Scartata per varie ragioni la salita da Briançon affrontata dai corridori, resta da scegliere se limitarmi a salire e scendere dalla strada di Arvieux, oppure se tentare il classico anello dell'Izoard, che oltre al succulento passaggio nelle gole del Guil prevede però 30 lunghi chilometri di statale molto trafficata; dopo lunga meditazione, considerato anche lo stato di generale stanchezza di questi giorni, prevale la decisione più saggia, cioè il percorso più breve.

martedì 15 luglio 2014

I tornanti del monte Avic


Donnas - Bard - Hône - Echallod - Issogne - Champdepraz - Monte Avic (La Veulla) - Champdepraz - Verrès - Arnad - Hône - Bard - Donnas (Km 48)


Chi va in salita in bicicletta non può fare a meno di amare le serie di tornanti. Perché i tornanti sono sinuosi e belli da vedere, perché danno precisi punti di riferimento visivi che aiutano a scandire i tempi della salita e perché anche i più duri, se presi larghi, regalano almeno qualche metro per respirare. Una salita priva di tornanti difficilmente gode di buona fama: le serie di semicurve sono monotone e i rettilinei sono in genere il peggior nemico dello scalatore (uno per tutti, il terribile 'drittone' del Fedaia); per contro, esiste un'ampio ventaglio di tornanti: ce ne sono di mitici (Stelvio, Alpe d'Huez), di sublimi (Nivolet, Gottardo), di imponenti (Scale del Moncenisio, Grimsel-Furka), di sorprendenti (Chaussy, Tenda), e ce ne sono di nascosti, sconosciuti anche alla maggior parte dei cicloturisti. Da ieri, in questa ristretta categoria, mi sento di inserire i 31 tornanti valdostani che da Champdepraz portano nel giro di una decina di chilometri alla frazione La Veulla, ai margini del parco del Monte Avic, un aguzzo sperone di 3000 metri che spicca tra le vette vicine e fa da sfondo a tutta la seconda metà della salita.

martedì 8 luglio 2014

Il Glandon e la Croix de Fer


Saint-Jean-de-Maurienne - Sainte-Marie-de-Cuines - Saint-Etienne-de-Cuines - Saint-Colomban-des-Villards - Col du Glandon - Col de la Croix de Fer - Saint-Sorlin-d'Arves - Saint-Jean-d'Arves - Saint-Jean-de-Maurienne (Km 63)


Tante erano le ipotesi per il giorno di S. Giovanni, dal col de Vars alla Valpelline, dal Lys al Fauniera. L'idea giusta, come succede tante volte, spunta dal nulla solo un paio di giorni prima, ma è fulminante: l'accoppiata Glandon - Croix de Fer, per un anello da leggenda del ciclismo che in passato non avevo mai preso in considerazione per la lontananza del punto di partenza o perché altre mete di analogo spessore mancavano ancora alla mia collezione. In effetti, le due ore abbondanti di macchina per raggiungere Saint-Jean-de-Maurienne sono un bel deterrente, ma per una volta ho tutto il giorno a disposizione e dunque posso prendermela con tutta calma; caso mai, qualche dubbio me lo mette il meteo incerto di questo fine giugno, ma alla fine i siti più affidabili concordano nel dare sole almeno fino a metà pomeriggio, e la giornata si confermerà quasi perfetta per una pedalata da ricordare orgogliosamente negli anni.

venerdì 27 giugno 2014

Il colle del Prel


Mondovì - Vicoforte - Corsaglia - Bossea - Colle del Prel - Prato Nevoso - Frabosa Sottana - Villanova M.vì - Mondovì (Km 63)


Una delle rare salite cuneesi che mi mancavano era quella al colle del Prel, meglio nota come 'lato B' di Prato Nevoso, dal momento che sale alla stazione sciistica del monregalese dal versante sud della val Corsaglia. È una scalata di media lunghezza ma vera, con tanti passaggi a doppia cifra e un finale da brividi, che merita una trasferta abbastanza impegnativa, per quanto la sua difficile collocazione geografica implichi un percorso più o meno obbligato e per lunghe parti tutt'altro che esaltante; nella fattispecie, la giornata nuvolosa in quota ha poi reso inutile la salita finale da Prato Nevoso al panoramico Monte Malanotte, completamente avvolto nebbia.

giovedì 12 giugno 2014

Il monte Penice


Varzi - Passo del Brallo - Pregola - Passo della Scaparina - Passo del Penice - Monte Penice - Passo del Penice - Romagnese - Zavattarello - Passo di Pietragavina - Varzi (Km 70)


Lunga trasferta appenninica nell'Oltrepò pavese tra le valli Staffora e Tidone, con breve ma significativa puntata nel piacentino per raggiungere la principale meta di giornata, posta sulla sommità del monte Penice. Per l'occasione studio un percorso di circa 70 chilometri caratterizzato per lo più da lunghe e pedalabili salite e da altrettanto filanti discese, con l'eccezione dei quasi quattro chilometri molto ripidi che portano dal passo Penice alla vetta; avendo nelle ultime uscite affrontato in prevalenza salite brevi e spesso e volentieri ripidissime, sono piuttosto curioso di vedere come risponderò su una strada dalle caratteristiche opposte come quella del passo Brallo, salita eterna ma dalle pendenze trascurabili, cui si sommerà il lungo saliscendi fino al Penice, per un totale di trenta chilometri di facile e discontinua ascesa come preludio al passaggio più difficile del giro. Alla fine, le cose andranno sufficientemente bene da permettermi di aggiungere l'opzionale passaggio a Pietragavina a completamento del percorso finora più impegnativo dell'anno.

lunedì 9 giugno 2014

Da Superga a Gassino


Torino - Superga - Baldissero T.se - Pavarolo - Montaldo T.se - Sciolze - Gassino T.se - Castiglione T.se - San Mauro T.se - Torino (Km 21)


Terza uscita tardo-pomeridiana consecutiva sulla collina torinese per un giro questa volta un po' più lungo e articolato dei precedenti, con obiettivo spostato a est. Ancora una volta è il tempo a dettare i limiti chilometrici e altimetrici, ma quello che ne esce è comunque un percorso interessante sia tecnicamente che turisticamente, almeno fino al ricogiungimento con la statale all'altezza di Gassino.

martedì 3 giugno 2014

La Strada della Vetta


Torino - Eremo - Pecetto T.se - Eremo - Colle della Maddalena - Torino (Km 21)


Torino - Pino T.se - Eremo - Colle della Maddalena - Torino (Km 20)


Un paio di giorni dopo la trasferta nelle Langhe al seguito del Giro, colgo un'ora libera nel tardo pomeriggio e ne approfitto per fare una puntata sulla collina torinese. Da anni sento parlare di una famigerata 'Strada della Vetta' come della più dura di tutta la collina, e pur non amando questo tipo di esercizio fachiresco, incoraggiato dalle buone sensazioni lasciatemi dai tre muri langaroli, decido infine di provarla. Visto il poco tempo a disposizione, il percorso è presto disegnato e tutto incentrato sul passaggio topico.

venerdì 30 maggio 2014

La Cronometro dei Vini


Gallo d'Alba - Sinio - Albaretto della Torre - Serravalle langhe - Cissone - Roddino - Sinio - Bricco del Gallo - Monforte - Castiglione Falletto - Gallo d'Alba (Km 52)


Il Giro d'Italia torna in Piemonte proponendo una succulenta cronometro tra Barbaresco e Barolo, e malgrado le previsoni meteo non troppo favorevoli decido di prendere un giorno di ferie e andare a seguire l'evento dal vivo. Il primo dubbio da sciogliere è se seguire il percorso della crono o confezionarmi un giro ad hoc per poi piazzarmi in qualche punto strategico: considerato che la tappa transita su strade stranote e tecnicamente poco significative, opto per la seconda scelta senza grossi tentennamenti. Quello che amo delle Langhe è che nel giro di pochi giorni e nel raggio di pochi chilometri è possibile tracciare itinerari completamente differenti sotto ogni punto di vista: se un paio di settimane fa avevo privilegiato strade panoramiche e salite lunghe e pedalabili, stavolta disegno un percorso nervoso su stradine secondarie e una successione di muri brevi e tagliagambe, con tratti in pianura praticamente inesistenti.

venerdì 23 maggio 2014

Selvaggio Appennino


Isola del Cantone - Sottovalle - Carrosio - Bosio - Monte Lanzone - Voltaggio - Fraconalto - Porale - Ronco Scrivia - Isola del Cantone (Km 59)


Giro intenso e interessante sulle alture appenniniche al confine tra alessandrino e genovese. Prima uscita con dislivello abbondantemente al di sopra dei 1000 metri, tanti chilometri in salita e altrettanti in discesa attraverso prati e boschi solitari di tanto in tanto punteggiati da qualche paesino perfettamente inserito nel contesto bucolico dei luoghi attraversati. Un giro quasi perfetto, non fosse per un paio di piccoli nei: il primo è che un percorso che non arriva a toccare gli 800 metri di quota è di per sé un po' limitato, per quanto le caratteristiche ambientali abbiano poco o nulla di collinare e molto di montano (per rendere l'idea, i 900 metri di Mombarcaro sono dal punto di vista del contesto territoriale decisamente più 'collinari' dei 700 di Porale); il secondo, più soggettivo e già riscontrato in altre uscite in zona, è una vaga ma perdurante sensazione di incompiutezza, come se la strada non puntasse a una meta o un obiettivo preciso, ma si avvitasse su sé stessa lungo una serie di non-luoghi, affascinanti e spesso incontaminati, ma privi di una chiara caratterizzazione - naturale o antropica - capace di dare al giro una connotazione definita (per rendere un'altra volta l'idea, è mancato il passaggio cruciale accanto a un 'castello nella pietra', né si può paragonare il profilo del Tobbio a quello del Monviso...).

giovedì 8 maggio 2014

Le Langhe che non tradiscono mai


Cherasco - Vergne - Barolo - Monforte - Dogliani - Somano - Bossolasco - Serravalle Langhe - Pedaggera - Sinio - Gallo d'Alba - Pollenzo - Cherasco (Km 78)


Altro giro piuttosto lungo e impegnativo dopo soli tre giorni dalla scalata alla Sacra e un'ora buona di corsa la mattina precedente, con conseguente indolenzimento dei muscoli normalmente meno impegnati in bicicletta. Il percorso programmato in settimana doveva essere un po' più breve e snodarsi al confine tra alessandrino e genovese, poi un piccolo imprevisto mi impone una puntata nel cuneese e dunque trasferta spostata nel cuore delle Langhe. Vista la giornata climaticamente perfetta, ne guadagna certamente il valore turistico dell'uscita e forse anche quello tecnico, mentre non posso dire che le strade percorse si distinguano per originalità, avendole battute in lungo e in largo nel corso degli anni. L'aspetto positivo è che l'ottima conoscenza dei luoghi mi consente di avere sempre la situazione sotto controllo, con ben chiara in mente una serie di alternative valide da sfruttare secondo le necessità del momento, come in effetti avverrà nell'ultima parte del giro.

lunedì 5 maggio 2014

La Sacra di San Michele


Torino - Collegno - Rivoli - Avigliana - Sacra di San Michele - Colle Braida - Valgioie - Giaveno - Colletta di Cumiana - Cumiana - Piossasco - Orbassano - Stupinigi - Torino (Km 90)


Primo Maggio e primo 1000 della stagione, primo percorso dal chilometraggio importante con annessa salita medio-lunga, ma soprattutto prima volta alla Sacra di San Michele e al colle Braida per un giro superclassico che in passato in più occasioni avevo dovuto cancellare e rimandare. L'occasione buona arriva tuttavia in un momento piuttosto delicato, con l'allenamento ai minimi sindacali e con parecchi dubbi instillati dall'ultima, faticosissima uscita di pochi giorni fa. La prima tentazione è di dare una bella sforbiciata al chilometraggio raggiungendo Avigliana in treno, ma a parte la macchinosità della cosa, uno degli obiettivi secondari del giro era l'attraversamento di tutta la città deserta per la concomitanza dei ponti festivi, e dunque via col percorso completo. Per una volta non ho nessun vincolo coi tempi e in un modo o nell'altro a casa ci tornerò, anche se prevedo con parecchia sofferenza.

mercoledì 30 aprile 2014

Sfida al vento e alla fatica tra Montabone e Roncogennaro


Incisa Scapaccino - Castelnuovo Belbo - Bruno - Mombaruzzo - Casalotto - Castel Boglione - Montabone - Bistagno - Rocchetta Palafea - Calamandrana - Nizza M.to - Incisa Scapaccino (Km 54)


Un aprile pieno di guai si chiude con un giro utile per cercare di ritrovare un minimo di forma dopo un mese di stop, ma che giocoforza prosegue l'elenco dei percorsi interlocutori in attesa di un cambio di passo che spero si concretizzi in maggio. I tempi sono come sempre contingentati, ma la giornata è molto bella e invita a osare qualcosa in più di quanto la prudenza consiglierebbe: alla fine saranno circa 55 chilometri movimentati a cavallo delle province di Asti e Alessandria, tanta fatica lungo tutto il percorso con acido lattico a fiumi lungo cosce e polpacci, ma soprattutto la soddisfazione di essere riuscito a gestire senza andare in crisi totale anche le situazioni più complicate, quando è maggiore la tentazione di fermarsi o di dare una bella sforbiciata al giro e alle ambizioni del giorno.

lunedì 31 marzo 2014

Primavera a Mango


Belveglio - Mombercelli - Agliano Terme - Boglietto - Castiglione Tinella - Valdivilla - Mango - S.Stefano Belbo - Canelli - Calamandrana - Nizza M.to - Incisa Scapaccino - Cortiglione - Belveglio (Km 66)


Primo giro di primavera e prima puntata in Langa nell'ultima domenica di marzo, dopo la pausa forzata di un settimana fa. La condizione è al ribasso a causa anche degli ultimi colpi di coda di una noiosa bronchite che mi porto avanti da qualche giorno, ma non mi va di rinunciare agli obiettivi prefissati, per cui mi limito a tagliare qualche chilometro di pianura partendo da Belveglio: decisione saggia, perché nel finale mi trovo al gancio e ogni pedalata in più sarebbe stata un'inutile fatica. Alla fine, esce un giro più che dignitoso e in linea col periodo dell'anno, osare di più sarebbe stato onestamente un azzardo, mentre un passo alla volta mi avvicino senza troppi problemi a raggiungere i miei standard abituali.

venerdì 21 marzo 2014

La ritirata di Alice


Masio - Oviglio - Borgoratto Al.no - Gamalero - Cassine - Ricaldone - Alice Bel Colle - Quaranti - Mombaruzzo - Bruno - Castelnuovo Belbo - Masio (Km 58)


Il giro che doveva segnare una prima svolta della stagione, con un incremento abbastanza sensibile delle difficoltà, si risolve purtroppo in un mezzo buco nell'acqua; colpa mia che stavolta sbaglio sia il giorno (la giornata di sabato si rivela climaticamente molto peggiore della domenica), che la destinazione, confermando una puntata a sud verso l'acquese piuttosto che ripiegare a nord sul Basso Monferrato, dove avrei trovato un meteo molto più clemente. Ne esce alla fine un giro comunque dignitoso, ma più breve di una quindicina di chilometri rispetto al previsto e privato del passaggio in Acqui che era uno degli obiettivi di giornata.