venerdì 13 novembre 2009

L'Alta Langa



S.Benedetto Belbo - Niella Belbo - Feisoglio - Cravanzana - Torre Bormida - Bergolo - Levice - Prunetto - Gottasecca - Camerana - S.Benedetto Belbo (Km 66,6)



Chiusura dell'anno, salvo estemporanee sgambate novembrine, più degna non si poteva immaginare. È l'ultimo giorno utile prime del cambio dell'ora, la giornata è tiepida e luminosa dopo l'anticipo d'inverno dei giorni precedenti, e non devo assolutamente lasciarmi scappare l'occasione per preparare un percorso all'altezza.
Le opzioni sono due: bassa o alta Langa. Da una parte le strade che più amo, i colori impareggiabili delle vigne a fine ottobre, il rilassante pedalare tra le dolci pendenze delle alture a destra del Tanaro, ma anche il viavai di turisti italiani e stranieri professionisti del plin, del nebbiolo e della trifola; dall'altra una natura aspra e poco accogliente, i noccioli alternati ai castagni, le arrampicate brevi e tagliagambe, e soprattutto un senso di pace e un silenzio che sembrano rimandare ad altri tempi e luoghi lontani.
È proprio quest'ultimo aspetto che alla fine mi fa decidere per la seconda opzione, magari meno suggestiva ma sicuramente più in sintonia col bisogno di scaricare stress e tensioni del periodo. Per dare un senso anche simbolico alla scelta, decido di disegnare un percorso con partenza e arrivo da S.Benedetto, per dare un'impronta 'fenogliana' all'itinerario, dopo quello 'pavesiano' della settimana prima. Saranno in tutto quasi 70 chilometri, oltre 1000 metri di dislivello e almeno tre passaggi molto impegnativi, con strappi prolungati oltre il 10%. Non ho però nessuna fretta dal momento che parto prima di mezzogiorno, per cui sono determinato a godermi fino in fondo quest'ultima uscita stagionale.

lunedì 26 ottobre 2009

Una terra che attende e non dice parola


S.Stefano Belbo - Vesime - Perletto - Cortemilia - Castino - Scorrone - Cossano Belbo - S.Stefano Belbo (Km 49,7)



Mi perdonerà Cesare Pavese, se prendo a prestito una delle sue frasi asciutte ma esaustive per descrivere il territorio che fa da sfondo e nello stesso tempo da protagonista a uno degli ultimi giri della stagione. Mai e poi mai sarei d'altronde in grado di definire in una manciata di parole il carattere fisico e umano di questo angolo estremo della provincia di Cuneo reso noto nel mondo dall'opera pavesiana.
Fa abbastanza freddo per la stagione, inizialmente avevo addirittura pensato di lasciar perdere per questa settimana e forse per tutta la stagione, ma poi nel pomeriggio il sole comincia a scaldare quanto basta per decidermi a montare in sella. Non ho molto tempo per studiare il percorso, sondo due o tre ipotesi e alla fine opto per un itinerario già collaudato e di ottimo spessore tecnico e cicloturistico: una cinquantina di chilometri a sud di S.Stefano scavalcando la valle Bormida, dove l'alta Langa raggiunge i margini della Liguria.

giovedì 22 ottobre 2009

Il cuore del Monferrato



Fubine - Vignale M.to - Camagna M.to - Conzano - Lu - Quargnento - Fubine (Km 31,2)



Potrei riassumere questo breve giro su e giù per le alture monferrine come la cronaca di un amore che non ce la fa a sbocciare definitivamente. Ormai ho percorso in lungo e in largo queste belle e dolci colline, ho imparato ad apprezzarne panorami, colture e architettura che hanno ben poco da invidiare a quelli delle Langhe, eppure a fine giornata mi rimane sempre una vaga sensazione di incompiutezza. Certamente incide l'aspetto strettamente tecnico, il fatto non incontrare mai una salita o una discesa più lunghe di un paio di chilometri, il fatto di non salire mai sopra i 300 metri, limitano di molto la diversificazione degli ambienti attraversati, solo avvicinandomi a Crea ho intravisto per esempio la boscaglia fitta alternarsi ai pendii coltivati.
In più, devo aggiungere una questione evidentemente emotiva, il paesaggio del Monferrato non riesce ad accendermi quel qualcosa dentro che moltiplica il piacere di una scampagnata in bicicletta, e questo nonostante i paesini sparsi a macchia di leopardo sui vari cucuzzoli abbiano non di rado una valenza estetica superiore a certi borghetti dimenticati da Dio nell'alta Langa o a certi paesi ormai inflazionati dal turismo invadente nei dintorni di Alba.

venerdì 9 ottobre 2009

Tra Valenza e Alessandria



Masio - Felizzano - Quargnento - Castelletto Monferrato - S.Salvatore - Valenza - Valmadonna - Alessandria - Casalbagliano - Oviglio - Masio (Km 69,6)



Poco o punto da ricordare in questo itinerario nella pianura alessandrina, buono soprattutto per muovere un po' le gambe nel primo week-end di ottobre con clima fresco e asciutto. Carino il tratto da Quargnento e Casteletto, su bella e tortuosa stradina di campagna a margine delle colline del Monferrato. Salita a S.Salvatore breve e pedalabile; attraversamento di Valenza, cittadina al confine con la Lombardia da non annoverare tra le meraviglie del mondo; arrivo ad Alessandria su statale moderatamente trafficata; chiusura dell'anello attraverso Oviglio e termine dell'allenamento dopo 70 chilometri di lunghi rapporti e discreto tormento alla cervicale.

venerdì 2 ottobre 2009

Le Langhe albesi / 3



Alba - Diano d'Alba - Montelupo Albese - Benevello - Borgomale - Bosia - Lequio Berria - Rodello - Ricca - Alba (Km 56,2)


Le Langhe non sono solo grandi vini, cantine rinomate, ristoranti di lusso, cascine trasformate in ville da svizzeri e tedeschi. Basta scartabellare un po' di cartine e nel raggio di una decina di chilometri spunta ancora la terra antica e avara di Fenoglio, punteggiata da case in pietra e attraversata da stradine talmente remote da mettere in crisi addirittura Google Maps, che stavolta mi costringe a spezzare il mio percorso domenicale in due tronconi.

mercoledì 23 settembre 2009

L'anello del colle della Scala



Oulx - Bardonecchia - Melezet - colle della Scala - Plampinet - Le Rosiers - colle del Monginevro - Clavière - Cesana - Oulx (Km 66,2)



Piove da giorni, in questi ultimi giorni di estate. Giovedì è prevista l'unica finestra di bel tempo nella settimana, e decido di non perdere una delle ultime occasioni per mettere il naso sopra i 1000 metri. Giorno di ferie e trasferimento a Oulx per affrontare l'anello del colle della Scala, di cui ho sentito meraviglie. Oltretutto sono ancora bruciato dall'esperienza della Bonette, per cui non mi mancano le motivazioni giuste per buttarmi su un percorso abbastanza lungo per i miei standerd stagionali, ma che non dovrebbe presentare difficoltà insormontabili. Non sono un patito della montagna torinese, ma stavolta ho scovato un percorso almeno per metà fuori dalle direttrici principali, e la giornata feriale dovrebbe contribuire a rendere la giornata più tranquilla dal punto di vista del traffico, e di conseguenza più godibile.

martedì 22 settembre 2009

Le Langhe albesi / 2



Alba - Madonna di Como - Mango - S.Stefano Belbo - Valdivilla - Neive - Tre Stelle - Alba (Km 55,1)



Con l'avanzamento di settembre, arriva il periodo dell'anno più propizio per le uscite in collina, con i vigneti dapprima verdisismi e carichi di uva da vendemmiare e successivamente, verso fine ottobre, colorati di gialli e rossi in attesa di spogliarsi di lì a poche settimane.
Ancora una volta parto da Alba, ma questa volta scelgo di tenermi a sud-est della città impostando un anello con giro di boa a S. Stefano Belbo. Come sempre, non c'è praticamente un metro di pianura, ma un paio di salite con relative discese seguite nella parte finale da un dispendioso saliscendi a chiudere l'itinerario.

martedì 15 settembre 2009

L'amaro colle



Jausiers - strada del Col de la Bonette (2300 mslm) - Jausiers (km 30,3)



Succedeva negli anni migliori e succederà ancora finché la passione per la bicicletta mi spingerà a ignorare i segnali psicofisici e tentare l'impresa impossibile, almeno in certe condizioni. Così l'assalto alla Bonette è andato in fumo, obiettivo nemmeno avvicinato, ma magari ci sarà un'altra volta in un momento più propizio.
È da un mese abbondante che non salgo in bici, dalla scalata al Piccolo S. Bernardo, ma agosto sta finendo e con esso le possibilità di escursioni in montagna. Vale la pena di sfruttare gli ultimi giorni di vacanza e pianificare una bella uscita. Scarto in partenza le cime più difficili, Agnello o Fauniera in primis, e lavoro un po' con la fantasia. Tra le salite che non ho mai affrontato e che Salite.ch classifica tra quelle abbastanza abbordabili c'è appunto il Col de la Bonette, celebre sopratutto per essere la strada più elevata d'Europa, con i suoi oltre 2800 metri. Il guaio è che sono io a non essere pronto dopo più di un mese di inattività ciclistica, e così vanifico una bella occasione.

martedì 8 settembre 2009

Il Tour al Piccolo San Bernardo



Morgex - Pré Saint Didier - La Thuile - Colle del Piccolo S. Bernardo (Km 54,6)



Come succede tantissime volte, all'ultimo momento motivi organizzativi impongono un cambio d'itinerario. Questa volta a farne le spese è il maestoso Gran S. Bernardo, rimpiazzato dal fratello minore ma altrettanto affascinante Piccolo S. Bernardo.
Ci perde un po' la durezza e il senso 'epico' dell'impresa, ne guadagna molto il vero scopo dell'uscita in Vallée, seguire la tappa del Tour con la processione dei suiveurs e il suo contorno carnevalesco.

giovedì 23 luglio 2009

Le Langhe albesi



Alba - Gallo d'Alba - Verduno - La Morra - Gallo d'Alba - Serralunga - Sinio - Albaretto della Torre - Montelupo Albese - Diano d'Alba - Alba (Km 58,8)



Una giornata baciata dal meteo a metà luglio merita di essere adeguatamente celebrata da un itinerario a cinque stelle. Nella notte è venuto giù un temporale di rara violenza, e al mattino l'effetto è un cielo terso da sembrare invernale, con l'aggiunta di una temperatura resa più che accettabile dall'assenza di umidità e da una bella brezza che rinfresca l'aria senza tuttavia rappresentare un fastidio. L'ideale sarebbe partire prima di pranzo per pedalare nelle ore più fresche, ma la cosa non è possibile e sposto il giro al pomeriggio, sperando che il caldo rimanga a livelli sopportabili.
Come percorso, ci sono pochi dubbi, tornerò in bassa Langa, quella resa ricca dal boom del vino e del turismo. È una zona che conosco come le mie tasche per averla percorsa decine di volte, ma il fascino delle colline solcate dai vigneti e dei cucuzzoli sormontati da paesi e borgate resta intatto, come straordinaria è la varietà delle strade che salgono e scendono lungo i crinali delle alture, ora dolci e rilassanti, ora erte e solitarie, ma sempre immerse tra colori, suoni e profumi difficilmente esprimibili a parole. A coronamento di un itinerario da 'usato sicuro', inserisco due perle che impreziosiscono ancor più la giornata: un raro inedito a inzio percorso e il ritorno dopo non so quanti anni ad Albaretto, attraverso quella che continuo a ritenere la salita più dura di tutte le Langhe.

giovedì 16 luglio 2009

Le valli Belbo, Tinella e Tiglione



Masio - Cortiglione - Incisa Scapaccino - Nizza Monferrato - Canelli - S. Stefano Belbo - Costigliole d'Asti - Isola d'Asti - Montegrosso - Mombercelli - Castagnassa - Masio (Km 68,4)



L'idea è di fare una settantina di chilometri senza impegno, per tenere in allenamento la gamba e cercare di fare un po' di fondo. Metto quindi in cantiere uno di quei percorsi interamente pianegghanti che normalmente schivo, ma stavolta non ho grosse alternative perchè mi manca il tempo di spostarmi in macchina e soprattutto la voglia di faticare.

lunedì 6 luglio 2009

Il colle della Lombarda



Pratolungo - colle della Lombarda - Pratolungo (Km 42,2)



Venti chilometri abbondanti di ascesa, pendenze a più riprese sopra il 10%, scenari d'alta montagna tra tornantoni, pinete, laghetti, residui nevosi, arrivo ben oltre la soglia dei 2000 metri: ce n'è abbastanza per classificare il colle della Lombarda tra le grandi salite del cuneese che uniscono la difficoltà dell'impresa al fascino che subito la colloca nel libro dei ricordi a due ruote.

lunedì 29 giugno 2009

Il colle di Tenda




Vernante - Limone Piemonte - Panice Soprana - Colle di Tenda (Km 19,5)




Approfitto di un'occasione familiare per una puntata in montagna. Il colle di Tenda è una salita media, col veleno in coda. Lunga una ventina di chilometri, inizia molto dolcemente da Vernante, presenta i primi tratti montani da Limone al bivio per Panice prima del tunnel, sale per lunghe traverse regolari intervallate da panoramici tornanti e si conclude con un secco cambio di pendenza nell'ultimo chilometro, proprio quando le energie sono affievolite dall'arrampicata precedente.

martedì 23 giugno 2009

Dal parco della Rimembranza a Cavoretto



Torino - val Salice - monte Calvo - Cavoretto - S.Vito - Torino (Km 21,8)



Un bell'allenamento in collina che avevo in mente da almeno un mesetto, ma che per una ragione o per l'altra è slittato fino a sabato scorso. Poco più di 20 chilometri, ma di quelli che io definisco 'di qualità', metà in salita e metà in discesa, con una bella varietà di temi e di situazioni. Il tutto, cosa non banale, a due passi da casa, tra colazione e pranzo prima di andare a un matrimonio nel pomeriggio.
C'è un cielo sereno con aria abbastanza pulita, ma alle 10 fa già discretamente caldo.

martedì 16 giugno 2009

Ritorno in Langa



Monchiero - Monforte - Roddino - Cerretta - Serravalle Langhe - Bossolasco - Niella Belbo - Mombarcaro - Bragioli - Murazzano - Lovera - Dogliani - Monchiero (Km 69,7)



Un pieno di emozioni, solo così posso definire il giro in Langa di sabato. Di gran lunga il più bello dell'anno, e già comprendo quelli che seguiranno, magari in montagna, al mare o su e giù per colline diverse e paesaggi nuovi. Se ci sono strade che sento profondamente mie, sono quelle che dalla fondovalle Tanaro salgono alla cresta della valle Belbo, da Diano a Bossolasco, Murazzano e Montezemolo, e nell'altro versante da Bosia, Feisoglio, Niella e Mombarcaro, con in mezzo una costellazione di paesi e di vallette che si accavallano e si guardano l'un l'altra. Già le Langhe oltre Alba o la val Bormida, pur meravigliose e suggestive per nomi come Barbaresco, Neive, Treiso, Mango, S.Stefano, Castino, Cortemilia, Bergolo, mi danno un vago senso di sconfinamento verso territori estranei. Non estranei dalla mia vita reale più di quanto lo siano La Morra, Monforte, Serralunga o Dogliani, ma dalla mia vita ciclistica, l'unica che conta quando si pedala.

giovedì 4 giugno 2009

Tra Oviglio e Cortiglione



Masio - Oviglio - Incisa Scapaccino - Vinchio - Cortiglione - Masio (Km 36,8)



Dopo 15 giorni di astinenza post Giro, torna prepotente la voglia di rimettersi in moto. Fa un gran caldo e comunque non ho voglia di strafare, mi basta muovere le gambe. Il dubbio è se optare per un itinerario interamente pianeggiante, puntando Alessandria, oppure qualcosa di più mosso, privilegiando le collinette a cavallo tra astigiano e alessandrino. Alla fine, naturalmente la spunta la seconda ipotesi, l'idea di cuocere al sole lungo interminabili rettilinei non mi ha mai appassionato.

mercoledì 27 maggio 2009

Il Giro a Moncenisio



Susa - Venaus - Novalesa (abbazia) - Moncenisio - SS25 - Susa (Km 33,8)



Primo traguardo stagionale, GPM di Moncenisio per il passaggio del giro in Piemonte. Il programma che avevo pensato dopo l'annuncio della Cuneo-Pinerolo era un 'altro, il giro del Colle della Scala e del Monginevro, poi la modifica della tappa e, per me, l'inserimento di una salita più breve ma decisamente più dura. Nel complesso, è andata bene così, i luoghi percorsi sono molto belli, la salita difficile e tecnica, il panorama da Moncenisio spettacolare, il passaggio della corsa emozionante malgrado tutte le tare che questi anni impongono quando si parla di ciclismo professionistico.

giovedì 21 maggio 2009

Io sto con Lance



Sono salito a Moncenisio per rivedere in faccia a distanza di otto anni uno dei più grandi (e controversi) atleti di sempre. Temevo di non riuscire neppure a individuarlo, intruppato in una divisa anonima a centro gruppo, invece mi è sfrecciato a pochi centimetri di distanza tirando in prima persona il gruppetto della maglia rosa, sgobbando al servizio di un compagno che mai avrà un'unghia del suo valore e del suo carisma.

In precedenza l'avevo visto dal vivo una volta sola, ma in occasione di uno dei suoi trionfi più memorabili: Aix-Les-Bains - Alpe d'Huez, 2001, tappone con Madeleine, Glandon e finale sull'Alpe col canonico paio di minuti rifilato ai rivali di turno Ullrich e Beloki.
Un'immagine che mi resterà negli occhi per sempre, il texano piomba sull'ultima curva a gomito prima del traguardo come se fosse partito 100 metri prima, l'ammiraglia che lo segue è costretta a una frenata secca per riuscire a tenere la strada, ricordo nitidamente lo stridore dei pneumatici sull'asfalto. Il tempo di recuperare la mandibola crollata al livello del suolo per lo sbigottimento, e Lance sta già tagliando il traguardo brandendo un pugno al cielo 200 metri più in là.
Negli anni ho visto Roche ad Aosta, Bugno a Cuneo, Chiappucci al Sestriere, Indurain a Isola 2000, Pantani a Val Thorens e sul Fauniera, per citare solo alcune delle imprese più belle di uno sport fasullo, era gente che ai tempi d'oro dell'EPO accompagnava le vittorie con espressioni stravolte dalla fatica, gambe che mulinavano impazzite sotto busti e facce impietriti dallo sforzo e dalla concentrazione. Lance no, quel giorno come tanti altri stravinse con i lineamenti distesi sul volto, padrone del suo corpo dal primo all'ultimo tendine, tanto da darmi la certezza che le sue carte fossero truccate, e pure malamente.
Eppure sono sempre stato con lui, col fenomeno che a 22 anni diventa il più giovane vincitore di una tappa al Tour e di un Mondiale su strada, sotto il diluvio di Oslo; con la commovente vittoria nel 95 tre giorni dopo la morte di Casartelli; con i 7 Tour dominati dal 1999 al 2005; con l'arroganza di correre un mese all'anno ostentando l'impunità del capobranco che umilia i reietti alla Simeoni che osano insinuare su di lui; con la decisione di tornare ancora sulla scena dopo altri tre anni di stop, anche a costo di rimediare qualche brutta figura; con le sue campagne pubblicitarie e le sue fondazioni che forse gli apriranno le porte della carriera politica; con quel cognome che fa pensare alla Luna.
Sto con lui perchè è un eroe a tuttotondo, come i semidei dell'antichità che dopo aver duellato con la morte ritornano più forti di prima, sbaragliano tutto e tutti, spostano il traguardo ogni volta più in là, annichiliscono i limiti naturali, scendono a patti col diavolo pur di farcela, sempre sorretti da un'insaziabile volontà di vivere ogni secondo della vita da protagonisti, una volontà più forte di qualunque destino avverso che solo pochi esseri umani possiedono e che li distingue dalla massa, la quale dopo una breve fase di ammirazione immancabilmente li invidia e li combatte.
Sto con Lance perché è un Ulisse che se ne frega delle colonne d'Ercole.

mercoledì 20 maggio 2009

Il monte Beigua



Sassello - Colle del Giovo - Stella S.Martino - Alpicella - Monte Beigua - Piampaludo - La Carta - Sassello (Km 55,7)



Ultima data utile prima di Moncenisio, ho bisogno di un percorso montuoso di durezza simile a quello che mi aspetta martedì. Le Alpi sono troppo lontane, negli Appennini il Faiallo l'ho già fatto ed è meno difficile, invece credo che il Beigua - di cui leggo meraviglie - faccia al caso mio. Inizialmente pianifico il percorso in senso orario, con dislivello e asperità più o meno distribuite tra salita di La Carta, Monte Beigua e colle del Giovo, alla fine opto per la soluzione più impegnativa, il senso antiorario con Giovo e La Carta praticamente annullati e tutte le difficoltà concentrate in un'unica salita, mavera: il monte Beigua da Alpicella, quasi 900 metri di dislivello in poco più di 10 chilometri, con pendenze massime ampiamente a doppia cifra.

mercoledì 13 maggio 2009

Il santuario negato



Masio - Felizzano - Fubine - Vignale - Ottiglio - Cereseto - Castellazzo - Grazzano Badoglio - Casorzo - Vignale - Fubine - Felizzano - Masio (Km 76)



Imprevisto cambio di programma. Al posto del preventivato giro delle basse Langhe, devo inserire un'escursione in pieno Monferrato, con meta fissata al Santuario di Crea. Diminuisce il dislivello, difficile da calcolare con precisione nel continuo saliscendi delle colline tra Vignale, Cereseto e Grazzano Badoglio; dovrebbe aumentare il chilometraggio che si attesterebbe sugli 80 km a fronte dei 65 previsti in prima battuta.

lunedì 27 aprile 2009

Tra Acqui e Alessandria



Masio - Cortiglione - Incisa Scapaccino - Castelnuovo Belbo - Bruno - Mombaruzzo - Maranzana - Ricaldone - Cassine - Castelnuovo Bormida - Sezzadio - Castelspina - Castellazzo Bormida - Oviglio - Masio (Km 68)



Per il 25 aprile meto in calendario un giro un po' più lungo. Quasi 70 km ma profilo altimetrico tranquillo, quattro salitelle nella prima metà, poi ancora una trentina di chilometri in piano. Quello che mi preoccupa come sempre è il fondo, tanto più che arrivo da una sosta forzata di due settimane. Prima di partire immagino che ci sarà da soffrire parecchio nel finale, e purtroppo non mi sbaglio. D'altronde siamo a fine aprile e non mi va di rimandare ancora un chilometraggio sopra i 60. Altra novità: il tempo incerto mi suggerisce di spostare il giro al mattino, prima delle nove. Alla fine, il cielo si libererà proprio nel pomeriggio, ma non è stata comunque una cattiva scelta, il tratto finale sotto il sole sarebbe stato una cottura ancora più faticosa.

martedì 14 aprile 2009

L'Oltretanaro astigiano



Masio - Rocchetta Tanaro - Cerro Tanaro - Monfallito - Quarto d'Asti - Migliandolo - Castagnole Monferrato - Refrancore - Quattordio - Masio (Km 51,7)



Sabato di Pasqua, come da previsioni giornata plumbea. Nuvoloni gonfi su tutto l'orizzonte, aria pesante ma non fredda, siamo sui 20 gradi. Sembra impossibile che non debba piovere, ma il meteo dice che dovrebbe reggere. In ogni caso ho in programma un giro interessante, su strade per due terzi completamente inedite che dovrebbero seguire il crinale delle alture che si vedono a fianco della statale Asti-Alessandria. Uso il condizionale perchè dalle cartine non si capisce bene quale sia lo stato delle strade e soprattutto si intuisce che la segnaletica sarà quasi nulla e si dovrà pertanto andare molto a naso e fortuna.
L'obiettivo è comunque di coprire una cinquantina di chilometri e di arrivare in qualche modo a Castagnole Monferrato da ovest. Una volta raggiunto il paese del Ruchè i problemi saranno finiti sia a livello stradale che altimetrico.

lunedì 6 aprile 2009

La collina classica



Torino - Colle della Maddalena - Revigliasco - Pecetto - Pino Torinese - Superga - Rivodora - S. Mauro - Torino (Km 50,3)




Torno a pedalare dopo venti giorni, il che significa che una parte del lavoro fatto finora è andato perduto, non tanto a livello di tono muscolare quanto di fondo. La giornata comunque dopo le piogge della settimana è bellissima, e l'itinerario su e giù per la collina promette momenti da ricordare. In cantiere ci sono una cinquantina di chilometri con passaggi al colle della Maddalena e a Superga, con un dislivello totale di circa 800 metri, finora il massimo dell'anno.

mercoledì 25 marzo 2009

Chiuso per 40 anni



Sosta programmata e obbligata. Ne approfitto per vedere il passaggio della Sanremo (vittoria di Cavendish) e adocchiare un paio di strade che penso percorrerò a breve, sopra Diano e S.Bartolomeo.

martedì 17 marzo 2009

Il basso Monferrato



Masio - Viarigi - Vignale Monferrato - Cuccaro - Quargnento - Felizzano - Masio (Km 50,7)



Sarà la giornata non perfettamente soleggiata, sarà l'aria freddina, saranno le motivazioni bassine, è un fatto che certe strade non entrano nell'anima come altre, a prescindere dal valore effettivo dell'itinerario, sia dal punto di vista paesaggistico che da quello ciclistico in senso stretto. C'è qualcosa che non scatta dentro.
Quando parto il sole è velato da un sottile strato di nuvole, si tratta di capire se di lì a poche ore l'avrà vinta lui o se lo strato si ispessirà coprendolo del tutto. Ci sono comunque 12-13 gradi, e nel dubbio metto per la prima volta la giacca leggera. Rinuncio anche ai guanti, che già otto giorni fa mi erano sembrati superflui.

lunedì 9 marzo 2009

Sulle strade dei vini



Neive - Coazzolo - Castiglione Tinella - Calosso - Castelnuovo Calcea - Mombercelli - Ronchi - Rocchetta Tanaro - Masio (Km 55,2)



Giornata limpida e soleggiata dopo le piogge dei giorni precedenti, ideale per la bicicletta.
Primo percorso in linea dell'anno, c'è il terreno adatto per avventurarsi in strade sconosciute e men che secondarie, scovate dopo una certosina ricerca tra cartine cartacee e on-line. Le linee guida che avevo in mente erano più o meno queste: lunghezza percorso attorno ai 50 chilometri, dislivello totale intorno ai 6-700 metri, altimetria nervosa ma non impossibile (alla fine i tratti in salita saranno sei, ma solo uno lungo più di tre chilometri e con dislivello superiore ai 200 metri), ma soprattutto strade immerse tra le colline e completamente fuori dal traffico per godermi in pieno panorami unici e per buona parte inediti.

lunedì 2 marzo 2009

Dal Po a Superga

 La Basilica di Superga dalla strada di Baldissero

Torino - S. Mauro - Castiglione - Cordova - Baldissero - Superga - Pino - Eremo - Torino (Km 44,1)



Salita verso CordovaPrima uscita nel torinese, un po' presto per affrontare gli strappi più impegnativi della zona, quindi opto per un percorso un po' più lungo ma più morbido, anche se tutto è stato costruito sulla carta. Non conosco la collina dietro Superga e nessuna mappa può chiarire fino in fondo la natura del terreno; se - come credo - non mancherà qualche strappo assassino, lo scoprirò solo pedalando, è il bello di avventurarsi in itinerari sempre nuovi.